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Latte a gelato: un dolce innovativo e tradizionale, scopriamo la specialità di Giovanni Enrietto

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Francesca La Rocca

L’appassionante storia del latte a gelato, un dolce alternativo che sta riscuotendo successo, è il frutto della creatività di Giovanni Enrietto. La sua preparazione, priva di addensanti e con ingredienti semplici come latte, zucchero e melata, offre un’esperienza gastronomica unica, radicata in una tradizione che dura da trent’anni. Questo articolo esplora la genesi e il processo di creazione di questo dolce particolare, nonché l’esperienza culinaria che offre ai clienti.

La genesi del latte a gelato

Un’idea nata da una giornata di neve

L’origine del latte a gelato risale a un evento inaspettato: una nevicata intensa che ha costretto i clienti a disdire le loro prenotazioni presso il ristorante di famiglia a Prascorsano, in provincia di Torino. Giovanni Enrietto, in quel periodo impegnato nella lettura di testi di cucina di famosi chef, è stato ispirato a dare vita a un nuovo prodotto. Tuttavia, il suo percorso non è stato immediato. Dopo numerosi esperimenti e fallimenti, è riuscito a perfezionare la ricetta, passando da tentativi di ottenere cremini a un gelato che mantiene la cremosità del latte.

Innovazione e ingegneria alimentare

Giovanni Enrietto non è solo un ristoratore, ma anche un ingegnere, il che gli ha permesso di progettare e costruire la macchina ideale per la produzione del latte a gelato. La sua formazione tecnica ha svolto un ruolo cruciale nel processo di ottimizzazione della lavorazione. Oggi, questo dolce viene servito in due ristoranti ubicati a Alba e Rivarolo Canavese. Enrietto li definisce “ristoranti del gelato”, un nuovo termine che potrebbe ridefinire il futuro della gelateria.

Come si prepara il latte a gelato

Ingredienti e processo di lavorazione

Il latte a gelato è realizzato con pochi ingredienti, tutti di alta qualità. Inizia con il riscaldamento del latte in una pentola fino a portarlo a una temperatura tiepida, evitando di farlo bollire. A questo punto, viene aggiunto dello zucchero, seguito da melata, un dolcificante naturale. Una volta mescolato, il composto viene raffreddato in un abbattitore per un periodo di tempo, prima di essere riposto in frigorifero.

La mantecatura davanti ai clienti

Ciò che rende questa specialità ancora più affascinante è il processo di mantecatura, che avviene direttamente in sala. Quando il cliente ordina il latte a gelato, gli viene servito fresco e appena preparato. Durante la mantecatura, gli ospiti possono osservare la trasformazione della miscela di latte in un dolce cremoso, che si presenta con una consistenza vellutata e un sapore delicato, strettamente legato all’autenticità del latte. A differenza del gelato tradizionale, il latte a gelato non incorpora acqua o ghiaccio, mantenendo inalterate le proprie caratteristiche.

L’esperienza gastronomica del latte a gelato

Oltre il dolce: un’esperienza culinaria completa

L’assaggio del latte a gelato rappresenta un’attività che trascende il semplice dessert. Enrietto considera il suo prodotto “un pasto sostitutivo”. Ogni cliente ha la possibilità di personalizzare il proprio latte a gelato con una serie di ingredienti aggiuntivi. Tra le opzioni ci sono cioccolato, marmellate, frutta fresca e persino torrone, il tutto preparato artigianalmente dalla famiglia Enrietto. Questo approccio mira a rompere con il tradizionale concetto di gelateria, creando un’atmosfera da ristorante raffinato.

Un dolce per tutti: varianti senza lattosio

La versatilità del latte a gelato non si ferma qui. Enrietto offre anche varianti senza lattosio per soddisfare le esigenze di tutti i clienti. L’attenzione alla qualità degli ingredienti è una componente fondamentale della filosofia di produzione. Il latte fresco e pastorizzato, utilizzato per preparare il prodotto, proviene da latterie locali, garantendo eccellenza e tracciabilità. Il desiderio di conservare il gusto del latte è centrale nella realizzazione di questa prelibatezza, rendendo il latte a gelato un prodotto dalle caratteristiche uniche nel panorama gastronomico.

Francesca La Rocca

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