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“Fiore, cucina in libertà: il ristorante di Lecco che promuove l’inclusione sociale attraverso la cucina”

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Kimberly Renna

Nel cuore di LECCO, un ristorante sta facendo la differenza, non solo per la qualità della sua proposta gastronomica, ma anche per il rinomato impegno sociale che lo contraddistingue. Fiore, Cucina in Libertà, non è soltanto un locale dove gustare piatti ben preparati, ma rappresenta un importante progetto che unisce l’alta gastronomia e l’inclusione sociale. Inaugurato nel 2017, questo ristorante è situato in un edificio confiscato alla criminalità organizzata, diventando simbolo di legalità e rinascita per la comunità locale. Scopriamo più nel dettaglio la sua offerta culinaria e il suo impatto sociale.

Fiore: un ristorante in uno spazio confiscato alla mafia

La nascita di un progetto innovativo

Fiore, Cucina in Libertà è il frutto del progetto “I sapori e i saperi della legalità e dell’inclusione sociale”, promosso grazie alla sinergia di diversi enti e organizzazioni. Tra i principali sostenitori ci sono l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati, il Comune di LECCO, la Regione Lombardia, la Prefettura, e varie fondazioni come Libera e Fondazione Cariplo. La finalità di questa iniziativa è duplice: creare una realtà imprenditoriale sociale in grado di promuovere la cultura della legalità e offrire opportunità professionali a persone svantaggiate.

Il ristorante è gestito da un’associazione temporanea di scopo , formatasi tra Olinda, Arci Lecco e Auser Lecco, e si articola su tre principali ambiti di azione: imprenditoriale, sociale e culturale. Da un lato, l’aspetto imprenditoriale è focalizzato sulla gestione del ristorante e della pizzeria, dando particolare importanza alla qualità delle materie prime e collaborando con fornitori locali. D’altro canto, l’aspetto sociale si concentra sull’inclusione lavorativa di persone in difficoltà, attraverso specifici percorsi formativi e partecipativi. Infine, il livello culturale valorizza la legalità e l’accoglienza con eventi come il bookcrossing, promuovendo un messaggio di solidarietà e comunità.

Ma cosa si mangia da Fiore, Cucina in Libertà?

Un menu che celebra la stagionalità e la sostenibilità

Da Fiore, la cucina è un viaggio attraverso sapori autentici, enfatizzati dall’uso di ingredienti freschi, stagionali e locali. La disposizione dei piatti è pensata con attenzione, ricercando la migliore combinazione di tre ingredienti principali per ogni portata. Per esempio, le pizze sono preparate con farine biologiche di tipo 1 e lievito madre, dando vita a impasti che favoriscono una lunga lievitazione e una migliore digeribilità.

Il menu è ampio e variegato, con opzioni in grado di soddisfare diverse esigenze alimentari, comprese portate vegane presenti in tutte le categorie: antipasti, primi, secondi, dessert e pizze. La filosofia di Fiore è chiara: ogni piatto deve essere “positivo”, evidenziando l’unione tra etica e bontà, il che rende il ristorante un rinomato punto di riferimento per chi ricerca non solo un’esperienza gastronomica di alta qualità, ma anche un’attenzione particolare ai temi della sostenibilità e della responsabilità sociale.

Non solo cucina, ma anche inclusione sociale

Un team variegato e un progetto di grande impatto

Lo staff di Fiore è guidato dallo chef Giorgio Antoniella, originario di Terni, e include Raffaele Mattei, il quale funge da collegamento tra il ristorante e la Fabbrica di Olinda di Milano. La squadra è composta da undici membri, ciascuno con storie diverse e affascinanti. L’armonia che regna tra i collaboratori rappresenta concretamente la missione di inclusione e diversità abbracciata dal progetto.

Fiore non è soltanto un ristorante, ma si configura come un vero e proprio hub di inclusione sociale. Attraverso alleanze con i servizi sociali del Comune di LECCO, il Dipartimento di Salute mentale della città e altre realtà locali, il ristorante facilita percorsi di inserimento lavorativo per persone in difficoltà. Ciò non solo crea un ambiente di lavoro inclusivo e solidale, ma contribuisce anche ad accrescere la consapevolezza sulla cultura della legalità nella comunità. In tal modo, il cibo diventa un mezzo di aggregazione e dialogo, unendo persone di diverse provenienze in un contesto di collaborazione e rispetto reciproco.

Fiore, Cucina in Libertà si posiziona come un esempio virtuoso di ristorazione sociale, dove il buon cibo si sposa con valori fondamentali come la legalità, la sostenibilità e l’inclusione.

Kimberly Renna

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