La vendemmia 2024 in Italia si apre con una sobria quantità di vini ancora disponibili, pari a 39,6 milioni di ettolitri. Nonostante una raccolta del 23% inferiore rispetto allo scorso anno, i dati forniti da Cantina Italia evidenziano un mercato stagnante, specialmente per i vini a denominazione di origine protetta . Le vendite e l’export sono influenzati da un contesto economico sfidante, ponendo interrogativi sulle strategie future dell’industria vinicola.
Secondo il report aggiornato al 31 luglio 2024, le scorte di vino in Italia presentano un quadro complesso. Dei 39 milioni di ettolitri di vino in giacenza, ben il 56,9% sono vini a Dop. All’interno di questa categoria, i vini rossi dominano la scena, rappresentando il 30,4% del totale con circa 12 milioni di ettolitri, mostrando un leggero calo rispetto ai 13 milioni del 2023. I bianchi, pur avendo una quota significativa di 9,7 milioni di ettolitri , mostrano anch’essi segni di stagnazione.
Oltre ai vini Dop, gli Indicazioni Geografiche Protette occupano il 24,4% delle giacenze, con i vini rossi che costituiscono quasi il 65% di questa categoria, per un totale di 6,2 milioni di ettolitri. Dai dati emerge una diminuzione significativa anche per i vini da tavola, le cui giacenze si avvicinano a 6,8 milioni di ettolitri, con una flessione del 20% rispetto allo scorso anno. Nonostante il calo della raccolta nel 2023, le giacenze elevate si riflettono nella difficoltà del settore vinicolo italiano.
Il settore del vino ha affrontato una serie di sfide relative ai mutamenti delle preferenze dei consumatori e all’aumento dei prezzi, il tutto mentre il potere d’acquisto delle famiglie continua a erodersi. Secondo quanto riportato dall’Ismea, ciò ha portato a una sostanziale stagnazione dei consumi interni. L’analisi dei dati mostra che la flessione dei consumi è pari a un significativo -0,4%, nel contesto di un mercato più ampio di bevande che ha registrato una crescita dell’0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un ulteriore aspetto critico è rappresentato dal clima di fiducia dell’industria agroalimentare nel suo complesso. Le indagini condotte da Ismea evidenziano un peggioramento dell’indice di fiducia tra gli imprenditori agricoli, sia su base congiunturale che tendenziale, attribuendo tali difficoltà anche alle recenti condizioni meteo-climatiche avverse. L’inflazione e i costi di produzione hanno contribuito a rendere il mercato del vino complesso, con le aziende chiamate a ripensare le proprie strategie di vendita.
Nel contesto europeo, la Francia sta vivendo un’evoluzione simile. Dopo un 2023 difficile che ha relegato l’Italia al secondo posto come produttore mondiale, i produttori francesi affrontano adesso una riduzione dei consumi interni a causa dell’inflazione. Nonostante i segnali di rallentamento dell’inflazione stessa, le vendite di vino nella grande distribuzione hanno mostrato una flessione del 4,3% in volume e una diminuzione del 1,8% in valore rispetto all’anno precedente.
In Francia, i vini rossi hanno subito l’impatto più pesante, con una perdita del 7,2%, seguiti dai rosati e dai bianchi in una curva discendente. Questi sviluppi nel mercato francese offrono un ulteriore contesto sulle sfide affrontate dai paesi produttori di vino, sottolineando la vulnerabilità di un settore influenzato da dinamiche economiche globali.
Rimanendo nel contesto nazionale, le regioni italiane con le maggiori giacenze di vini Dop e Igp includono il VENETO , la TOSCANA , la PUGLIA e il PIEMONTE . Queste regioni sono centrali nell’economia vinicola del paese, coprendo una porzione significativa della produzione e delle scorte.
Analizzando i dettagli dei vini Dop e Igp, la DOC PROSECCO spicca come la denominazione predominante, seguita dalle Igp della Puglia, Toscana e Salento. Il report dell’Icqrf evidenzia anche figure interessanti, come la Doc Sicilia e il Chianti Docg, che presentano giacenze considerevoli. Le province di Treviso e Verona emergono con le maggiori giacenze a livello provinciale, indicando l’importanza economica e culturale di questi territori nell’ambito della produzione vinicola italiana.
La situazione attuale pone sfide significative per i produttori italiani, che dovranno affrontare la pressione della domanda stagnante e delle giacenze eccessive mentre pianificano le vendite e le strategie future per il mercato del vino.
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