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Crescita modesta delle vendite di vino in Italia: l’incertezza economica influisce sui consumi

Published by
Marco Gerini

Le vendite di vino in Italia stanno attraversando un periodo di stagnazione nei primi sei mesi del 2024, influenzate da vari fattori economici e sociali. Secondo il report di Wine Monitor di Nomisma, le vendite al dettaglio mostrano un calo significativo a volume, mentre la crescita a valore rimane marginale. Questa situazione riflette non soltanto le abitudini di consumo, ma anche l’impatto del turismo e le dinamiche del mercato vinicolo globale.

Analisi delle vendite di vino in Italia

Situazione attuale del mercato

Il mercato italiano del vino si trova a fronteggiare una contrazione delle vendite, con una perdita di quasi il 3% a volume e una crescita inferiore all’1% a valore rispetto a un anno fa. Le rilevazioni effettuate in collaborazione con NielsenIQ evidenziano una diminuzione in tutti i format distributivi, con una particolare penalizzazione per i vini fermi e frizzanti, che risentono maggiormente delle vendite online. Tuttavia, gli spumanti sembrano contrapporsi a questa tendenza, mostrando una crescita sostanziale, specialmente nei discount. Le dinamiche di acquisto si rivelano diverse a seconda del canale, con i discount che si dimostrano resilienti rispetto ad altre modalità di distribuzione.

L’impatto dei consumi fuori casa

L’incertezza economica ha avuto effetti tangibili anche sui consumi dentro i ristoranti, un settore che ha mostrato un rallentamento significativo. Denis Pantini, esperto in Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, sottolinea come le crescite precedenti dei consumi, che avevano raggiunto un +7% nel primo trimestre 2024, si siano ridotte a un +4,5% nel secondo. Una delle cause principali di questo rallentamento è attribuibile al calo del numero di turisti italiani. Sebbene gli arrivi dall’estero siano aumentati, non sono stati sufficienti a compensare questa perdita. L’industria della ristorazione, quindi, deve affrontare sfide crescenti nella sua capacità di attrazione e mantenimento dei clienti.

Esportazioni di vino italiano: segnali di ripresa

Il quadro generale dell’export

Le esportazioni di vino italiano, sebbene ancora in terreno negativo, mostrano segni di ripresa. Se nel primo trimestre del 2024 il valore delle esportazioni era diminuito del 9%, nel primo semestre il calo è sceso al 4%. Queste cifre indicano una dinamica complessa all’interno dei dodici principali mercati globali, con risultati contrastanti. I mercati più colpiti includono Germania e i Paesi asiatici, mentre Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Brasile stanno mostrando incrementi nelle importazioni di vino italiano.

Performance delle diverse categorie di vino

I vini fermi e frizzanti mostrano un contenimento delle perdite grazie alla crescente domanda da mercati come USA, UK, Canada e Brasile. Gli spumanti, in particolare, hanno registrato una crescita del 4,5% nel giro d’affari, sostenuti principalmente dagli acquirenti negli Stati Uniti e nei Paesi anglosassoni. D’altra parte, mentre alcuni mercati mostrano segni di vitalità, altri continuano a lottare. I vini italiani a denominazione d’origine, come il Prosecco, continuano a prendere piede nel mercato con un aumento del 12% a valore nella prima parte del 2024. Al contrario, i vini rossi provenienti dal Piemonte sono ancora in calo.

Competitor internazionali: l’andamento di Francia e Australia

La Francia in difficoltà

Il mercato del vino francese sta vivendo un periodo di profonda crisi, evidenziato da un giro d’affari in calo del 10% nella prima metà del 2024. I segmenti del Champagne, dei rossi di Bordeaux e della Borgogna soffrono perdite significative, dimostrando le difficoltà del settore vinicolo transalpino. Questo scenario solleva interrogativi sulla competitività della Francia nel mercato globale del vino e sulla capacità del paese di attrarre consumatori sempre più orientati verso prodotti alternativi.

Opportunità per l’Australia

In netto contrasto, l’industria vinicola australiana ha mostrato segnali di ripresa con un sorprendente incremento del 28% nelle esportazioni nella prima metà del 2024, rispetto al calo dell’anno precedente. Secondo Pantini, questa ripresa può essere attribuita alla revoca dei super-dazi da parte del governo cinese, che ha riaperto le porte al mercato cinese, sebbene le esportazioni globali restino in calo dell’11%. È evidente, quindi, che il panorama internazionale del vino è in continua evoluzione, influenzato da fattori economici, politiche e tendenze di consumo in costante cambiamento.

Marco Gerini

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