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Impennata della domanda di acqua in Alto Valdarno: le sfide dell’agricoltura sotto il sole cocente

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Lino Bartolo

La stagione estiva ha portato con sé non solo temperature elevate, ma anche una crescente necessità di irrigazione per le coltivazioni dell’Alto Valdarno. Gli agricoltori della zona stanno infatti affrontando una crisi idrica senza precedenti, con richieste di acqua che hanno toccato valori record. Il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha registrato una fornitura straordinaria di acqua alle imprese agricole, evidenziando la gravità della situazione.

Analisi della situazione irrigua

Un aumento esponenziale delle richieste

Negli ultimi trenta giorni, il Consorzio di Bonifica ha fornito quasi 900.000 metri cubi di acqua ai suoi utenti, una cifra che sottolinea l’urgente bisogno di risorse idriche nel settore agricolo. Secondo l’ingegner Lorella Marzilli, responsabile del settore irrigazione, si è assistito a un incremento del numero degli utenti rispetto agli anni precedenti, a dimostrazione di una persistente richiesta d’acqua. Questa tendenza è particolarmente preoccupante, poiché molti agricoltori si trovano a dover gestire le difficoltà derivanti da una scarsità di approvvigionamento, influenzata dalle condizioni climatiche avverse.

Lettura dei contatori e dati

Il monitoraggio dei consumi è stato realizzato attraverso la rilevazione dei contatori installati negli oltre 170 utenti dei cinque distretti irrigui serviti dal Consorzio. Questa metodologia consente di avere un quadro dettagliato dell’effettivo fabbisogno idrico della zona. Dati alla mano, la situazione è gravosa: i bisogni idrici agrari hanno raggiunto valori mai visti negli anni precedenti, rendendo sempre più urgente l’intervento delle istituzioni per gestire la crisi.

Il progetto Montedoglio e le sue sfide

Le infrastrutture a supporto dell’approvvigionamento idrico

La presidente Serena Stefani ha sottolineato la delicatezza della situazione attuale, evidenziando l’importanza di completare il Sistema Occidentale di Montedoglio. Questo progetto infrastrutturale prevede l’installazione di condotte che possano portare acqua a nuove aree agricole, sorella della mancanza di risorse idriche. Nonostante ci sia acqua disponibile nella riserva di Montedoglio, i campi delle aziende agricole non riescono a riceverne le quantità necessarie per garantire la produttività.

Urgenza di intervenire politicamente

La situazione ha portato alla ribalta il “paradosso” di Montedoglio, dove l’acqua è presente, ma non riesce a raggiungere le coltivazioni. Stefani ha messo in guardia sulla necessità di reperire risorse per realizzare le reti secondarie necessarie nelle aree della Valdichiana Aretina e Senese, così come nella Valtiberina. La crisi idrica in corso ha spinto il Consorzio a sollecitare un intervento attivo da parte delle istituzioni regionali e nazionali, affinché si affronti la questione e si garantisca il futuro dell’agricoltura in Alto Valdarno.

Prospettive future e strategia di gestione

La sostenibilità dell’approvvigionamento idrico

La sfida principale per il Consorzio di Bonifica sarà quella di assicurare un approvvigionamento idrico sostenibile per le imprese agricole anche nei prossimi mesi. La crescente domanda di acqua richiede soluzioni comprese nel lungo termine, che possano prevenire situazioni di emergenza simili in futuro. Il dialogo costante tra agricoltori, istituzioni e Consorzio sarà fondamentale per orientare gli interventi necessari.

Iniziative e piani d’azione

In risposta alla crescente richiesta di acqua, il Consorzio sta pianificando strategie innovative volto a migliorare la gestione delle risorse idriche. Ciò include l’ottimizzazione delle reti esistenti, l’analisi dei flussi di irrigazione e la promozione di tecniche agricole più sostenibili. L’attenzione sarà rivolta anche alla sensibilizzazione degli agricoltori sull’uso responsabile dell’acqua, essenziale per garantire la resilienza delle coltivazioni in queste fasi critiche.

La situazione attuale in Alto Valdarno evidenzia un panorama agricolo in grado di resistere, ma richiede un impegno collettivo e proattivo per fronteggiare una crisi idrica che minaccia il futuro delle coltivazioni della regione.

Lino Bartolo

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