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Il Veneto e il suo olio extravergine: tradizione, qualità e riconoscimenti nel 2024

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Stefania Romana

Il Veneto, regione storicamente nota per la sua cultura olivicola, vanta una tradizione che affonda le radici nell’epoca preromana. I reperti archeologici rinvenuti intorno al Lago di Garda testimoniano la lunga storia dell’olio di oliva in quest’area, sostenuta dalla dedizione dei monaci medievali. Oggi, il Veneto è riconosciuto per l’alta qualità dei suoi oli extravergine, caratterizzati da profili unici e distintivi. Analizziamo la ricchezza di questo patrimonio, l’importanza economica e l’eccezionale offerta olearia della regione.

Storia e tradizione olivicola del Veneto

Le origini antiche

La tradizione olivicola del Veneto è una storia che risale a secoli fa. Le scoperte archeologiche effettuate sulle sponde del Lago di Garda dimostrano che l’olio è stato un alimento fondamentale già durante l’epoca preromana. I monaci che durante il Medioevo si insediarono nei vari monasteri del territorio svolsero un ruolo cruciale per salvaguardare questa tradizione. Le loro pratiche di coltivazione e produzione hanno conservato le varietà di olive locali e hanno permesso la diffusione delle conoscenze riguardanti l’oleicoltura.

L’importanza economica nel Medioevo

Nel corso del Medioevo, l’olio d’oliva assunse un’importanza sociale ed economica considerevole. Non era solo un alimento, ma un oggetto di scambio: utilizzato come moneta per il pagamento di decime e canoni d’affitto, l’olio costituiva un pilastro dell’economia locale. Questa pratica si intensificò ulteriormente nel Cinquecento, quando il Benaco divenne il principale centro di produzione di olio di oliva per l’intero Alto Veneto, contribuendo a stabilire le basi per l’industria oleicola moderna della regione.

Caratteristiche e valore ecologico dell’olio veneto

Un’economia olivicola fiorente

Oggi il Veneto rappresenta uno dei territori di maggiore importanza economica per l’oleicoltura nel nord-est d’Italia. Con oltre 5.000 ettari di oliveti e circa quaranta frantoi attivi, la produzione di olio extravergine di oliva ha conosciuto un notevole sviluppo. La varietà del paesaggio veneto, che combina colline e laghi, offre condizioni ideali per la coltivazione delle olive, ben integrate in un contesto agronomico che favorisce la qualità.

Il valore ecologico degli oliveti

L’importanza dell’olio veneto non si limita solo al suo valore economico, ma si estende a un significato ecologico e paesaggistico importante. Gli oliveti contribuiscono alla salvaguardia del territorio, proteggendo le colline dall’abbandono e stimolando un turismo attento e consapevole. I visitatori possono usufruire di esperienze gastronomiche che valorizzano i prodotti locali, dopo aver visitato città d’arte come Verona, Venezia, Padova e Treviso. L’oleicoltura, così, diviene un motore di promozione territoriale, integrando cultura, storia e natura.

I migliori oli extravergine del Veneto nel 2024: le tre foglie

Selezione e riconoscimenti

Con l’annata 2024, il Veneto continua a distinguersi per la qualità dei suoi oli extravergine. La guida delle Tre Foglie ha premiato diversi produttori per il loro impegno nella cura dell’olivo e per la qualità dei loro oli. L’assegnazione di questi riconoscimenti è un indicativo della tradizione e dell’innovazione che caratterizzano l’oleicoltura veneta.

Le denominazioni di origine protetta

La regione vanta due importanti denominazioni di origine protetta: l’olio Garda Orientale e l’olio Veneto, che si suddivide in tre sottozone: Valpolicella, Euganei e Berici, e del Grappa. Questi Marchi garantiscono l’origine e la qualità delle produzioni, promettendo ai consumatori un prodotto autentico e genuino. Ogni sottozona porta con sé varietà diverse di olive, che influenzano il gusto e le caratteristiche organolettiche degli oli. I consumatori possono aspettarsi un’ampia gamma di sapori, dai più fruttati e delicati ai più decisi e piccanti.

Un patrimonio che si rinnova e che guarda al futuro, l’olio extravergine di oliva del Veneto è un simbolo di qualità, tradizione e innovazione.

Stefania Romana

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