La Francia è rinomata per la sua pasticceria, ma pochi sanno che i veri macaron hanno radici nell’est del paese, a Nancy, dove due suore hanno creato una ricetta segreta che perdura nel tempo. Scopriremo la storia di queste religiose e la tradizione che si è tramandata nei secoli, esplorando il legame con la città di Nancy e le sue specialità dolciarie.
Nel XVI secolo, la dolcezza delle mandorle ha cominciato a solleticare i palati francesi grazie a Caterina de’ Medici, la quale, sposando Enrico II, portò con sé dall’Italia una serie di ricette dolciarie. Tra queste, si annoverano i “macaroni”, dolcetti preparati con mandorle, zucchero e albume d’uovo. Questi dolcetti foggiati dagli chef italiani conquistarono rapidamente la corte francese.
La storia continua quando la figlia di Caterina, Claudia di Francia, sposa Carlo III, Duca di Lorena, portando così i macarons nel Ducato di Lorena e a Nancy. La città diventa un punto di riferimento per il dolce, grazie a Caterina di Lorena, che nel 1624 fonda il Monastero del Santissimo Sacramento. Qui, due suore, in una realtà monastica dove la carne era vietata, trovano un modo per arricchire la loro dieta: preparano macarons ispirati alla ricetta italiana. Questi dolcetti rimangono tuttavia avvolti nel mistero, con la ricetta tramandata solo oralmente.
La Rivoluzione Francese del 1792 segna un punto di svolta nella storia dei macarons di Nancy. La soppressione degli ordini religiosi costringe suor Marie Elisabeth e suor Suzanne a fuggire da un convento in difficoltà. Alla ricerca di un rifugio, vengono accolte da un’altra suora, Marguerite Mélanie Gormand, che le aiuta a ricominciare. Questa nuova vita porta alla rinascita delle loro creazioni dolciarie, con la nascita della Maison des Soeurs Macarons, situata in rue de la Hache.
Le suore iniziano a vendere i macarons per strada e nei mercati, guadagnando presto una notorietà che supera i confini locali. Questi dolci, legati alla loro tradizione monastica, divengono così conosciuti che le suore stesse iniziano a farsi chiamare Soeurs Macarons. Dal 1808, la loro ricetta segreta viene trasmessa di generazione in generazione alle famiglie delle consorelle, rimanendo così uno dei segreti gastronomici meglio custoditi della Francia.
Oggi, la Maison des Soeurs Macarons si trova in rue Gambetta, non lontano dalla storica place Stanislas. Nicolas Genot, insieme ai suoi figli Guillaume e Charlotte, ha ereditato il segreto di famiglia e continua a produrre macarons seguendo l’antica ricetta. L’operazione avviene in un laboratorio chiuso al pubblico, dove solo i membri della famiglia possono accedere. Le tecniche e gli strumenti utilizzati, alcuni dei quali storici, sono anch’essi gelosamente custoditi.
I macarons sono preparati a partire da tre ingredienti fondamentali: mandorle provenienti dalla Provenza, zucchero e albume d’uovo. La cottura avviene su carta da forno, e ogni pezzo viene confezionato a mano in scatole di cartone contrassegnate da un marchio che ricorda una suora. Questi dolcetti, grazie alla loro delicatezza, mantengono la freschezza in frigorifero per circa 10-15 giorni. Per gustarli al meglio, è consigliabile estrarli dal frigo alcune ore prima della degustazione.
Oltre ai macarons, Nancy offre anche altre specialità dolciarie, come la bergamote, un caramello al sapore di bergamotto. Questa prelibatezza ha radici che risalgono al 1857, quando il confettiere Jean Frédéric Godefroy Lillich stabilì il metodo di produzione attuale. La bergamote non è solo un dolce, ma un legame simbolico con l’Italia, grazie alla connessione storica dei duchi di Lorena con la Calabria.
La produzione della bergamote avviene artigianalmente, con il maestro confettiere Philippe che utilizza tecniche tradizionali. Lo zucchero viene cotto con essenza di bergamotto in pentole di rame, e il processo di raffreddamento e taglio è rigorosamente manuale, garantendo così un prodotto unico e di qualità.
Infine, non si può parlare di dolci senza menzionare il babà, originariamente napoletano ma che ha trovato una sua storia a Nancy grazie al re Stanislas Leszczyński. Durante il suo esilio in Alsazia, re Stanislas scopre un dolce locale che decide di personalizzare. Sostituendo gli ingredienti e aggiungendo un bagnetto di rum o di alcol di mirabelle, crea così il babà, che successivamente giunge a Parigi grazie al suo pasticcere.
Il babà diventa rapidamente popolare e, con l’occupazione francese a Napoli nell’Ottocento, conquista anche i cuori dei napoletani. Senza ombra di dubbio, la storia dei dolci di Nancy è intrisa di cultura, innovazione e tradizioni che continuano a deliziare palati in tutto il mondo.
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