La vendemmia del 2024 potrebbe segnare un significativo cambiamento nel panorama vinicolo mondiale. La Francia, leader indiscussa nella produzione di vino, sta affrontando una revisiona drastica delle sue stime, con un calo previsto nella produzione. Nel contesto di queste previsioni, l’italiana vendemmia si prepara a rivelare numeri che potrebbero inibire il primato francese. A monitorare la situazione ci sono esperti del settore, aziende vinicole e appassionati di vini, in attesa delle prime stime che saranno presentate al G7 di Siracusa.
Il Ministero dell’Agricoltura francese ha rivisto le stime di produzione per la vendemmia del 2024, fissandole a circa 39,3 milioni di ettolitri, con un abbattimento del 18% rispetto ai dati inizialmente previsti. Le ragioni di questo ribasso sono molteplici, derivanti da eventi climatici avversi come piogge intense, gelo primaverile, e grandinate violente che hanno colpito i vigneti. Questi fenomeni hanno determinato l’insorgere di malattie della vite, con conseguenze devastanti per la produzione. Il 2024 si prospetta come la seconda vendemmia più scarsa dal 2019, ponendo ulteriori preoccupazioni sulle capacità produttive francesi.
Fattori ambientali inclusi gelo, piogge abbondanti e umidità costante hanno portato a una diffusione allarmante di fitopatie, come peronospora e acinellatura. Questi problemi si sono estesi a numerosi distretti vinicoli, accentuando le difficoltà. Le proiezioni indicano che il livello produttivo sarà inferiore del 10% rispetto alla media degli ultimi cinque anni, il che rappresenta un significativo colpo di scena per il settore vinicolo francese.
Le perdite più drammatiche si registrano in regioni storiche come il Val de Loire e Borgogna-Beaujolais, dove la produzione è prevista ridursi rispettivamente del 30% e 25%. Questi numeri pongono interrogativi sulle strategie future dei produttori locali, già messi alla prova dalla difficoltà di ottenere uve in quantità soddisfacenti. Anche Champagne, con un calo del 16%, nonostante la sua crescita nelle medie storiche, non sfugge a questo trend sfavorevole.
Bordeaux, tradizionalmente conosciuta per i suoi vini pregiati, sta affrontando un periodo difficile; quest’anno è in atto un’estirpazione autorizzata di circa 8mila ettari di vigneto. Anche se vi è stata una scarsa raccolta lo scorso anno, il 2024 apporterà un ulteriore decremento del 10%. La regione di Charentes avverte un calo del 35% nella produzione, nonostante l’aumento delle superfici dedicate; un forte impatto dopo un’annata record come quella del 2023.
Analizzando il mercato, emerge che la produzione di vino DOP in Francia subirà un calo del 15% rispetto al 2023, portando la produzione totale a poco più di 16 milioni di ettolitri. Allo stesso tempo, il segmento delle acquaviti, inclusi i famosi Cognac, potrà contare su solo 8,3 milioni di ettolitri, mostrando un decremento del 35% rispetto all’anno precedente. Questo cambiamento non fa altro che accentuare la perdita di una parte significativa di vini di alta qualità e distintivi.
Ulteriori analisi sul mercato vinicolo rivelano che oltre 11 milioni di ettolitri provengono da vini IGP, con una flessione del 5%. Dati ancora più preoccupanti riguardano i vini senza indicazione geografica, che vedranno una diminuzione del 18%. Questa situazione suggerisce non solo un impatto immediato sul mercato ma anche potenziali conseguenze per l’industria vinicola francese nel lungo termine, soprattutto in un contesto di crescente competizione internazionale, con l’Italia che si erge come principale rivale nella produzione vinicola.
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