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Mercato Centrale: debutta a Melbourne con 23 botteghe italiane nel cuore della città

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Lino Bartolo

Mercato Centrale compie un passo significativo nel mondo della gastronomia, espandendosi per la prima volta all’estero, precisamente a Melbourne, Australia. Questa nuova apertura celebra la decennale presenza dell’azienda in Italia, portando un’ampia selezione di specialità culinarie diverse in un format innovativo. Scopriamo insieme cosa prevede questo nuovo progetto, che mira a unire le tradizioni culinarie italiane con l’energia cosmopolita della capitale australiana.

La nuova apertura a Melbourne

Un traguardo atteso

La notizia dell’apertura del Mercato Centrale a Melbourne non è del tutto nuova per i fan del brand. Già nel maggio 2022, si era iniziato a parlare di questa espansione, ma l’attesa ha giovato alla realizzazione di un progetto ambizioso. Situato in Collins Street, 546, all’interno del Central Business District, il nuovo Mercato Centrale si estende per oltre 3500 metri quadrati su tre piani, offrendo un’esperienza gastronomica unica che coinvolge ben 23 botteghe artigiane. L’apertura segna un punto di svolta nel percorso di Mercato Centrale, portando le sue eccellenze gastronomiche lontano dai confini italiani.

Il concetto di Mercato Centrale

Il Mercato Centrale di Melbourne ha mantenuto la filosofia che ha caratterizzato il brand in Italia: un’accurata selezione di artigiani, molti dei quali sono italiani di seconda e terza generazione, con l’obiettivo di offrire prodotti freschi e piatti preparati sul posto. Questo modello non solo supporta l’economia locale, ma promuove anche la cultura gastronomica italiana, rendendola accessibile in un contesto internazionale. La varietà di offerte non si limita solo ai piatti, ma si estende a esperienze culinarie e sociali, rendendo il mercato un punto di incontro per amanti del cibo e della convivialità.

Le botteghe artigiane: un viaggio nei sapori

Un assortimento variegato

Il Mercato Centrale di Melbourne ospita una gamma diversificata di botteghe, ognuna delle quali rappresenta un aspetto distintivo della tradizione culinaria italiana e non solo. Al piano terra, i visitatori possono trovare il forno di Damian Malone e la pasticceria di Alessandro Grillo, elementi essenziali per gli amanti dei dolci e della panificazione. Non mancano, poi, le proposte salate come la pasta fresca di Angelo Sperlinga e la pizza al taglio di Nicolò Conenna, che richiamano autentici sapori italiani.

Dalle specialità ittiche ai dolci

La selezione di pesce è altrettanto affascinante, con calamari fritti e prodotti ittici freschi, offrendo ai clienti un tuffo in un’esperienza gastronomica completa. Al contempo, gli amanti dei dolci possono gustare i famosi cannoli proposti da Dario di Clerico e il cioccolato di Alessandro Luppolo. Al primo piano, la possibilità di abbinare la pizza napoletana di Valerio Violetti con la pasta fatta in casa di Annapaola D’Alessio sottolinea il legame tra tradizione e innovazione, un concetto chiave per Mercato Centrale.

Un focus sulla convivialità e sugli eventi

Un palinsesto attivo

Uno degli aspetti più interessanti del Mercato Centrale di Melbourne è l’attenzione dedicata alla creazione di eventi e masterclass, garantendo un’offerta sempre viva e dinamica. Al secondo piano, gli spazi sono dedicati a eventi gratuiti che permetteranno agli artigiani di interagire con il pubblico, condividendo le loro esperienze e competenze. Questo approccio non solo arricchisce l’esperienza del visitatore, ma favorisce anche la creazione di una comunità attorno alla cultura gastronomica e alle tradizioni locali.

Un nuovo punto di riferimento

Il Mercato Centrale a Melbourne non è soltanto un luogo dove acquistare cibo, ma rappresenta anche un’esperienza di aggregazione sociale e culturale, un nuovo punto di riferimento per tutti coloro che desiderano esplorare la cucina italiana in un contesto internazionale. Attraverso la fusione di sapori, tradizioni e innovazione, Mercato Centrale si propone di diventare una destinazione imprescindibile per gli amanti del buon cibo.

Lino Bartolo

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