Scoprire come ricette di famiglia possano diventare solide basi per nuove iniziative imprenditoriali è un viaggio affascinante. Vincenzo Castellone e Antonio Valentino hanno dato vita a un brand dedicato alla torta caprese, un dolce che racchiude non solo gusti, ma storie e tradizioni familiari. Attraverso la ricetta della zia Annuccia, questi due giovani ventitreenni di Napoli sono pronti a conquistere tavole e cuori.
La torta caprese è un dolce noto e amato, ma molte persone non sono a conoscenza delle sue origini più profonde. Secondo Vincenzo, la torta caprese, che a Capri è infatti conosciuta come torta alle mandorle, è preparata in ogni famiglia secondo ricette molto personali e variabili. Sua zia Annuccia, attualmente novantaseienne, è custode di una ricetta che ha attraversato le generazioni. Questa torta, nonostante la sua fama, non è un dolce comune da colazione, ma viene riservata per le occasioni speciali, come compleanni e celebrazioni. Vincenzo racconta che a casa sua la torta caprese era fatta solo nelle ricorrenze significative, data la spesa necessaria per ingredienti di qualità.
Le famiglie, comprese quelle di Napoli, spesso si trovano a gestire un bilancio, e così la torta caprese viene preparata solo per eventi di festa. In questo contesto, il dolce acquista un valore aggiunto, diventando simbolo di convivialità, legami e tradizioni. La ricetta di zia Annuccia, dunque, rappresenta non solo un patrimonio culinario, ma anche un legame con le proprie radici e la memoria familiare.
Non è solo la passione per la cucina a spingere Vincenzo e Antonio verso l’imprenditorialità, ma l’idea di rendere omaggio alle tradizioni attraverso un modello di business. Vincenzo, che sta per laurearsi in Scienze e Tecniche dell’edilizia, ha colto l’onda di entusiasmo durante le festività natalizie, quando preparava delle torta caprese anche per gli amici. Questo gesto spontaneo ha acceso in lui una lampadina: perché non farne un’attività a tempo pieno?
Anticipando il piccolo sogno comune di avviare un’impresa, Vincenzo ha condiviso l’idea con Antonio, suo amico di lunga data e studente di Business Administration. Antonio, convinto dalle sue capacità di analisi di mercato, ha visto immediatamente il potenziale di un business unico: nessun altro si specializzava esclusivamente nella torta caprese. Questo è stato il primo passo verso la creazione del marchio “Annuccia”.
Mentre le idee iniziavano a prendere forma, Vincenzo e Antonio si sono ritrovati faccia a faccia con la complessità dei requisiti burocratici necessari per avviare un’attività. Iniziarono formalmente il loro progetto a febbraio 2024, affrontando un percorso lungo e difficile per ottenere tutte le certificazioni e i permessi necessari. Con un budget iniziale di 10.000 euro, i due giovani hanno unito le loro risorse e le loro competenze per superare le tante formalità legali.
Essendo entrambi provenienti da famiglie modeste, il senso del risparmio li ha guidati. Hanno sempre tenuto da parte una quota del loro denaro, accumulato nel corso degli anni grazie a piccoli lavori e borse di studio, per evitare di dover ricorrere a prestiti esterni. Finalmente, il 26 marzo 2024, il sogno di Vincenzo e Antonio di avviare un’attività è diventato realtà.
Anche se avevano trovato una sistemazione promettente per il laboratorio, le cose non sono andate come sperato. Dopo una settimana di prove di cottura, il proprietario del laboratorio originariamente preso in considerazione si è mostrato scettico nei loro confronti, liquidandoli come “ragazzini” senza le capacità per gestire un business. Questo rifiuto, invece di abbatterli, ha alimentato la loro determinazione.
Dopo vari tentativi, hanno finalmente trovato un laboratorio in subaffitto da un pasticcere della zona di Chiaia. Qui, il titolare non solo ha accolto i giovani aspiranti imprenditori con entusiasmo, ma ha anche offerto supporto pratico per avviare la produzione. Questa spinta iniziale si è rivelata cruciale per il futuro del progetto.
Una volta sistemati nel laboratorio, Vincenzo e Antonio hanno iniziato a selezionare con cura gli ingredienti. L’accento è posto su mandorle di qualità provenienti dalla Sicilia o dalla Puglia, cioccolato fondente di alta qualità, uova freschissime e burro da un’azienda agricola locale. Questo approccio non solo garantisce un prodotto di eccellenza, ma riflette anche il desiderio di mantenere viva la tradizione culinaria.
Un elemento distintivo della loro torta caprese è l’uso della farina di mandorle non completamente polverizzata. Questo conferisce al dolce una consistenza unica, permettendo di percepire i pezzi di mandorla durante l’assaggio, aggiungendo una dimensione di gusto e di croccantezza. La scelta di mantenere l’umidità interna della torta è stata studiata nei minimi dettagli, affinché la giusta proporzione tra cioccolato e farina di mandorle potesse garantire un’esperienza gustativa memorabile.
Per garantire un prodotto che rispettasse gli standard di sicurezza e qualità necessari per la produzione alimentare, Vincenzo e Antonio si sono avvalsi della consulenza di un’azienda specializzata in tecnologia alimentare. Grazie a questa collaborazione, sono riusciti ad ottenere giuste certificazioni e a stabilire una shelf life adeguata per i loro dolci, rendendo così possibile l’avvio di una produzione controllata e sicura.
Al momento, il loro marchio è rivolto a privati e piccoli ristoranti della zona. Le torte sono disponibili in due varianti, classica e al limone, entrambe con un peso di un chilogrammo, vendute al pubblico a un prezzo di €30. Questo tariffario, unito alla qualità del prodotto, ha già attirato l’attenzione di coloro che cercano qualcosa di autentico e ricco di storia.
I due imprenditori non si limitano alla produzione, ma si occupano anche personalmente delle consegne, una scelta che riflette la loro volontà di mantenere un contatto diretto con i clienti e garantire che ogni torta venga trattata con la massima cura.
Guardando al futuro, Vincenzo e Antonio hanno obiettivi ambiziosi. A breve scadrà il contratto per il laboratorio attuale, e i due giovani intendono incrementare la produzione e diversificare l’offerta. C’è l’idea di espandere le vendite non solo a livello nazionale, ma anche di esplorare opportunità nei mercati esteri. I sogni, infatti, sono grandi e ogni giorno si lavora affinché possano diventare realtà.
Un aspetto affascinante della loro storia è la zia Annuccia, oggi novantaseienne, che continua a studiare all’Università della Terza età, un simbolo vivente di come le tradizioni possano essere tramandate e reinventate. La sua ricetta non solo è un ponte tra il passato e il futuro, ma rappresenta anche il cuore pulsante di un progetto che ha tutte le potenzialità per crescere e conquistare nuovi clienti.
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