Il ristorante e bar Sugar Milano, situato in Ripa di Porta Ticinese, ha rappresentato per molti giovani e gruppi di amici un punto di riferimento per le serate estive. Con il suo chiosco-chiringuito, Ivan Raviele ha trasformato un’area un tempo trascurata di Milano in un vivace spazio dedicato alla socializzazione e all’accoglimento della comunità. Tuttavia, dopo un lungo periodo di gestione, l’attività è stata chiusa a causa di controversie legate alla concessione e a un bando di gara, lasciando il quartiere in attesa di risposte.
A spiegare la situazione attuale del Sugar Milano è Ivan Raviele, l’imprenditore che ha gestito il locale per oltre dodici anni. Durante questo tempo, Raviele ha visto mutare non solo la sua attività, ma anche l’intero quartiere circostante. “Perché non riapra è un mistero,” afferma, sottolineando che la sua gestione era finalizzata a creare un punto di aggregazione per i residenti e per chi visitava la zona. Infatti, il chiosco non è solo un luogo di svago, ma è diventato una sorta di simbolo per la comunità.
La chiusura, avvenuta quasi un anno fa, è frutto di discorsi complessi e di una gestione delle concessioni che appaiono poco trasparenti. La concessione, infatti, non è stata rinnovata e il locale è andato a bando, come previsto dalle direttive europee. Raviele si era aspettato un semplice rinnovo, ma la realtà si è rivelata ben diversa: la sua offerta di 35mila euro annui è stata superata da quella di un nuovo concessionario, il quale ha offerto 66mila euro, aggiudicandosi il bando.
La chiusura del chiosco ha mietuto non solo un danno personale per Ivan, ma ha colpito anche la comunità circostante. Secondo Raviele, il locale non era solo un’azienda, ma un punto di riferimento per il quartiere, contribuendo a una significativa riqualificazione dell’area. Durante la sua gestione, infatti, sono stati compiuti sforzi per rendere la strada pedonale e per riqualificare gli spazi verdi, fattori che hanno favorito la nascita di altre attività nella zona.
Ma oggi, il chiosco di 15 metri quadrati attende di essere riaperto e il futuro appare incerto. “Non solo io, ma l’intera comunità ci ha guadagnato,” afferma Ivan, sottolineando come la chiusura del Sugar Milano privi i residenti di un luogo dove trascorrere del tempo e socializzare. La speranza è che la situazione possa migliorare con l’arrivo della prossima stagione estiva, ma al momento è difficile fare previsioni.
Nonostante le difficoltà, Ivan Raviele ha già messo in pista nuovi progetti. Al momento, si trova a lavorare all’ombra dello Stadio Meazza, dove la sua nuova attività, il Chiringuito Milano, è considerata un fondamento della movida milanese, realizzata negli anni Novanta. “Quest’estate va bene così,” commenta, ricordando con nostalgia il suo impegno nel Sugar Milano, ma esprimendo anche la volontà di non rimanere fermo.
Nel frattempo, a San Siro, Ivan si dedica alla gestione dei suoi due chioschi, il Chiringuito e l’Ortobello Hamburger & Joy. Con una carriera avviata in un altro settore, Ivan non abbandona il suo sogno di tornare a gestire un’attività simile a quella del Sugar Milano. “Ho preferito non ricominciare subito con un altro posto,” conclude, lasciando aperta la porta per future opportunità di business e di riqualificazione per la città di Milano.
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