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Giovanni Manetti rimane presidente del Consorzio Chianti Classico per il triennio 2024/2027

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Francesca La Rocca

L’assegnazione della presidenza del Consorzio del Chianti Classico a Giovanni Manetti per il mandato 2024/2027 è stata confermata all’unanimità. Questo avviene in un anno significativo per la denominazione toscana, che celebra il centenario dalla sua fondazione. Manetti, cavaliere del lavoro dal 2021, è pronto a affrontare sfide importanti per promuovere la tradizione vinicola del Chianti e per integrarvi tematiche contemporanee come la sostenibilità e la valorizzazione del paesaggio culturale.

Gli obiettivi del terzo mandato di Manetti

Durante il suo terzo mandato, Giovanni Manetti si concentra su una serie di obiettivi strategici che mirano a proseguire la crescita e la valorizzazione del Chianti Classico. Tra le sue priorità spicca la candidatura dell’area a patrimonio dell’UNESCO, puntando a riconoscere il Chianti Classico non solo come una denominazione vinicola, ma come un paesaggio culturale ricco di storia e tradizione. Questo rappresenta un passo fondamentale per preservare l’identità del territorio e attrarre un turismo di qualità.

Oltre alla candidatura UNESCO, il presidente intende intensificare le collaborazioni con i Comuni del Chianti per potenziare le attività del Distretto rurale. L’integrazione delle pratiche di sostenibilità nella viticoltura è un altro punto centrale. Manetti ha sottolineato l’importanza della ricerca agronomica per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici, garantendo non solo la qualità del vino, ma anche la salute del suolo e degli ecosistemi circostanti.

Una novità all’orizzonte è il rafforzamento del progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive , che punta a migliorare la connessione tra il vino e il territorio. Queste iniziative saranno supportate dallo sviluppo di un protocollo di sostenibilità, il cui scopo è tutelare il patrimonio vinicolo del Chianti Classico per le generazioni future. Manetti ha dichiarato che questi sforzi serviranno a mantenere viva la tradizione del Chianti, rendendola pertinente e responsabile nel contesto contemporaneo.

Risultati conseguiti sotto la presidenza di Manetti

La presidenza di Giovanni Manetti, iniziata nel 2018, ha portato a diversi successi significativi che hanno segnato la storia recente del Chianti Classico. Una delle realizzazioni più importanti è stata l’introduzione delle Unità Geografiche Aggiuntive nel disciplinare di produzione, che ha permesso una maggiore specificità nella definizione delle caratteristiche dei vini, migliorando così la qualità e l’identità distintiva di ciascuna sottozona.

Inoltre, il governo del Consorzio ha imposto un aumento della quota minima di uve Sangiovese destinata alla produzione del vino Gran Selezione, elevandola dall’80% al 90%, escludendo l’uso di vitigni internazionali. Queste misure hanno mirato a enfatizzare la tradizione vitivinicola locale e a garantire che il Chianti Classico rimanga un prodotto autentico.

Un altro traguardo significativo è stato l’avvio del procedimento per il riconoscimento UNESCO, che evidenzia l’impegno del Consorzio a valorizzare la cultura vinicola toscana. Inoltre, è stato introdotto un protocollo di sostenibilità destinato ai produttori, il quale include linee guida per pratiche agricole responsabili, contribuendo così alla conservazione dell’ambiente e alla promozione di un’economia circolare nella viticoltura.

Il nuovo consiglio di amministrazione

Il consiglio di amministrazione del Consorzio Chianti Classico ha recentemente confermato Giovanni Manetti come presidente, affiancato dai vice presidenti Francesco Colpizzi e Sergio Zingarelli. La composizione del Cda, eletto il 27 giugno scorso, rappresenta un ampio spettro di aziende vinicole all’interno della regione, con membri provenienti da diverse realtà produttive.

Tra i membri del Cda figurano nomi noti del panorama vitivinicolo toscano, come Laura Bianchi del Castello di Monsanto, Luigi Giovanni Cappellini del Castello di Verrazzano e Sebastiano Capponi di Conti Capponi. Questa diversità di rappresentanza assicura che le decisioni siano ben bilanciate e che riflettano le esigenze e le aspirazioni di tutti i produttori.

Il nuovo Cda si prefigge di continuare sulla strada del successo tracciata dai predecessori, affrontando temi cruciali come l’evoluzione delle normative, il rafforzamento del marchio Chianti Classico a livello internazionale e l’incremento della cooperazione tra i vari attori della filiera. Queste iniziative sono attese con grande interesse dai produttori e dagli appassionati di vino, in vista delle sfide e delle opportunità che attendono il Chianti negli anni a venire.

Francesca La Rocca

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