Il mercato globale dei vini rosati sta affrontando un momento di transizione, con una domanda stagnante e una produzione in calo. Negli ultimi dieci anni, l’euforia iniziale per questa categoria di vini sembra essere svanita, lasciando spazio a una analisi più attenta delle tendenze attuali. Questo articolo esamina i dati forniti dall’Osservatorio mondiale dei rosati, che copre numerosi mercati e include le analisi del Consorzio interprofessionale dei vini di Provenza e France Agrimer, ente operativo sotto il ministero dell’Agricoltura francese.
Il consumo mondiale di vini rosati ha toccato circa 19,6 milioni di ettolitri nel 2022. La Francia rimane il leader indiscusso della categoria, con una percentuale di mercato del 37%. Nonostante il mercato continui a mostrare segnali di difficoltà, è importante sottolineare che la situazione è superiore rispetto a quella degli altri vini fermi. Infatti, mentre il consumo di vini fermi ha registrato un calo del -2,6% tra il 2019 e il 2022, i rosati sono riusciti a ottenere un incremento del +0,5% nello stesso periodo.
Un’analisi più mirata pone in evidenza come l’Europa occidentale e gli Stati Uniti rappresentino il 78% del consumo mondiale di rosati, in declino rispetto all’80% del 2021 e all’83% del 2012. Questi numeri suggeriscono che, nonostante i rosati stiano perdendo un po’ di terreno, la loro complessiva stabilità è un segnale positivo in un contesto di mercato complessivo in contrazione.
La stagnazione dei consumi è evidente in tutti i mercati principali, compresa l’Italia. Qui, ciò che emerge è una disparità tra le regioni: mentre in Francia e negli Stati Uniti il calo dei consumi sembra attenuarsi, in Germania e Regno Unito si registrano tendenze in crescita. Le prestazioni positive di mercati meno tradizionali come Sud Africa, Spagna e Paesi Bassi stanno suggerendo che l’interesse per i vini rosati non è completamente assente, ma si sta spostando verso nuove aree di consumo.
Il mercato dei rosati sta vivendo un periodo di difficoltà nei mercati maturi, con una flessione continua in nazioni come Francia, Italia e Stati Uniti. Nonostante ciò, ci sono segni di vivacità nei mercati emergenti. I dati raccolti dall’Osservatorio mostrano che i Paesi non presenti nella top five dei consumatori hanno registrato un aumento significativo, passando dal 21% al 23% del totale di consumo rosati.
Mercati come Brasile, Messico, Danimarca e i Paesi dell’Europa Centrale e Orientale stanno mostrando tendenze di crescita promettenti. In particolare, l’area dell’Europa centrale e orientale e le regioni emergenti come l’Oceania si sono dimostrate importanti driver per l’espansione del consumo di rosati.
In merito alle importazioni, si stima che circa 10,9 milioni di ettolitri di rosati siano stati venduti all’estero. Ciò implica che una bottiglia su due di vino rosato consumato a livello globale proviene dall’importazione. Francia, Germania e Belgio hanno incrementato le importazioni, con il Regno Unito che si afferma come il principale mercato per i vini rosé, rappresentando il 18% delle importazioni globali.
Nel contesto dell’export, la Spagna si conferma come il primo esportatore di vini rosati a livello mondiale, mantenendo il 38% del mercato. Seguono la Francia al 18% e l’Italia e gli Stati Uniti in terza posizione. Negli ultimi dieci anni, sia la Francia che l’Italia hanno visto una crescita continua, con un aumento medio annuo del 6,7%. Tuttavia, gli Stati Uniti mostrano una tendenza al ribasso dal 2014.
Il panorama dell’export sembra spostarsi verso intermediari a prezzi più elevati, evidenziando un trend di premiumizzazione. Il valore del mercato ha raggiunto i 2,4 miliardi di euro, crescendo di 300 milioni rispetto all’anno precedente. I rosati francesi, in particolare, si caratterizzano per una qualità che consente loro di esportare a prezzi superiori.
La competizione è intensa, non solo per il volume, ma anche per il valore dei vini rosati sul mercato globale. È chiaro che, mentre i consumi interni si stabilizzano, il potenziale di crescita a livello di esportazione attende di essere completamente esplorato, suggerendo così un’epoca di rinnovato interesse e opportunità per questa categoria di vini.
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