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Addio a Angelo Pepe: un simbolo della cucina irpina a Bruxelles e oltre

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Marco Gerini

Angelo Pepe, una figura iconica nel panorama gastronomico di Bruxelles, ci ha lasciato all’età di 67 anni. Originario di Luogosano, un piccolo paese dell’Irpinia, ha dedicato la sua vita a portare i sapori autentici della sua terra in Belgio, contribuendo in modo significativo alla comunità locale. La sua carriera è testimone di un impegno incessante e di una grande passione per la cucina e il vino, passione che ha trasmesso ai suoi figli. Esploriamo la vita e il lascito di questo grande uomo del settore ristorativo.

Da Luogosano a Bruxelles: il percorso di Angelo Pepe

Le origini e l’inizio di una carriera straordinaria

Nato e cresciuto a Luogosano, un paesino che conta circa 1000 abitanti nella Valle del Calore, Angelo Pepe ha intrapreso un percorso formativo che lo ha portato a conseguire una laurea in Lingue. Questa scelta si è rivelata fondamentale per il suo futuro. Spinto dalla voglia di esplorare e crescere professionalmente, Angelo si è trasferito in Belgio. Qui, con grande determinazione e non senza sacrifici, ha intrapreso la sua carriera nel settore della ristorazione, cominciando come cameriere in vari bistrot di Bruxelles.

Nel 1979, Angelo ha aperto il suo primo ristorante, Sogno d’Italia, un’iniziativa pionieristica che, per la prima volta, ha introdotto i gusti e le tradizioni culinarie italiane nel cuore della capitale belga. Questo locale è diventato rapidamente un punto di riferimento non solo per gli italiani residenti, ma anche per i locali desiderosi di scoprire la cucina italiana autentica. Nel corso degli anni, ha avuto successo e ha espanso la sua attività, aprendo altri cinque ristoranti a Bruxelles, consolidando così la sua posizione nel panorama gastronomico della città.

Il riconoscimento per il lavoro e l’impegno

Il duro lavoro e la dedizione di Angelo non sono passati inosservati. Nel 1998, Oscar Luigi Scalvano, presidente della Repubblica, lo ha nominato Cavaliere della Repubblica, riconoscendo i suoi meriti professionali, le sue qualità morali e il suo attaccamento al lavoro, evidenziando così la sua importanza nel panorama ristorativo italiano in Belgio. Questa onorificenza rappresenta non solo un traguardo personale ma anche un significativo riconoscimento per l’intera comunità italiana, che grazie a lui ha trovato un punto di aggregazione in una terra lontana.

Il ritorno alle origini: il sogno della cantina

Il legame con la terra natale e i progetti familiari

Nonostante la sua carriera di successo all’estero, Angelo non ha mai dimenticato le sue radici. La sua passione per la buona tavola e il vino si è riflessa nel rapporto che ha avuto con i suoi cinque figli; in particolare, con Milena, nata a Bruxelles, ha condiviso l’amore per la viticoltura. Milena, dopo aver conseguito una laurea in enologia e aver acquisito esperienza in vigneti rinomati della Borgogna e del Rodano, ha deciso di tornare in Campania per lavorare fianco a fianco con il padre.

Insieme, hanno intrapreso un progetto affascinante: rinnovare i vigneti di famiglia in Irpinia. Dal 2003, con un impegno straordinario, hanno creato la Tenuta Cavalier Pepe, una cantina e struttura ricettiva che mette in risalto l’eccellenza vitivinicola della regione. Milena ha seguito ogni aspetto della realizzazione, dimostrando una dedizione completa a questo sogno condiviso.

Un’eredità vinicola: la nascita della Tenuta Cavalier Pepe

Nel 2005, la Tenuta Cavalier Pepe ha lanciato i suoi primi vini, che in brevissimo tempo hanno ottenuto riscontri positivi sia in Italia che all’estero. La cantina si distingue per la produzione di vini di alta qualità, in particolare l’Aglianico per quanto riguarda i rossi e una selezione di varietà bianche tra cui Fiano, Greco e Coda di Volpe. Attualmente, l’azienda si estende su circa 70 ettari di vigneti situati tra Luogosano, Sant’Angelo all’Esca, Montefusco e Torrioni, contribuendo al rinascimento della viticoltura irpina.

L’eredità di Angelo: un tributo a un grande uomo

A seguito della scomparsa di Angelo Pepe, il sindaco di Luogosano, Carmine Ferrante, ha ricordato l’importanza del suo contributo: “Luogosano perde un figlio illustre che con orgoglio ha portato nel mondo tanto della nostra terra. Caro Angelo, grazie per tutto quello che hai fatto.” La comunità si prepara a dare l’ultimo saluto a un uomo che ha saputo incarnare il legame tra tradizione e innovazione, lasciando un’eredità culinaria che continuerà a influenzare le generazioni future. I funerali si terranno domenica alle ore 16 a Luogosano, un momento di commemorazione collettiva di un grande innovatore della ristorazione.

Marco Gerini

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