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Il podere 676: il birrificio che fa rivivere la tradizione agricola con birre artigianali uniche

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Stefano Rossi

Immerso nel verde, il podere 676 si erge come un faro di tradizione e innovazione nella produzione di birra artigianale, a pochi passi da Roma. Circondato da piantagioni di luppolo, questo birrificio agricolo non è solo un luogo di svago, ma anche un esempio di come la storia e l’amore per la terra possano dare vita a prodotti di alta qualità. Dalla produzione di birre artigianali, alcune delle quali non seguono le comuni ricette, alla gastronomia che celebra i sapori locali, il podere 676 si presenta come una destinazione imperdibile per gli amanti della birra e della buona cucina.

Storia e trasformazione del podere 676

Un passato agrario negli anni ’50

La storia del podere 676 inizia negli anni Cinquanta, periodo segnato dalla riforma agraria italiana. Questo podere fu assegnato al nonno Pietro nel 1953, come parte di un programma governativo che mirava a ridistribuire la terra ai nullatenenti. Mauro Genovese, nipote del signor Pietro, racconta come l’azienda agricola, inizialmente attiva grazie alla produzione di ortaggi e all’allevamento di mucche, sia andata gradualmente in disuso dopo la morte del nonno. Solo nel 2020 la situazione ha conosciuto una svolta significativa, grazie all’iniziativa di una nuova generazione di cugini appassionati. Mauro e i suoi cugini, Dimitri e Omar, hanno deciso di rilanciare il podere, modernizzando il luogo e avviando un progetto di birrificio agricolo.

Una nuova era per il podere

Con 14 ettari di terreno di cui sette dedicati alla coltivazione di luppolo e grano, il podere 676 si è evoluto in un birrificio a tutti gli effetti. Durante il periodo di lockdown, un senso di rivitalizzazione ha colpito i quattro cugini, i quali hanno piantato 700 piante di luppolo Cascade e ristrutturato un vecchio fienile per creare lo spazio produttivo. Oggi, il birrificio è un punto di riferimento per chi cerca birre fresche e locali, ma anche per chi desidera godere di un’esperienza gastronomica unica immersa nella natura.

La produzione di birra al podere 676

Un processo artigianale completo

La produzione di birra presso il podere 676 segue metodi rigorosamente artigianali. Il birrificio, con una superficie di circa 120 metri quadri, gestisce tutte le fasi della produzione, dalla coltivazione delle materie prime fino all’imbottigliamento. Mauro Genovese riferisce che il 65% delle materie prime utilizzate nella produzione della birra proviene direttamente dal podere. Questa scelta consente non solo di garantire la qualità del prodotto finale, ma anche di esprimere un forte legame con il territorio.

Varietà di birre offerte

Attualmente, la drink list del podere 676 include cinque birre che rappresentano i diversi stili e sapori del birrificio. Tra queste, la Pils classic, una birra di riferimento che utilizza il 100% delle proprie materie prime, e l’AMA, realizzata con luppolo di propria produzione per conferire un’armonica amarezza e note floreali. Altre varianti comprendono una Tripla perfetta per accompagnare dolci, una Schwarz e una Bock, tutte pensate per un pubblico di intenditori.

Specialità uniche: birra con carote e mosto d’uva

Birre stagionali e ricette innovative

Il podere 676 non si limita alla produzione delle birre classiche, ma si distingue anche per alcune creazioni uniche che variano a seconda delle stagioni. Tra queste, spicca la birra alla carota, attualmente disponibile. Questa birra fermentata con carote di Maccarese è in fase di riconoscimento IGP e viene preparata con il luppolo e l’orzo del podere. Mauro spiega che il risultato è una Weizen Bock con una freschezza vegetale, che ricorda i dolci speziati come la carrot cake.

Il connubio tra birra e vino

Un’altra specialità è la IGA , che viene prodotta in autunno, con la vendemmia. Questa birra è creata unendo il mosto d’uva di malvasia puntinata proveniente dalla Cantina del Castello di Torre in Pietra con il mosto della birra Pils. Il risultato finale è una bevanda che si caratterizza per la sua acidità e freschezza, evocando i sentori di un buon prosecco.

Gastronomia e accompagnamenti da podere 676

Un’offerta gastronomica variegata

Oltre alla birra, la cucina del podere 676 offre una proposta gastronomica interessante, perfetta per accompagnare le birre artigianali. L’idea iniziale era quella di servire solo birra e noccioline, ma la crescente richiesta dei clienti ha portato allo sviluppo di un menù più articolato. I piatti includono pinse condite con ingredienti freschi del Biodistretto Etrusco Romano, formaggi e salumi di eccellenza.

Dolci creativi a base di birra

Il menù dei dolci è particolarmente originale, con proposte come il Birramisù e la Sacher Bear. Il tiramisù è bagnato con una birra Schwarz che conferisce sentori di caffè, mentre la Sacher Bear è preparata con una bagna di Tripla, combinando dolcezza e alcolicità. Anche il babà proposto nella carta dolci utilizza la stessa bagna, offrendo un’interpretazione unica del classico dessert da accompagnare con una birra.

Stefano Rossi

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