Negli ultimi anni, il mondo del vino ha registrato un notevole mutamento nelle abitudini di consumo, influenzato da vari fattori socioculturali. Secondo l’analisi condotta dall’ IWSR – International Wine & Spirits Research, nonostante non si registri una diminuzione della popolazione dei bevitori, i modelli di consumo si sono significativamente modificati. In questo articolo, esploreremo le cause di questo declino, le alternative al vino, il nuovo focus sui prodotti premium e le dinamiche del mercato globale.
L’indagine condotta dall’ IWSR ha rivelato che, nel 2023, il 50% dei consumatori di vino ha affermato di praticare una moderazione nel consumo di alcol. Di questi, il 20% si è orientato verso opzioni con minor contenuto alcolico, mentre un terzo ha dichiarato di astenersi completamente. Questa crescente attenzione alla moderazione è supportata dall’influenza dei social media, che hanno reso fenomeni come il Dry January e il Sober October non solo accettabili, ma anche apprezzati. Le piattaforme social sono diventate veicoli per condividere esperienze e immagini di stili di vita a basso contenuto alcolico, contribuendo a far crescere una nuova cultura del bere.
Il fenomeno della moderazione è particolarmente evidente tra le generazioni più giovani. Ben il 67% della Gen Z segnala un’effettiva riduzione del consumo di alcol, seguita dal 61% dei Millennials, con percentuali in calo per la Gen X e i Boomer, rispettivamente al 49% e 43%. Pietro Russo, Master of Wine italiano, ha definito l’attenzione verso tipologie di vino low e no alcol un’opportunità di mercato, in grado di assorbire volumi di vino invenduti e di rispondere alle nuove tendenze di consumo.
L’analisi dell’ IWSR mette in evidenza un cambiamento nei gusti dei consumatori, che si stanno orientando verso bevande alternative al vino, come cocktail e altre bevande speciali. Secondo Richard Halstead, COO di Consumer Research per l’ IWSR, la competizione con altre categorie di prodotti è crescente, spingendo i consumatori a esplorare nuove esperienze gustative. La disponibilità di informazioni tramite smartphone e piattaforme digitali ha reso più facile per il consumatore avventurarsi oltre il vino tradizionale, cercando esperienze innovative e diversificate.
Un esempio significativo è dato dai dati provenienti dall’Australia, dove il consumo mensile di vino tra la Gen Z è diminuito della metà in un arco di tempo che va dal 2010 al 2023. Questa evoluzione è probabilmente legata alla progressiva diminuzione del consumo quotidiano del vino, che ha storicamente caratterizzato la cultura alimentare australiana. L’abbondanza di opzioni alternative ha portato i consumatori a rivedere le proprie scelte e a privilegiare il piacere del consumo responsabile.
L’attuale trend nel mondo del vino sembra seguire la direzione del “bere meno, ma bere meglio”. I consumatori stanno immergendosi in un panorama di prodotti selezionati che garantiscono un’esperienza di consumo di alta qualità. La domanda di vini rosati premium, vini biologici e spumanti è in costante crescita, mentre i vini fermi di fascia bassa stanno registrando un calo significativo. Questa frattura nel mercato dei prezzi suggerisce che i consumatori sono disposti a investire in qualità piuttosto che in quantità.
I dati forniti dall’ IWSR evidenziano una divisione chiara tra i segmenti di prezzo: le vendite di vini con prezzo super-premium sono in aumento, sebbene il tasso di crescita stia già iniziando a mostrarsi più lento. Questo cambiamento di orientamento potrebbe segnare un’opportunità cruciale per i produttori e i distributori, che potrebbero dover rivedere le proprie strategie di marketing e di offerta per catturare l’attenzione dei consumatori più esigenti.
L’analisi dell’ IWSR non si limita a osservare i cambiamenti all’interno del consumo di vino, ma guarda anche ai mercati globali, un aspetto chiave per l’industria del settore. Monitorando il Regno Unito, gli Stati Uniti e l’ Australia, si possono notare tendenze preoccupanti: nel Regno Unito, il consumo pro-capite di vino ha raggiunto il suo apice nel 2009 e da allora è in calo, attualmente circa il 14% in meno rispetto al 2000. Negli Stati Uniti, il consumo ha toccato il picco nel 2017 per poi scendere notevolmente.
In Australia, il picco di consumo registrato nel 2012 ha portato a un declino del 11% rispetto ai livelli del 2000, un dato allarmante che coincide con il mutamento nelle abitudini di vita e nei gusti dei consumatori. I mercati emergenti, come l’ India e le nazioni del Sud-est asiatico, offrono segnali di crescita, sebbene non sufficienti a compensare il calo nei mercati consolidati. La varietà e la freschezza dei vini bianchi e rosé premium stanno guadagnando popolarità, suggerendo che il settore del vino dovrà affrontare nuove sfide e adattamenti nei prossimi anni, mantenendo un occhio attento sui cambiamenti del mercato e delle preferenze dei consumatori.
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