Nel panorama gastronomico italiano, la cucina si rivela un potente strumento di unione e relazione. In questo contesto, iniziative come quella del pastificio Dal Barba a Villa Lagarina, Trentino, dimostrano come il mondo del food possa diventare un veicolo di inclusione sociale e formazione per persone con disabilità. Scopriamo il percorso di questa realtà che combina buon cibo e opportunità lavorative.
La storia di Dal Barba ha inizio circa dieci anni fa, quando un gruppo di genitori di bambini con disturbi del neurosviluppo decide di dare vita a una cooperativa. Nasce così la Cooperativa Dal Barba, con l’ambizioso obiettivo di promuovere percorsi di inclusione sociale e formazione nel settore della ristorazione. Grazie alla collaborazione con Servizi Sociali, Agenzia del Lavoro di Trento e Università di Trento, sono stati sviluppati percorsi esperienziali volti a formare e sostenere ragazzi con autismo, sindrome di Down e diverse disabilità cognitive.
La cooperativa si propone di creare un ambiente di lavoro inclusivo in cui sia possibile acquisire competenze professionali e costruire rapporti significativi con la comunità. Per ogni partecipante è dunque fondamentale sentirsi parte di un progetto più grande, che valorizza i singoli contributi e promuove la dignità di ognuno. La visione della cooperativa si fonda sulla creazione di una cultura di coesistenza positiva e solidale, in cui la diversità diventa un valore aggiunto.
Le attività di Dal Barba non si limitano alla ristorazione, ma si estendono anche all’ambito della pasta artigianale, attivando così un ciclo virtuoso che offre opportunità di occupazione, sviluppo personale e responsabilizzazione. La combinazione di qualità dei prodotti e impegno sociale ha reso Dal Barba un punto di riferimento nella comunità, contribuendo a realizzare un modello di economia sociale innovativo.
Sebbene la locanda Dal Barba sia operativa dal 2016, il pastificio ha preso vita successivamente, nel 2020, rispondendo a un bisogno di sostenibilità economica e diversificazione del progetto. La pastificazione diventa un’opportunità per coinvolgere sempre più persone, creando spazi di lavoro inclusivi e formativi.
La produzione di pasta artigianale avviene con la stessa cura e dedizione riservate ai piatti della locanda. I ragazzi della cooperativa partecipano attivamente a tutte le fasi della lavorazione, dall’impasto alla stesura fino al confezionamento. Questo approccio pratico consente loro di vedere concretamente i risultati del proprio lavoro, favorendo un senso di realizzazione e competenza.
Un aspetto distintivo della filiera pastificio Dal Barba è l’impegno verso la sostenibilità. La cooperativa punta su materie prime italiane di alta qualità, come la semola Kronos del Molino Grassi di Parma, che elevano il valore del prodotto finale. Questo non solo garantisce un’eccellenza gastronomica, ma offre anche un impatto sociale positivo, creando opportunità per persone con disabilità.
Nel tempo, la pasta Dal Barba ha trovato spazio in numerosi punti vendita del Trentino, diventando un prodotto apprezzato per la sua qualità e per il messaggio di inclusione che porta con sé. Il progetto dimostra chiaramente che anche nell’ambito della ristorazione e della produzione alimentare è possibile intrecciare qualità e responsabilità sociale.
Guardo al futuro, la Cooperativa Dal Barba non si accontenta dei risultati ottenuti fino ad oggi. I promotori del progetto sono attualmente in fase di sviluppo per progettare una maggiore espansione del pastificio, puntando a incrementare la produzione da circa una tonnellata di pasta alla settimana. Il desiderio è di far conoscere la pasta non solo localmente ma in tutto il territorio nazionale.
I progetti futuri prevedono una maggiore implementazione di tecnologie che possano migliorare la capacità produttiva senza compromettere la qualità artigianale che caratterizza il brand. Sarà creato anche un servizio di e-commerce per consentire a chiunque di acquistare i prodotti Dal Barba comodamente da casa, una mossa strategica per aumentare la visibilità e sostenere definitivamente l’inclusione sociale attraverso il cibo.
La cooperativa pone quindi le basi per un ciclo virtuoso che coniuga gusto e responsabilità, dimostrando che l’impegno verso l’inclusione sociale può formare una rete solida fra individui e comunità, aprendo la strada a un futuro migliore per tutti.
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