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Innovazione edilizia: Milk Brick trasforma gli scarti dell’industria casearia in mattoni eco-sostenibili

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Nora Sentilli

L’innovazione nell’ambito dell’edilizia trova nuove strade attraverso il recupero e il riutilizzo degli scarti industriali. In Sardegna, la startup Milk Brick si distingue per la sua capacità di produrre mattoni utilizzando scarti provenienti dall’industria casearia, senza ricorrere all’uso di acqua. Questo approccio rappresenta un notevole passo avanti verso la sostenibilità, con importanti implicazioni per l’ambiente e per l’industria stessa.

La nascita di Milk Brick

L’intuizione di Giangavino Muresu

Milk Brick nasce dall’idea dell’imprenditore Giangavino Muresu nel 2011. Originario di Sassari e classe 1986, Muresu intravede la potenzialità degli scarti della lavorazione del latte, riconoscendo la crisi ambientale e le sfide legate allo smaltimento dei rifiuti. Dopo cinque anni di ricerca e sviluppo, la startup viene fondata nel 2017, dando concretamente vita a un’innovazione che può cambiare le regole del gioco nel settore delle costruzioni.

Recentemente, Milk Brick ha firmato un accordo cruciale con Cermal, un’azienda di Alghero specializzata nella produzione di materiali edili. Questo accordo consente la licenza produttiva necessaria per l’uso dei cosiddetti “mattoni di latte” in progetti edilizi, segnando un importante traguardo per la startup.

La rivoluzione nel costruire

L’obiettivo di Milk Brick non è solo quello di produrre mattoni, ma di farlo in modo sostenibile. Utilizzando scarti di produzione casearia, che altrimenti sarebbero destinati allo smaltimento, l’azienda offre un’alternativa efficace e rispettosa dell’ambiente. La produzione di questi mattoni rappresenta un’opportunità non solo commerciale, ma anche un passo significativo verso la riduzione dei rifiuti industriali.

Vantaggi ambientali e industriali

Risparmio idrico e riduzione dei rifiuti

Una delle innovazioni più significative di Milk Brick è la capacità di eliminare l’uso di acqua nella produzione di mattoni. Tradizionalmente, il calcestruzzo richiede circa 120 litri di acqua per ogni metro cubo. Questa innovazione non solo riduce il consumo idrico, ma ha anche un impatto positivo sull’industria casearia, la quale genera una quantità significativa di rifiuti. Infatti, il processo di lavorazione del latte produce uno scarto elevato, pari all’88% del totale. Grazie a Milk Brick, questo scarto diventa una risorsa preziosa invece di un costo.

Impatto sul mercato globale

La produzione di “mattoni di latte” ha il potenziale di trasformare radicalmente il settore delle costruzioni. Con oltre centocinquantamila impianti di produzione di calcestruzzo nel mondo, Milk Brick punta a inserirsi in un mercato vasto e in espansione, portando un apprendimento unico per l’industria edile. La capacità di ridurre i costi di smaltimento, insieme alla creazione di un prodotto sostenibile e innovativo, conferisce a Milk Brick un vantaggio competitivo significativo in un contesto caratterizzato dalla crescente attenzione verso pratiche ecologiche e sostenibili.

Il progetto di Milk Brick rappresenta una convergenza tra innovazione industriale e consapevolezza ambientale, dimostrando che è possibile produrre materiali edili di alta qualità anche partendo da risorse considerate scarti, contribuendo così a un futuro più sostenibile per tutti.

Nora Sentilli

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