I recenti rapporti della Regione Sardegna hanno evidenziato l’emergenza sanitaria causata dai focolai di lingua blu, un virus che sta colpendo in modo significativo il settore zootecnico dell’isola. Con oltre 1.300 casi confermati, l’attenzione è rivolta principalmente al sierotipo 3, per il quale non è attualmente disponibile alcun vaccino autorizzato in Italia. Le autorità competenti si stanno mobilitando per affrontare la crisi attraverso nuove strategie vaccinali e un coordinamento interassessoriale.
Secondo l’ultimo report dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, il numero di focolai di lingua blu ha superato quota 1.300, con il sierotipo 3 che rappresenta la principale minaccia per gli allevatori. Questo virus, trasmesso tramite le punture di insetti, ha la particolarità di colpire principalmente animali come ovini e bovini. La sua diffusione nel centro-sud della Sardegna mette in allerta non solo gli operatori del settore, ma anche le autorità sanitarie.
Sebbene il sierotipo 3 stia causando maggiori preoccupazioni, i vaccini per i sierotipi 4 e 8 sono già in distribuzione. Tuttavia, la mancanza di un vaccino per il sierotipo 3 crea un quadro critico, rendendo difficile il controllo della malattia. Le autorità sanitarie italiane stanno lavorando affinché venga ottenuta l’autorizzazione per la commercializzazione di un vaccino efficace contro il sierotipo 3 il prima possibile.
Il dialogo tra le istituzioni e gli allevatori è stato recentemente rafforzato attraverso un incontro tenuto dagli assessori della Sanità e dell’Agricoltura, Armando Bartolazzi e Gian Franco Satta. Durante la riunione, è stata ribadita l’importanza della collaborazione per affrontare l’emergenza della lingua blu. A questo incontro hanno partecipato anche la commissaria dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, Simonetta Cherchi, e la dirigente del Servizio Veterinario, Daniela Mulas.
Il tavolo interassessoriale istituito ha come obiettivo non solo la gestione dell’emergenza in corso, ma anche la pianificazione di interventi a lungo termine. La convocazione delle associazioni di categoria dimostra un approccio inclusivo, mirato a garantire che le necessità degli allevatori siano ascoltate e tenute in considerazione nelle strategie sanitarie future.
Al termine dell’incontro, gli assessori hanno assunto l’impegno di avviare una nuova strategia vaccinale. Bartolazzi ha sottolineato che l’assessorato si impegnerà a realizzare politiche efficaci per la gestione della blue tongue, lavorando a stretto contatto con i rappresentanti di categoria. L’obiettivo è quello di avviare una campagna di vaccinazione massiva che possa prevenire ulteriori focolai.
Gian Franco Satta ha evidenziato come l’approccio sinergico tra le due branche, sanità e agricoltura, sia essenziale per tutelare il patrimonio zootecnico della Sardegna. Questo coordinamento rappresenta una strategia fondamentale per garantire la sicurezza e la salute degli animali, nonché la sostenibilità economica del comparto agricolo dell’isola. Con un intervento pianificato e risorse condivise, le istituzioni sarde puntano a mettere un freno alla diffusione del virus e a ristabilire un equilibrio nel settore zootecnico.
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