La Francia, da sempre al vertice della produzione vinicola mondiale, ha presentato una proposta all’Unione Europea per estirpare 30.000 ettari di vigneti, in un fervente tentativo di affrontare la crisi di sovrapproduzione e il calo dei consumi. Con una richiesta di 120 milioni di euro di fondi propri, il governo francese punta a un abbattimento strutturale dell’offerta vinicola, un passo significativo verso la ristrutturazione del settore vinicolo.
La sovrapproduzione nel settore vinicolo, un problema ricorrente nella viticoltura europea, sta mettendo a dura prova i produttori, soprattutto in Francia, che è il secondo maggiore produttore dietro l’Italia. Recentemente, durante un meeting a Bruxelles il 11 settembre, i rappresentanti francesi hanno sollecitato l’inclusione di misure di estirpo temporaneo nella prossima Politica Agricola Comune post 2027. Le loro richieste si allineano con l’obiettivo di equilibrare la produzione e il consumo di vino, una misura necessaria in un contesto di domanda stagnante.
È previsto che le stime per la vendemmia 2024 rivelino un calo significativo nella produzione francese, scendendo sotto i 40 milioni di ettolitri. La pressione di un mercato vinicolo in contrazione ha forzato la mano del governo francese, rendendo imperativa una ristrutturazione del settore, che si sta manifestando attraverso iniziative concrete per limitare l’offerta.
La richiesta di 120 milioni di euro per l’estirpazione di 30.000 ettari di vigneti non è solo una risposta all’attuale crisi, ma una strategia a lungo termine per ripristinare l’equilibrio tra domanda e offerta. Questo intervento si applica a vigneti soprattutto nelle regioni del sud-ovest e della Valle del Rodano, settori già colpiti da campagne di estirpazione straordinarie con l’allocazione di 80 milioni di euro. La necessità di un’azione rapida è amplificata dalla preoccupazione che decreto e finanziamenti possano essere soggetti all’approvazione di Bruxelles, un aspetto che complica ulteriormente la situazione.
Il progetto propone un indennizzo di 4.000 euro per ettaro a quei viticoltori che accetteranno di estirpare i loro vigneti. Gli agricoltori saranno tenuti a rinunciare alle autorizzazioni per il reimpianto sulle superfici eliminate e a non richiedere nuove autorizzazioni viticole per un periodo di sei campagne, dal 2024 al 2029. Questo approccio è stato progettato per assicurare che le superfici vitate che verranno eliminate non possano essere sostituite immediatamente, dando così un reale impulso alla riduzione dell’offerta sul mercato.
Inoltre, il piano di estirpazione segue le linee guida di una disciplina temporanea sugli aiuti di Stato, una misura in risposta alle tumultuose fluttuazioni di mercato causate dal conflitto Russia-Ucraina. Questa minimizzazione dell’offerta è essenziale per garantire la sopravvivenza economica dei viticoltori e rivitalizzare un settore in difficoltà.
Il governo francese, attraverso il ministero dell’Agricoltura, ha intrapreso un dialogo aperto con la Commissione Europea per sottoporre ufficialmente questa richiesta. Importante sottolineare è il sondaggio condotto a maggio 2024 per raccogliere informazioni sulle superfici vitate e le necessità dei viticoltori, dimostrando un approccio proattivo nella gestione della crisi. L’esito di questo studio sarà fondamentale nel definire l’impatto della strategia di estirpazione e nel garantire il sostegno degli agricoltori, che abbracciano questa iniziativa come una via d’uscita dalla stagnazione del mercato.
Resta da vedere come reagirà Bruxelles a questa proposta ambiziosa e quali ulteriori misure potrebbero essere adottate per affrontare la crisi nel settore vinicolo.
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