La passione per la pizza napoletana non conosce confini, nemmeno in un angolo remoto della Calabria. A San Marco Argentano, Luca Tudda ha dato vita a un progetto che unisce tradizione e innovazione gastronomica, proponendo la vera Pizza Napoletana in un territorio dove la cultura culinaria è profondamente radicata. Il suo locale, A’mmasciata, è diventato un punto di riferimento per gli amanti della pizza, accogliendo e sorprendendo anche i palati più esigenti.
Luca Tudda, originario di San Marco Argentano, ha intrapreso la sua carriera da pizzaiolo nella sua terra d’origine, nonostante l’entusiasmo per le leggi della giurisprudenza lo avesse inizialmente indirizzato verso il mondo forense. Un’esperienza estiva in pizzeria lo ha però conquistato, spingendolo a seguire il suo vero sogno. Dopo aver completato una formazione specialistica a Napoli, consolidando il suo know-how all’interno dell’AVPN , ha deciso di riportare i sapori della tradizione partenopea nella sua comunità.
Nel 2014, a soli 23 anni, ha aperto A’mmasciata con l’intento di elevare la pizza a simbolo della cultura gastronomica napoletana. In un ambiente poco avvezzo a questa specialità, Tudda ha saputo conquistare i suoi clienti, tracciando un percorso di diffusione e valorizzazione delle tradizioni culinarie. L’apprezzamento che ha ricevuto non si è fatto attendere, tanto che nel giro di pochi anni ha ottenuto l’affiliazione all’AVPN e la nomina a ambasciatore calabrese dell’associazione.
L’impegno di Tudda nella promozione della cultura della pizza napoletana si è manifestato anche nella scelta di rispettare i rigorosi standard di preparazione. Ha sempre mantenuto il focus sul prodotto autentico, rifiutando le mode passeggere o le reinterpretazioni anacronistiche della pizza. Il suo stile rimane ancorato all’arte tradizionale, facendosi portavoce di un messaggio chiaro: nella pizza non c’è spazio per compromessi.
Una delle sue creazioni più celebri è senza dubbio la Margherita molecolare, che ha sfidato le convenzioni pur mantenendo saldi i legami con la tradizione. Questo piatto ha attirato l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori, portando il nome di A’mmasciata al di là dei confini regionali, grazie anche ai successi ottenuti in gare prestigiose come le Olimpiadi della pizza.
Nel 2019, il desiderio di innovare ha spinto Tudda a creare una versione unica della classica Margherita per le Olimpiadi AVPN. L’obiettivo era dare vita a una preparazione che non fosse solo una semplice variazione, ma che riuscisse a suscitare sorpresa e meraviglia tra i degustatori. Partendo da ingredienti limitati, ha optato per la raffinata mozzarella di bufala campana DOP, il pomodoro San Marzano e una base di pasta perfettamente lievitata.
La scommessa è stata, ovviamente, quella di giocare con le consistenze e le temperature. Attraverso tecniche di sferificazione e cottura al ghiaccio, questo piatto si è rivelato freschissimo e sorprendente. L’uso del ghiaccio permette di mantenere la base morbida e di evitare la tipica durezza dell’impasto fatta con cottura a secco. Obiettivo raggiunto: il risultato finale è una pizza che reinventa la tradizione senza tradirla.
La Margherita molecolare è così divenuta uno dei punti forti del menu di Tudda, presentata in occasioni speciali come il Paestum Pizza Fest. Gli ospiti dei suoi eventi rimangono sempre colpiti dalla freschezza e dalla combinazione di sapori. La pizza si presenta bianca, sfuggente dallo stagno di pomodoro e mozzarella, ma ogni morso è un’esplosione di tradizione napoletana, apprezzata per la sua consistenza e originalità.
Con dieci anni d’esperienza alle spalle, Luca Tudda continua il suo viaggio nel mondo della pizza senza lasciarsi intimidire da nuove tendenze o mode effimere. Ora è alla ricerca di ulteriori combinazioni audaci e provocatorie, come la proposta di gelato sulla pizza, tematica al centro del programma di eventi pensato per il decennale della sua pizzeria. Questi incontri, in collaborazione con altri chef di successo, promettono di trasformare A’mmasciata in un laboratorio sperimentale, dove la pizza napoletana continua a essere protagonista di un racconto gastronomico in continua evoluzione.
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