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Glovo e Delivery Hero sotto inchiesta per presunto cartello: indagini della Commissione Europea

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Silvana Magistri

Due tra i principali attori nel settore delle consegne a domicilio, la spagnola Glovo e la tedesca Delivery Hero, si trovano sotto la lente d’ingrandimento della Commissione Europea. L’ente ha avviato indagini su un presunto cartello che avrebbe consentito a queste due società di spartirsi aree geografiche e scambiare informazioni riservate, sollevando interrogativi sulla legalità delle loro pratiche commerciali. Questo articolo analizza le accuse, le operazioni delle aziende e le implicazioni sul mercato.

Indagine avviata nel 2022: un contesto di tensione

Le indagini riguardanti Glovo e Delivery Hero non sono frutto di un’improvvisa scoperta, ma affondano le radici in un’operazione che ha attratto l’attenzione della Commissione Europea. Gli ispettori dell’ente hanno effettuato controlli a sorpresa negli uffici delle due aziende a partire da giugno 2022, seguiti da ulteriori verifiche nel novembre 2023. Questo intervento si inserisce nel contesto dell’accordo di acquisizione di Glovo da parte di Delivery Hero, che già deteneva una partecipazione minoritaria dalla fine del 2018.

Le autorità di Bruxelles hanno avviato queste indagini in risposta a sospetti circa la creazione di un cartello tra le due aziende, che avrebbe potuto influenzare le loro strategie commerciali pre-acquisizione. I funzionari europei ipotizzano che, in violazione delle normative sulla concorrenza, Glovo e Delivery Hero abbiano concordato la suddivisione delle rispettive aree di mercato, nonché il reciproco scambio di dati aziendali riservati. Un comportamento che, se confermato, potrebbe compromettere seriamente le dinamiche di concorrenza nel settore delle consegne alimentari.

Il potere di mercato di Glovo e Delivery Hero

Glovo e Delivery Hero hanno instaurato una presenza globale notevole, operando in oltre settanta paesi e collaborando con centinaia di migliaia di ristoranti. Delivery Hero, in particolare, ha registrato un fatturato che supera i 150 milioni di euro e raggiunge oltre 1.300 città in 25 paesi. Questa diffusione ha stabilito le due aziende come leader indiscussi nel mercato delle consegne a domicilio, ma ha sollevato anche interrogativi sui potenziali impatti negativi per i consumatori e gli operatori del settore.

Il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Margrethe Vestager, ha messo in guardia riguardo alle conseguenze di tali pratiche. Se le accuse venissero confermate, le due aziende sarebbero ritenute responsabili di violazioni sostanziali delle norme di concorrenza stabilite dall’UE. Questo non solo comporterebbe l’applicazione di sanzioni, ma potrebbe anche alterare le dinamiche di prezzo e di scelta per i consumatori, da sempre considerati i più vulnerabili in un contesto di possibile collusione tra mega-operatori.

Le possibili conseguenze per il mercato delle consegne

Nel contesto dell’indagine, le possibili ripercussioni per il mercato europeo delle consegne a domicilio si preannunciano significative. La Commissione Europea non si limita a investigare sugli aspetti legali, ma considera anche l’impatto che tali accordi illeciti potrebbero avere sui consumatori e sul panorama competitivo in generale. Il timore è che la suddivisione delle aree geografiche e lo scambio di informazioni riservate possano ridurre le opzioni disponibili per gli utenti finali, limitando l’accesso a servizi di qualità e aumentando i costi.

In aggiunta, un esito sfavorevole per Glovo e Delivery Hero potrebbe ridisegnare le gerarchie nel settore delle consegne, aprendo a nuovi entranti o spingendo altre aziende a migliorare le proprie pratiche commerciali per evitare simili accuse. L’attenzione si sposterà, quindi, non solo sulle sanzioni potenziali, ma anche sull’evoluzione del mercato e sulle dinamiche competitive che ne deriveranno.

La questione rimane aperta, e l’esito delle indagini della Commissione Europea potrebbe portare a cambiamenti significativi nel panorama delle consegne a domicilio, riflettendo l’importanza della trasparenza e della concorrenza leale in un settore in rapida evoluzione.

Silvana Magistri

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