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Drink It: la rivoluzione dei cocktail ready to drink, dall’idea di un bartender alla conquista globale

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Marco Gerini

Nel cuore della periferia romana, un piccolo laboratorio ha dato vita a una rivoluzione nel mondo della miscelazione. Nasce così Drink It, il primo liquorificio europeo dedicato ai cocktail ready to drink, che ha segnato una nuova era per il settore, risolvendo il quesito di come portare il bar direttamente nelle case degli appassionati e negli eventi di tutto il mondo.

l’intuizione di Emanuele Broccatelli: un drink in bottiglia

L’avventura che ha portato alla creazione di Drink It inizia nel 2016, quando Emanuele Broccatelli, bartender di grande esperienza, si pone una domanda che cambierà il panorama della mixology: “Cosa succede se metto un drink in bottiglia?”. La sua carriera nei locali più prestigiosi di Roma, come Stazione di Posta e Hotel Majestic, lo aveva portato a esplorare anche il mondo del vino, apprendendo come il processo di affinamento in bottiglia possa migliorare la qualità del prodotto finale. Traslando queste tecniche per i cocktail, inizia un esperimento che si rivela pionieristico.

Nel 2015, insieme a Valeria Bassetti, apre 47 Barrato, un bar nel quartiere Monti, dove il desiderio dei clienti di portarsi a casa i drink fa scattare un’idea geniale. Comincia a imbottigliare cocktail direttamente al bar e, vista la crescente richiesta, decide di istituire un vero e proprio liquorificio a Ciampino, costruendo una realtà dedicata a un segmento di mercato che all’epoca era quasi inesplorato in Europa. Drink It diventa così un simbolo di qualità, rappresentando un’innovativa fusione tra l’arte della miscelazione e il concetto di comodità.

la rapida espansione di Drink It

Dopo l’apertura del primo laboratorio, il percorso di Drink It è inarrestabile. Sotto la guida di Danilo Cipollini, entrato nell’azienda nel 2021, il fatturato è aumentato significativamente, con una crescita che ha richiesto spazi di produzione maggiori. Oggi, l’azienda opera in un moderno laboratorio di 250 metri quadrati alle porte di Roma, evidenziando l’importanza della ricerca e dello sviluppo nel mantenere elevati standard qualitativi.

Uno dei fattori chiave del successo di Drink It è l’impiego esclusivo di frutta fresca nei propri cocktail, garantendo un prodotto non solo genuino, ma anche con una shelf life superiore a quella dei concorrenti. Questo approccio ha permesso all’azienda di posizionarsi come l’unica in Europa a seguire questa filosofia, creando cocktail che si distinguono per la freschezza e i sapori naturali.

cambiare le percezioni: da pregiudizi a riconoscimenti

Negli ultimi dieci anni, la percezione dei cocktail ready to drink è evoluta radicalmente. Inizialmente, c’era forte scetticismo e si tendeva a considerare questi prodotti di qualità inferiore, associandoli a opzioni commerciali e di massa. Broccatelli ricorda come all’inizio il pubblico fosse scettico, frutto di un’associazione negativa con le proposte disponibili in commercio.

Grazie a un approccio diretto e alla qualità delle miscele, Drink It è riuscita a conquistare il cuore degli intenditori. Un altro aspetto cruciale è stato educare i consumatori sull’uso corretto dei cocktail ready to drink: non è necessario aggiungere ghiaccio poiché la bottiglia di vetro preserva il freddo, evitando di alterare la parte organolettica. Questo cambiamento di percezione ha permesso a Drink It di diventare un punto di riferimento tra gli appassionati di cocktail.

un’alternativa per i locali: vantaggi dei cocktail imbottigliati

Le miscele pronte rappresentano una soluzione strategica per i locali, specialmente in un periodo in cui trovare personale qualificato risulta sempre più complicato. Broccatelli e Cipollini evidenziano come la presenza di cocktail ready to drink consenta di semplificare il servizio, permettendo anche ai meno esperti di servire drink di alta qualità. Questo modello non significa la morte del bartender, ma una ristrutturazione del servizio, ampliando i concetti di bar tradizionale.

Oggi, i ristoranti possono offrire cocktail di alta qualità al tavolo, proprio come con il vino, rendendo l’esperienza di consumo più versatile e accessibile. Questo trend è visto come una nuova opportunità per i locali, in grado di unire il meglio di entrambi i mondi.

l’espansione oltre i confini: Drink It si proietta nel mondo

Oggi, Drink It è un’impresa solida con ambizioni internazionali. Ha già iniziato a esportare i suoi prodotti in Belgio, Francia, Germania, Grecia e Cipro, e punta a entrare nel mercato statunitense entro la fine del prossimo anno. Nonostante le dimensioni contenute, il team è coeso e dedicato, composto da professionisti che condividono la stessa passione per la qualità.

L’approccio di Drink It si basa sull’uso di ingredienti freschi e di alta qualità, riflettendo una filosofia che ha come obiettivo il sapore autentico, non solo in termini di promozione del prodotto, ma anche di rispetto per l’arte della miscelazione. Questa attenzione per i dettagli ha contribuito a rendere i loro cocktail una scelta popolare.

l’impatto della pandemia e il futuro analcolico

La pandemia ha accelerato il cambiamento nelle abitudini di consumo, portando a un aumento delle feste domestiche e alla richiesta di cocktail pronti da gustare a casa. Con un pubblico più consapevole e un mercato in evoluzione, Drink It si sta preparando a lanciare il suo primo drink analcolico. Creare un cocktail di alta qualità senza alcol ha richiesto uno sforzo significativo in termini di ricerca e sviluppo, ma il team è fiducioso di aver trovato la formula giusta.

L’obiettivo futuro di Drink It si estende oltre la creazione di un prodotto analcolico. La società punta a espandere ulteriormente la produzione e l’internazionalizzazione, sommandosi a un progetto di crescita che possa rispondere alle nuove necessità di un mercato in continua evoluzione, mantenendo sempre alta la qualità dei propri prodotti.

Marco Gerini

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