Nel panorama attuale del mercato vinicolo, l’industria si trova di fronte a una questione cruciale: come attrarre le generazioni più giovani? Nonostante i Millennials e la Gen Z siano noti per la loro propensione a esplorare il commercio online, recenti studi mostrano che l’acquisto di vino su piattaforme e-commerce è dominato da consumatori più anziani. Questa tendenza non è solo un fenomeno isolato, ma allo stesso tempo solleva interrogativi sulla direzione futura delle vendite di vino online, con una significativa differenza tra il comportamento dei consumatori in diverse nazioni.
Secondo l’International Wine & Spirits Research, i dati sugli acquisti di vino online evidenziano una significativa preferenza da parte di Boomer e Gen X. Guy Wolfe, esperto in e-commerce di IWSR, ha rivelato che, in mercati come Australia, Italia, Francia, Regno Unito e Spagna, queste due fasce demografiche rappresentano oltre il 60% degli acquirenti. Questo dato potrebbe sembrare strano considerando la crescente digitalizzazione, eppure ribadisce la tradizionale abitudine di queste generazioni a vincere nei consumi di vino.
I Boomer, nati tra il 1946 e il 1964, e la Gen X, compresa tra il 1965 e il 1980, continuano a preferire l’approccio tradizionale al consumo di vino. Molti di loro si sentono più a loro agio con i siti di e-commerce che conoscono e con i supermercati fisici, piuttosto che con le app moderne. Questo comportamento si riflette in una certa riluttanza all’acquisto attraverso smartphone e piattaforme più recenti, suggerendo che, nonostante l’evidente digitalizzazione, il nervosismo per il nuovo rimane all’ordine del giorno.
Contrariamente ai mercati consolidati, in paesi come la Cina e il Brasile, le vendite di vino online vedono una predominanza sorprendente delle nuove generazioni. Qui, i Millennials e la Gen Z rappresentano il 80% e il 64% degli acquirenti, rispettivamente. Questo comportamento è incomprensibile se si considera la propensione all’acquisto di vino tra i giovani occidentali, ma riflette un panorama di consumi più dinamico in mercati in forte espansione.
Negli Stati Uniti, il divario tra le generazioni è meno pronunciato. Qui, il 43% degli acquirenti di vino online è composto da Millennials, mentre la restante percentuale proviene principalmente da Boomer e Gen X. Queste statistiche, mentre mostrano un interesse crescente tra i giovani americani, rivelano anche un calo globale nei consumi di vino, segnalando che gli acquisti online potrebbero essere influenzati da fattori esterni, come quelli legati alla pandemia.
L’industria del vino sta affrontando un pericoloso calo degli acquisti online a livello globale, con perdite stimate superiori a mezzo miliardo di euro nell’ultimo anno. Questo ribalta la narrativa che i giovani stiano esaurendo il mercato del vino, mostrando invece un abbassamento del consumo in generale. La pandemia ha trasformato il modo in cui le persone acquistano vino, ma il ritorno alla normalità ha visto molti tornare a preferire le interazioni fisiche e i punti vendita tradizionali.
Il fatto che la maggioranza degli ordini provenga da una clientela più matura potrebbe suggerire un’opportunità per i marketer del vino. Concentrarsi su campagne che parlano ai consumatori di queste fasce demografiche potrebbe risultare vantaggioso. Inoltre, la strategia di concentrarsi su prodotti premium potrebbe attrarre un segmento di consumatori potenzialmente interessato a esplorare nuove varietà di vino, mentre il tentativo di penetrare il mercato giovane rimane un compito arduo.
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