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Crisi vitivinicola in Sicilia: il 2023 segna un calo produttivo di qualità, ma crescono i vini dell’Etna

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Stefano Rossi

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Nell’ambito della guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso, le recenti degustazioni hanno rivelato una situazione complessa per il comparto vitivinicolo siciliano. L’annata 2023 ha affrontato un serio attacco di peronospora, con effetti devastanti sulla produzione di vino. Diverse cantine si sono trovate a dover ridurre significativamente le proprie etichette, evidenziando le sfide a cui i produttori locali devono far fronte. In questo scenario, tuttavia, emergono elementi di speranza legati ad alcuni vitigni di successo.

Il problema dell’annata 2023: attacco di peronospora e calo della produzione

Impatto dell’attacco di peronospora

L’annata vitivinicola del 2023 è stata caratterizzata da un’invasione significativa di peronospora, una delle malattie fungine più insidiose per i vigneti. In Sicilia, questo fenomeno ha portato a una riduzione della produzione stimata attorno al 40%, con alcuni territori colpiti in maniera ancor più severa. Diversi produttori hanno subito perdite notevoli, costringendoli a limitare o addirittura a rinunciare alla produzione di alcune etichette.

Il problema è stato ulteriormente complicato da fattori legati al cambiamento climatico, sebbene questi elementi abbiano avuto un impatto di gran lunga minore rispetto all’attacco della peronospora. L’incredibile varietà di microclimi presente in Sicilia potrebbe offrire opportunità di adattamento, ma il 2023 è stato un anno particolarmente ostile. Le aziende vitivinicole, già sottoposte a pressioni economiche, si trovano ora nella difficile posizione di dover gestire un calo di produzione mentre cercano di garantire la qualità dei loro vini.

Conseguenze sulle aziende vitivinicole

Alcuni produttori hanno dovuto affrontare sfide straordinarie, tra cui la necessità di rivedere le proprie strategie di mercato e i piani di investimenti. Anche se molte cantine hanno cercato di mantenere alta la qualità, il ridotto volume di aiuti e il contesto economico globale portano a interrogativi sulla sostenibilità del settore nel breve termine. La siccità e le temperature estreme, acuite dai cambiamenti climatici, potrebbero aggravare ulteriormente la situazione nei prossimi anni.

Tuttavia, i produttori siciliani non si danno per vinti e continuano a cercare modi innovativi per affrontare queste sfide, puntando su pratiche viticole sempre più sostenibili.

La resilienza dei vini dell’Etna e il riscatto del Catarratto

La qualità dei vini dell’Etna

Nonostante le difficoltà del 2023, i vini dell’Etna continuano a mantenere un’eccellente reputazione. Grazie a una tradizione vitivinicola ben radicata e alla particolare altitudine dei vigneti, le cultivar a bacca rossa, in particolare, si sono distinte per la loro eleganza e complessità. Degli undici vini premiati con i Tre Bicchieri 2025 provenienti dall’area dell’Etna, otto sono a base di uva rossa, sottolineando l’eccellenza di questa zona viticola.

Le caratteristiche uniche del terreno vulcanico e il clima fresco favoriscono la produzione di vini che si differenziano per profilo aromatico e struttura, portando a una crescente popolarità sui mercati internazionali. I vini dell’Etna stanno trasformando l’immagine della Sicilia nel panorama globale, confermando la sua posizione di prestigio nel settore vitivinicolo.

Risveglio del Catarratto: un vitigno da riscoprire

Un altro protagonista sotto i riflettori è il Catarratto, vitigno autoctono siciliano a lungo sottovalutato. Questo vitigno, che trova la sua massima espressione nell’area di Alcamo, sta vivendo un processo di ri-scoperta e rinascita. Diverse etichette stanno emergendo grazie alla loro qualità, gusto e capacità di invecchiamento. L’attenzione verso il Catarratto ha anche segnato un ritorno di interesse per i vini naturali, attraverso un movimento di produttori noti come “Catarratto boys”, guidati da figure come Aldo Viola.

Questi produttori si impegnano a seguire pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente, dando vita a vini che riflettono il terroir in modo autentico. Il risveglio dell’interesse verso il Catarratto rappresenta una svolta significativa per il vino siciliano, con progetti che spaziano dal biologico al biodinamico, fino ai vini orange. L’innovazione e la tradizione si intrecciano in questo contesto, creando opportunità significative di valorizzazione del patrimonio vitivinicolo dell’isola.

Sguardo al futuro

Il panorama vitivinicolo siciliano si presenta dunque come un mosaico complesso in cui si intrecciano sfide e opportunità. Con la fiducia nella resilienza dei produttori e la crescente qualità dei vini, si può perseguire un futuro promettente, rendendo la Sicilia sempre più un importante punto di riferimento nel mercato globale del vino. L’attenzione ai vitigni autoctoni e le pratiche sostenibili rappresentano una route di crescita e ri-scoperta per una tradizione che ha molto ancora da esprimere.

Stefano Rossi

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