La recente nomina di Nicola Perullo come rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo segna un’importante fase di cambiamento per l’istituzione accademica, nota per il suo legame con il movimento Slow Food. Con una duplice missione di ritorno alle origini e superamento degli attuali paradigmi, Perullo mira a rinnovare l’approccio formativo della gastronomia in un contesto sempre più globale e complesso.
Nicola Perullo non è un volto nuovo nel panorama gastronomico italiano. La sua carriera accademica è iniziata con un dottorato in estetica a Pisa, un percorso che ha influenzato profondamente la sua visione della gastronomia. Attraverso le sue esperienze, Perullo ha sviluppato una concezione del cibo non solo come nutrimento, ma come esperienza estetica e culturale. Negli anni ’90, mentre scriveva recensioni di cibo quasi per passione, entrò in contatto con l’associazione Arcigola, una delle prime forme di attivismo gastronomico in Italia. Questa fase di vita lo portò a interagire con figure chiave, come Carlin Petrini, contribuendo alla fondazione della prima università dedicata agli studi gastronomici nel 2002.
Il fondamento del pensiero di Perullo ruota attorno alla percezione del gusto e all’estetica del cibo. Promuove l’idea di un’educazione culinaria che va oltre la semplice degustazione e si espande verso una comprensione più profonda delle implicazioni culturali e sociali legate al cibo. Questo approccio integra l’analisi critica con la formazione pratica, rendendo gli studenti non solo consumatori, ma anche interpreti e creatori di esperienze gastronomiche.
Con circa venti corsi di laurea in scienze gastronomiche attivi in Italia, la domanda che sorge spontanea è perché scegliere Pollenzo. Perullo descrive l’unicità dell’Università di Scienze Gastronomiche come un’esperienza che supera le materie tradizionali. Oltre ai contenuti accademici, l’ateneo si distingue per i rapporti umani e per l’attenzione a una formazione personalizzata. Questo implica l’implementazione di corsi che non solo trasmettono conoscenze tecniche, ma promuovono anche un coinvolgimento attivo da parte degli studenti nella costruzione della loro trayectoria formativa.
Uno degli obiettivi prioritari di Perullo è migliorare l’accessibilità economica all’istruzione. Sebbene l’università attualmente offra borse di studio a oltre il 20% degli studenti, è intenzione della nuova leadership di sviluppare ulteriormente queste opportunità. L’accento sarà posto su nuovi sistemi per rendere la formazione più sostenibile, sia sul piano economico che sociale.
Perullo sostiene che l’università non dovrebbe essere vista come un’agenzia per il lavoro, ma piuttosto come un luogo di formazione olistica. Il rettore chiarisce che gli studenti devono essere preparati a interpretare il mondo del lavoro con una mentalità critica e aperta. Questo implica una trasformazione della visione tradizionale della laurea di primo livello, che ora richiede spesso integrazioni con ulteriori esperienze formativa o pratiche.
La presenza di un Career Center dedicato presso Pollenzo dimostra l’impegno della nuova amministrazione nel favorire l’interazione tra studenti e mondo del lavoro. Tuttavia, Perullo avverte che il successo professionale degli studenti non è attribuibile esclusivamente all’istruzione formale; è necessario considerare molteplici fattori esterni, tra cui il contesto socio-economico e le opportunità di networking.
Il percorso di studi in scienze gastronomiche si interroga su come i giovani professionisti possano contribuire a un cambiamento significativo nel settore alimentare. Molti studenti scelgono di lavorare per multinazionali del cibo, un fenomeno che pone interrogativi sulla coerenza dei valori di Slow Food con il loro futuro professionale. Tuttavia, Perullo chiarisce che l’approccio dell’università è di offrire un progetto culturale incentrato sulla promozione di un cibo sostenibile e di qualità, coinvolgendo gli studenti in un dialogo aperto sulle diverse strategie di cambiamento.
La formazione culmina così in una preparazione adatta a un settore in continua evoluzione, in cui le aspettative e le realtà lavorative devono essere integrate. Gli studenti vengono incoraggiati a esplorare diverse opportunità, sia nelle piccole realtà imprenditoriali che nelle grandi aziende, con una consapevolezza critica dei valori e delle pratiche di ciascuna realtà. La sfida per il nuovo rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche è quella di continuare a forgiare esperti gastronomi pronti a navigare in questo complesso equilibrio tra tradizione e innovazione.
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