La recente modifica alla legislazione finlandese ha segnato una svolta significativa nel panorama delle vendite di alcolici nel paese. Con l’approvazione di una legge che liberalizza la vendita di bevande alcoliche con fermentazione naturale fino a 8 gradi, nuove opportunità si presentano per i produttori di vino italiano, in un contesto europeo caratterizzato da severi vincoli normativi. Questa riforma, approvata dal Parlamento di Helsinki, non solo amplia la gamma di prodotti disponibili per i consumatori, ma offre possibilità concrete per il vino italiano, al momento in cerca di nuove rotte d’esportazione.
Da sempre la Finlandia ha mantenuto un rigido monopolio statale sulla vendita di bevande alcoliche, con il sistema di controllo più stringente presente in Europa settentrionale. Questo monopolio ha storicamente limitato la varietà di alcolici disponibili nel paese e ha imposto severe restrizioni sulle importazioni. Tuttavia, con l’approvazione della nuova legge, è prevista una significativa apertura del mercato, consentendo la vendita di prodotti come birra, sidro e, naturalmente, vino, attraverso canali della grande distribuzione.
L’importanza di questa liberalizzazione non può essere sottovalutata, specialmente in un periodo in cui il consumo di vino a livello globale affronta sfide varie. La Finlandia, con una popolazione di 5,5 milioni di abitanti e un consumo pro capite di 10 litri di vino all’anno, rappresenta un mercato potenziale non indifferente per i produttori italiani. Attualmente, la Finlandia importa circa 30 milioni di bottiglie di vino italiano all’anno, contribuendo in modo sostanziale al settore vinicolo italiano.
Con la nuova legge, il vino italiano, che ha sempre avuto una certa presenza nel mercato finlandese, potrà beneficiare della liberalizzazione e accedere a nuovi segmenti di consumatori. Le vendite di vino italiano hanno cominciato a guadagnare terreno nei primi mesi dopo l’entrata in vigore della legge, come evidenziato dagli importatori locali.
Petri Viglione, un noto importatore tramite l’azienda Winital, ha commentato che in soli due mesi, le vendite di vino sono aumentate dal 0% al 15%. Due delle catene di distribuzione più importanti, Kesko e Sok, insieme a Lidl, stanno contribuendo a questa incursione nel mercato. Questa tendenza suggerisce che la domanda di vino italiano è in crescita, alimentata dalla possibilità di accesso a varietà più diversificate.
La liberalizzazione della vendita di alcolici offre spazi promettenti per vini italiani noti per i loro contenuti alcolici contenuti. Vini come il Lambrusco e il Moscato d’Asti sono ottimi esempi di prodotti che potrebbero conquistare il mercato finlandese, proprio in virtù della loro gradazione alcolica che non supera gli 8 gradi.
Il Lambrusco, in particolare, ha trovato un’apprezzabile accoglienza in Finlandia grazie alla sua acidità e fruttuosità, caratteristiche che lo rendono un abbinamento ideale con la pizza, un alimento molto popolare nel paese. Il discernimento tra diverse tipologie di Lambrusco, come il rosso, il rosato e il bianco , evidenzia ulteriormente la varietà e l’appeal dei nostri vini sul mercato finlandese.
Viglione ha anche sottolineato come, nel tempo, la gradazione alcolica massima consentita per le bevande potrebbe continuare a crescere. I dati mostrano un aumento progressivo negli anni, partendo dai 4,5 gradi di qualche anno fa, passando per i 5,5 gradi nel 2018 fino all’attuale limite di 8 gradi. Questo cambiamento legislativo potrebbe preludere a nuove liberalizzazioni in futuro, aprendo ancor di più le porte al vino italiano in Finlandia e, potenzialmente, in altri paesi nordici come la Svezia.
In Svezia, ad esempio, i limiti restano più restrittivi, ma le dinamiche di mercato potrebbero influenzare anche il loro approccio nei confronti del vino. Una condizione fondamentale rimane la promozione del vino come un prodotto agricolo distintivo, differente dai tradizionali alcolici. Investire sull’abbinamento cibo-vino potrebbe accelerare questa comprensione anche nei paesi vicini, facilitando la penetrazione di prodotti italiani.
Il caso del Lambrusco rappresenta un esempio emblematico di come una legislazione aperta possa favorire nuovi trend di consumo. Questo vino, tradizionalmente associato a occasioni conviviali, ora trova un nuovo palcoscenico grazie alla sua adattabilità e al crescente interesse dei finlandesi per una cultura enogastronomica più variegata.
L’apprezzamento del Lambrusco in Finlandia non è solo una novità: è un segnale che il mercato del vino sta evolvendo. Le aziende italiane possono ora intravedere nelle nuove normative anche un’opportunità per diversificare i propri prodotti e ampliare il proprio bacino d’utenza. Le prospettive di crescita sono ampie e, con la continua evoluzione normativa, il vino italiano ha tutte le carte in regola per affermarsi come protagonista nel mercato finlandese e oltre.
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