La chiusura del bistrot di Antonino Cannavacciuolo a Novara ha segnato un importante cambiamento nel panorama gastronomico locale. Dal mese di maggio, il rinomato locale ha alzato definitivamente la serranda, dopo diversi mesi di incertezze e speculazioni. La vicenda ha avuto origine con l’uscita dell’executive chef, Vincenzo Manicone, e ha visto diverse fasi di attesa e discussione fra proprietà e chef. Ora, un nuovo nome si prepara a rinnovare l’offerta gastronomica accanto al Teatro Coccia.
Situato in una delle piazze più belle di Novara, il bistrot di Cannavacciuolo ha visto un periodo di crescente incertezza che ha iniziato a farsi sentire lo scorso Natale. Da gennaio, il locale era rimasto chiuso, lasciando spazio a varie speculazioni riguardo a una possibile chiusura definitiva o a un cambio di gestione. Il sindaco della città si è persino attivato per capire meglio la situazione, contattando lo chef per avere chiarimenti sul futuro del bistrot. Cannavacciuolo ha parlato di “valutazioni economiche in corso”, alimentando ulteriormente l’attesa e i dubbi.
Dopo mesi di attesa e speculazioni, la notizia della chiusura ufficiale è arrivata in primavera. Ora, con il locale vuoto e la serranda abbassata, si prospetta un nuovo capitolo per il bistrot. Con l’uscita di scena di Cannavacciuolo, l’attenzione si sposta sulla figura del suo successore, pronto a raccogliere il testimone e a dare una nuova impronta al ristorante.
A prendere i fornelli sarà Luca Mendozza, un 47enne già attivo nella scena gastronomica di Novara. Mendozza ha in programma di chiudere i due locali già gestiti, un cocktail bar e Alchemiae Pizza & Bistrot, per dedicarsi completamente al nuovo progetto. Questa decisione segna un’importante svolta nella sua carriera, portandolo a entrare in un ambiente delicato dove dovrà cercare di onorare l’eredità di Cannavacciuolo, pur apportando il suo tocco personale.
Luca Mendozza ha dichiarato di aver lavorato a lungo sul nuovo progetto, desideroso di offrire innovative esperienze culinarie nella storica location. Il suo obiettivo è integrare il meglio della tradizione con nuove proposte, come dimostra l’introduzione di un forno per la preparazione delle pizze. Mendozza ha confermato di voler mantenere il legame con il passato, ma al contempo desidera apportare cambiamenti significativi per attrarre una clientela diversificata.
Il cambio di gestione solleva inevitabilmente interrogativi riguardo ai prezzi e alla struttura del menù. Mendozza, per rassicurare i clienti, ha chiarito che non ci saranno aumenti dei prezzi rispetto a quelli già in vigore nel bistrot di Cannavacciuolo. La classica margherita rimarrà a 7.50 euro, mentre le pizze gourmet non supereranno i 16 euro. Questo approccio ha già suscitato curiosità e attenzione, creando aspettative positive tra i potenziali clienti.
Assumere la direzione di un locale così prestigioso rappresenta una sfida significativa. Mendozza è consapevole del peso dell’eredità che si appresta a raccogliere e ha grandi ambizioni. Secondo le sue dichiarazioni, intende amalgamare le tradizioni culinarie napoletane – una parte significativa della sua identità culinaria – con le innovazioni necessarie per distinguersi in un ambiente competitivo come quello della ristorazione novarese. Con l’inaugurazione prevista per la fine di settembre, il pubblico attende impazientemente di scoprire cosa questo nuovo chef porterà nella storica location.
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