Il noto chef Jamie Oliver e sua moglie Jules hanno recentemente rivelato un significativo calo nei loro dividendi, mettendo in luce le difficoltà che il settore dell’ospitalità sta affrontando in questo periodo. L’articolo analizza le ragioni di questo cambiamento e il contesto economico che ha influenzato i risultati finanziari del loro gruppo.
Negli ultimi due anni, il panorama dell’ospitalità nel Regno Unito ha subito cambiamenti drammatici, con numerose sfide che hanno colpito i ristoranti e i locali in generale. Tra i fattori principali ci sono l’aumento vertiginoso dei costi operativi e una domanda in calo, che hanno costretto anche colossi del settore, come BrewDog, a chiudere alcuni punti vendita.
La situazione è particolarmente critica per i ristoranti, che si trovano ad affrontare spese operative elevate a causa dell’inflazione e dell’instabilità economica. Questo ha portato molte attività a rivedere le loro strategie di business e, in alcuni casi, a chiudere definitivamente i battenti. La legge dei numeri ha esigito il suo tributo anche da Jamie Oliver e Jules, che quest’anno hanno ridotto il loro “stipendio” di due terzi rispetto al periodo precedente.
I dati finanziari rivelano un abbattimento del dividendo complessivo per Oliver e la moglie, che si attestano a 2,5 milioni di sterline, un calo di 4,4 milioni rispetto al 2022. Questo ribasso è principalmente attribuibile a una flessione del 37% nei profitti del loro gruppo, Jamie Oliver Holdings . Questo disguido economico ha avuto ripercussioni vaste e l’impatto è stato amplificato da fattori esterni e interni, rendendo il recupero una sfida complessa.
Jamie Oliver Holdings non si limita alla ristorazione, ma comprende anche diverse altre aree come la produzione televisiva, la scuola di cucina e i prodotti editoriali, tra cui i libri di cucina. Queste fonti di reddito alternative hanno, fino a un certo punto, alleviato le perdite nei ristoranti, rendendo l’analisi economica del gruppo più complessa.
Stando a varie informazioni pubblicate, royalties, sponsorizzazioni e ricavi da licenze hanno rappresentato la componente maggiore del fatturato, che ammonta complessivamente a 18,4 milioni di sterline. Tuttavia, è il settore della ristorazione a segnare maggiormente il risultato finale, con i ristoranti in franchising che hanno generato solo 3,6 milioni. Questo mette in evidenza un panorama incerto per un marchio tanto apprezzato.
Un aspetto significativo da considerare è l’introduzione di un nuovo ristorante di proprietà diretta, il Jamie Oliver Catherine St, inaugurato dopo il crollo del suo impero gastronomico avvenuto cinque anni fa. I costi di pre-apertura e restauro rappresentano una spesa significativa, e la sua attivazione cerca di segnare un’inversione di tendenza nel momento critico vissuto dal gruppo. Anche se le aspettative iniziali possono aver previsto un impatto positivo, la realtà economica attuale ha costretto il gruppo a un radioso ripensamento delle strategie operative per affrontare le sfide future.
È interessante notare che, nonostante le difficoltà manifestate, il gruppo ha pagato un dividendo complessivo di 7,75 milioni di sterline, superiore rispetto ai 6,8 milioni dell’anno precedente. Sebbene i coniugi Oliver abbiano visto un’importante riduzione nelle loro entrate personali, l’aumento totale dei dividendi denota una strategia mirata a mantenere una certa stabilità finanziaria, anche in un contesto economico negativo.
Il gruppo ha ritenuto opportuno trattenere 5,25 milioni di sterline per affrontare le eventuali difficoltà future, un segnale chiaro di come il management stia prendendo coscienza della necessità di una liquidità extra. Le strategie attuali sembrano orientate a garantire la sopravvivenza del marchio Jamie Oliver in un mercato in continua evoluzione, dove i costi in aumento e i mutamenti nei comportamenti dei consumatori richiedono un’attenzione e un’azione costante. In questo contesto, i prossimi sviluppi saranno fondamentali per delineare il futuro dell’impero gastronomico fondato da Jamie Oliver.
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