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Lugana: il vino che narra il territorio attraverso le annate di Montonale

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Silvana Magistri

Il Lugana di Montonale si distingue per la sua inimitabile capacità di riflettere il territorio e le diverse annate, restituendo un’esperienza di degustazione unica. I Girelli, una famiglia con una lunga storia nella viticoltura, hanno intrapreso un percorso per dare nuova vita e carattere a questo vino, puntando su pratiche sostenibili e attenzione alla qualità. Scopriamo la storia e i segreti dietro questo pregiato vino del Lago di Garda.

La storia del Lugana a Montonale

Dalle radici familiari alla nuova visione

La storia di Montonale inizia nel 2002, ma le sue origini affondano nel ‘900 grazie al bisnonno Francesco Girelli. Francesco, contadino instancabile, iniziò a coltivare la terra nei pressi di Desenzano con l’intento di creare un vino che potesse competere con i migliori. Il suo approccio pratico e determinato lo portò a dissodare manualmente due ettari di terreno, piantando varietà come Turbiana, Cabernet Sauvignon e Merlot.

Con il passare degli anni, il figlio Aldo e il fratello Luigi continuarono il suo lavoro, ampliando la superficie vitata fino a sei ettari. La tradizione vinicola sembrò interrompersi con l’avvento di Luciano Girelli, il quale, nonostante il suo amore per la viticoltura, decise di dedicarsi ad altre attività, passando a coltivazioni di seminativi al posto della viticoltura. Tuttavia, nel 2004, Roberto Girelli, enologo di formazione, decise di riprendere le redini della tradizione familiare, fondando di fatto il marchio Montonale.

Rinasce un territorio

Sotto la direzione di Roberto, affiancato dai fratelli Claudio e Valentino, le vigne sono state ripristinate e ampliate a 35 ettari, tutti situati intorno alla cantina inaugurata nel 2012. L’approccio dei Girelli alla viticoltura è caratterizzato dalla ricerca di terroir unici per ogni varietà, operando scelte agricole e tecniche di vinificazione che riflettono l’identità locale. Con il lavoro di squadra, hanno implementato pratiche sostenibili, come l’uso di fertilizzanti naturali e la vendemmia manuale, puntando a valorizzare al massimo il potenziale del vitigno.

Le annate di Montonale e le pratiche di viticoltura

Un terroir unico

Il Lago di Garda offre un microclima ideale per la viticoltura, grazie a una combinazione unica di sole, vento e suolo. Le ripide sponde e i terreni argillosi sono ricchi di scheletro e calcare, conferendo alle uve mineralità e finezza, elementi essenziali per la produzione di vini eleganti. Per ogni varietà, i Girelli scelgono i terreni più adatti, gestendo la vinificazione separata delle uve, così da esaltare le caratteristiche organolettiche di ognuna.

Pratiche sostenibili e innovative

La viticoltura a Montonale si distingue per pratiche innovative che riducono l’impatto ambientale. Il metodo della confusione sessuale combatte infestazioni senza l’uso di pesticidi chimici, mentre l’inerbimento tra i filari aiuta a mantenere la biodiversità del suolo. Il rispetto per l’ambiente si estende anche alla cantina, realizzata con pareti in paglia di riso per garantire un microclima favorevole, e dotata di impianto fotovoltaico che assicura l’autonomia energetica.

La vendemmia avviene in più fasi, con attenzione alla raccolta esclusiva dei grappoli maturi. Anche in cantina, l’impegno per la qualità continua. Le vinificazioni avvengono in vasche in acciaio inox e tonneaux di rovere, utilizzando lieviti indigeni per esaltare le peculiarità del vino e favorire una lunga maturazione sulle fecce fini, una tecnica che contribuisce alla complessità dei risultati finali.

L’arte della degustazione: vini da provare

Montunal 2023 e Orestilla 2021

Il Montunal 2023 è un esempio emblematico del Lugana di Montonale. Questo vino, vinificato in acciaio e affinato per sei mesi sulle fecce nobili, rappresenta un fedele specchio del territorio con il suo profilo fruttato ed elegante. Raccoglie l’essenza della peculiarità di ogni annata, esemplificando le sfide e le opportunità del clima.

Orestilla 2021, invece, porta con sé una storia radicata nel territorio, sviluppata da un vigneto con un suolo unico. Questo vino ricco e longevo, con profumi di pesca e melone, offre una complessità che invoglia a esplorare ulteriormente. Questi vini non solo rappresentano l’identità di Montonale, ma sono una testimonianza dell’impegno della famiglia Girelli nel creare vini di qualità.

Primessenza e Rosa di Notte

Primessenza, il Metodo Classico di Montonale, è un percorso di scoperta per il palato. Con un affinamento sui lieviti di 45 mesi, offre un perlage cremoso e profumi complessi di erbe, agrumi e lievito. Limiti di produzione garantiscono l’alta qualità, rendendolo un’opzione ambita per i veri intenditori.

Rosa di Notte 2023 rappresenta un altro aspetto del vino di Montonale, con la sua leggera macerazione a freddo e un’armonica combinazione delle varietà Groppello, Marzemino, Barbera e Sangiovese. Quest’ultimo è l’esempio di un vino fresco e vivace, perfetto per gli abbinamenti più variegati e animato da una frutta che sprigiona profumi estivi, rendendolo perfetto per ogni occasione.

Montonale continua a scrivere la storia del Lugana, un vino che non smette mai di sorprendere e conquistare.

Silvana Magistri

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