L’epidemia di lingua blu continua a preoccupare la Sardegna, con un incremento significativo dei focolai di contagio registrati. Secondo l’ultimo report dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, i casi sono quasi raddoppiati in pochissimo tempo, portando in rialzo le preoccupazioni tra gli allevatori e le autorità sanitarie.
Recentemente l’area sarda ha vissuto un notevole incremento dei focolai di lingua blu, passando da 360 a 666 casi. Questo aumento esponenziale ha suscitato l’attenzione di esperti e autorità competenti. La maggior parte dei focolai è stata segnalata nella provincia di NUORO, che conta ben 176 casi, seguita dalla provincia di ORISTANO con 173 focolai. La predominanza del sierotipo 3 del virus evidenzia la necessità di monitorare attentamente la situazione.
La ASL di ORISTANO ha comunicato che attualmente ci sono circa 3.600 capi contagiati e ben 215 animali morti a causa della malattia. Anche se l’indice di mortalità è inferiore rispetto all’anno precedente, l’aumento dei focolai richiede misure immediate e efficaci per il contenimento.
Con l’intento di arginare la diffusione del virus, è stata dichiarata l’intera provincia di ORISTANO come zona di circolazione del BTV3. A partire da ora, tutte le movimentazioni di animali di specie ovina, caprina e bovina provenienti da quest’area verso zone non colpite dovranno seguire rigorose procedure. Questo comporterà una prenotifica e un nulla osta di almeno 48 ore da parte dei servizi veterinari sia di partenza che di destinazione.
È previsto anche il trattamento degli animali con repellente per insetti e l’esecuzione di test PCR per garantire la sicurezza. Sebbene le movimentazioni di animali destinate al macello non siano soggette a restrizioni severe, è fondamentale che gli animali non mostrino segni clinici al momento del trasporto e vengano macellati entro 24 ore dall’arrivo nella struttura di destinazione. Altrettanto importante è il trattamento dei mezzi di trasporto con insetticidi, per prevenire eventuali trasmissioni.
L’ondata di lingua blu non colpisce solo Nuoro e Oristano. Analizzando i dati delle province affrontate dall’epidemia, si possono notare i seguenti dati: a SASSARI è stato registrato un solo focolaio; in GALLURA ci sono 57 focolai; in OGLIASTRA, 31; nel MEDIO CAMPIDANO, 45; nel SULCIS, 106; e nella città metropolitana di CAGLIARI, 77. Questo scenario complessivo dimostra che la malattia sta diffondendosi in diverse aree dell’isola, rendendo necessario un approccio coordinato e attento da parte degli enti sanitari.
L’attività di monitoraggio e le misure di contenimento si rendono perciò imprescindibili per tutelare la salute degli animali e per garantire la continuità dell’attività agricola in Sardegna, fondamentale per l’economia locale e il benessere degli allevatori.
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