Roberto da Crema, noto come Baffo, è diventato un personaggio iconico in Italia grazie alle sue televendite, ma la sua vita va ben oltre il piccolo schermo. All’insegna di una quotidianità che combina passione per la pesca e l’amore per la cucina, ha scelto Lampedusa come seconda casa, dove trascorre una significativa parte dell’anno. Attraverso le sue esperienze sull’isola, Baffo ci racconta di un’Italia che ama la tradizione gastronomica e che riscopre il valore del tempo speso nella natura. In questo articolo, si esplorerà la sua routine, le sue passioni culinarie e l’evoluzione della vendita in televisione.
La giornata di Roberto da Crema inizia all’alba, precisamente alle cinque e mezza del mattino. Il tavolo di un’attività quotidiana si trasforma in un appuntamento con il mare, dove il pescatore si dirige a bordo della sua imbarcazione. A 12 miglia dalla costa, si dedica alla pesca a bolentino, puntando a catturare dentici freschi. È un momento speciale, un rito che gli consente di riconnettersi con la natura mentre recupera pesci che non solo serviranno a nutrire la sua famiglia, ma anche a stupire gli amici con cui condivide i suoi successi gastronomici.
Dopo una mattinata trascorsa in mare aperto, il pranzo si consuma intorno alle due del pomeriggio e spesso include il pesce fresco appena catturato. E come tradizione vuole, il pomeriggio offre un meritato momento di relax con un tuffo in mare. Quando il sole inizia a scendere, Baffo riprende la sua passione per la pesca, dedicandosi alla cattura dei calamari al tramonto. Qui, l’amore per il mare si fonde con quello per la cucina, creando una connessione molto profonda con il suo ambiente circostante.
A Lampedusa, Roberto non è solo un pescatore; è anche un cuoco appassionato. Dopo aver catturato il pesce, la cucina diventa un luogo di ritrovo e condivisione. Nella sua casa accoglie amici come Anastasia e Marco, preparando piatti ricchi di tradizione. Il pesce fresco, diventato ingrediente principe delle sue ricette, viene trasformato in banchetti conviviali. Inoltre, Baffo ha instaurato un legame speciale con un ristorante a San Donato Milanese, chiamato Osterietta, dove porta i suoi doni gastronomici.
La sua passione per la cucina non si limita però solo alla pesca. Durante le sue interviste, Baffo condivide ricordi di importanti ristoranti e piatti che lo hanno colpito, come ad esempio i paccheri al pomodoro del ristorante Da Vittorio. È in questi momenti che il suo amore per la buona tavola si manifesta, insieme alla consapevolezza di quanto la cucina possa unire le persone.
Roberto da Crema ha rivoluzionato la scena delle televendite con il suo approccio istrionico e coinvolgente, ma i tempi sono cambiati. Inizialmente, le sue campagne pubblicitarie si rivolgeva principalmente a un pubblico femminile, incoraggiando le “amiche donne in cucina”. Oggi, riconosce che questo approccio sarebbe obsoleto. La cucina è diventata sempre più un territorio condiviso e uomini e donne si sono affermati in egual misura.
Nei suoi racconti, Roberto riflette sulla diversità dei contributi in cucina. Sebbene continui a credere che le donne siano anch’esse splendide cuoche, non può fare a meno di notare come gli uomini siano diventati sempre più presenti nel panorama culinario. Con un linguaggio fresco e moderno, riconosce le nuove dinamiche che caratterizzano il mondo della gastronomia.
Tra i tanti successi della sua carriera da venditore televisivo, Roberto ricorda uno spot che catturò l’attenzione del pubblico: “La banda dei 6”. La formula era semplice: con l’acquisto di cinque elettrodomestici, il sesto veniva omaggiato. Un prodotto che sembrava improbabile, un coltello elettrico, si è rivelato un colpo di genio. La richiesta superò ogni aspettativa, dimostrando come, con un po’ di creatività, anche l’oggetto più insospettabile possa diventare un successo commerciale.
Questa particolare esperienza mette in luce l’evoluzione della televisione e del consumismo, con un’impennata di vendite che nel suo caso superò le previsioni. Baffo racconta tutto questo con un sorriso, ripensando a quegli anni d’oro in cui la televendita era una delle poche forme di intrattenimento disponibili.
Roberto da Crema ha vissuto anche momenti difficili, come un breve ma inaspettato soggiorno in carcere. Lì, la sua relazione con il cibo cambiò radicalmente. Nei sei giorni di detenzione, la sua alimentazione si limitò a tè e biscotti, in un contesto in cui la paura di sentirsi male lo portava ad evitare il cibo. Questo episodio, purtroppo, non è isolato: evidenzia come situazioni di stress possano influenzare la percezione del cibo e dei pasti.
Tornato alla vita normale, Baffo si dedica nuovamente alla cucina e ama preparare piatti della tradizione. Con un’adorazione particolare per i primi piatti, svela la sua famosa ricetta per la “pasta del Baffo“, un piatto semplice ma ricco di sapore e affetto.
Dalla pesca a Lampedusa alla cucina gourmet, Roberto da Crema continua a rappresentare una parte vibrante della cultura gastronomica italiana. La sua storia è una celebrazione della tradizione e dell’innovazione, due elementi che si intrecciano costantemente nel suo vissuto, mentre la sua passione per il cibo e il mare si traduce in connessioni significative con il mondo che lo circonda.
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