L’acquisizione della maggioranza della cantina di Fabio Motta da parte del gruppo Gussalli-Beretta ha sollevato interrogativi sulla sua posizione di vignaiolo indipendente. Le dichiarazioni di Lorenzo Cesconi, presidente della FIVI, durante un’intervista al Gambero Rosso, hanno messo sotto la lente d’ingrandimento il futuro dell’associato e il suo rapporto con la federazione. Motta, dal canto suo, ha assicurato che rimarrà un vignaiolo e che le decisioni tecniche della cantina restano sotto il suo controllo.
Situata a Castagneto Carducci, nel noto territorio vitivinicolo di Bolgheri, la cantina di Fabio Motta si sta preparando ad affrontare nuove sfide dopo l’ingresso del partner finanziario Gussalli-Beretta. Motta ha voluto sottolineare che, pur avendo ceduto la maggioranza, continua a rimanere socio e amministratore della cantina. La sua gestione operativa non ha subito modifiche significative: «Le decisioni tecniche sono ancora tutte nelle mie mani», ha affermato.
Con la crescente competitività del mercato vinicolo e le difficoltà economiche che attanagliano le piccole realtà, Motta ha visto in Gussalli-Beretta l’opportunità di garantire stabilità e continuità alla sua azienda. Infatti, ha spiegato che da solo non avrebbe potuto affrontare le sfide attuali e che la scelta di cercare un partner era dettata dal desiderio di avere un supporto economico adeguato, indispensabile per una realtà come la sua.
Motta ha chiarito che l’accordo con Gussalli-Beretta gli consente di mantenere la propria indipendenza e libertà nella gestione della produzione vinicola. La sua priorità rimane la qualità del lavoro, e ha confermato di non aver riscontrato influenze esterne nella sua attività quotidiana. Tuttavia, il suo legame con la FIVI rappresenta un tema di discussione cruciale: la federazione degli indipendenti potrebbe rivalutare la sua appartenenza alla luce del nuovo assetto aziendale.
Alla luce dell’acquisizione, la permanenza di Fabio Motta nella FIVI diventa incerta, e lui stesso ha affrontato l’argomento dichiarando: «Finché rispetto i requisiti del regolamento, rimango socio». Motta distingue tra indipendenza tecnica e finanziaria, sottolineando che il suo lavoro non ha subito cambiamenti in termini di qualità. La sua identità di vignaiolo resta intatta, e lui stesso afferma di conoscere il proprio mestiere in modo profondo, affermando: «Posso metterci la mano sul fuoco».
Sebbene il presidente Cesconi possa riconsiderare la posizione di Motta, quest’ultimo rimane sereno riguardo al suo futuro professionale, affermando che continuerà a sentirsi legato alla FIVI, indipendentemente dal risultato delle decisioni del Consiglio. La sua idea di indipendenza è legata fortemente al suo lavoro, e Motta è determinato a proteggere la propria identità di vignaiolo, indipendentemente dalle circostanze esterne.
La recente vendita della cantina di Fabio Motta non è un caso isolato. Molti piccoli produttori vinicoli si trovano di fronte alla necessità di vendere le proprie aziende a maggiori gruppi finanziari per mancanza di supporto economico. Motta evidenzia come questa tendenza stia diventando sempre più comune, con molti viticoltori costretti a cedere le loro attività per poter continuare a operare. Le difficoltà di finanziamento e la crescente competitività del mercato vinicolo mettono a rischio le piccole aziende.
Le vendite ai grandi gruppi, come l’acquisizione di Villa Bucci da parte della famiglia Veronesi, amplificano questa preoccupazione. Questo scenario mette in luce la fragilità del comparto, dove le piccole realtà non riescono a ottenere il supporto necessario per affrontare le sfide del mercato. Senza adeguati investimenti, la possibilità di sopravvivere e prosperare per queste aziende rischia di svanire.
Nonostante le recenti trasformazioni, Motta si dimostra ottimista riguardo al futuro della sua azienda. Egli ha recentemente commentato che l’ultima vendemmia è stata positiva, con condizioni climatiche favorevoli a Bolgheri. «A differenza del Nord Italia, che ha subito eventi climatici avversi, noi qui abbiamo ricevuto le giuste piogge nei momenti chiave», ha dichiarato. Questo ha permesso di mantenere le vigne in salute e produrre uve di qualità.
L’accordo con Gussalli-Beretta ha anche portato a opportunità di crescita per la cantina. Motta ha annunciato di aver potuto assumere nuovi dipendenti, inclusa una risorsa per affiancarlo nella gestione delle degustazioni e delle visite in cantina. Inoltre, l’assistenza legale e amministrativa fornita dalla nuova partnership contribuirà a migliorare l’efficienza operativa, affrontando uno dei punti più vulnerabili della sua precedente gestione.
Nei prossimi mesi, la cantina di Fabio Motta si prepara a confrontarsi non solo con la vendemmia, ma anche con le sfide imposte dalle nuove dinamiche commerciali. L’inserimento di nuove figure professionali e il supporto strategico del gruppo Gussalli-Beretta potrebbero segnare un cambiamento significativo nella gestione aziendale, riposizionando la cantina in un mercato sempre più competitivo e in evoluzione.
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