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Nutella lancia la nuova versione plant based: degustazione e dettagli sui nuovi ingredienti

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Stefano Rossi

La rinomata azienda Ferrero celebra il sessantesimo anniversario di Nutella con un’innovativa variante plant based, destinata a soddisfare le aspettative di un pubblico sempre più attento a scelte etiche e nutrizionali. Questo articolo esplora le caratteristiche della nuova Nutella plant based, il suo profilo sensoriale, gli ingredienti, il prezzo e i confronti con la versione originale.

Nutella plant based: cosa sapere sulla nuova variante

La Nutella plant based rappresenta un significativo cambiamento per Ferrero, che cerca di rispondere alle richieste di un mercato in evoluzione. I consumatori sempre più orientati verso prodotti senza ingredienti di origine animale possono ora usufruire della celebre crema spalmabile alle nocciole, presentando dunque una proposta che si allinea a valori di sostenibilità e salute. Questo lancio è significativo poiché si propone di attrarre una fascia di clientela potenzialmente esclusa dalla tradizionale offerta Ferrero.

La principale interrogazione che molti si pongono riguarda la capacità di questo nuovo prodotto di mantenere le caratteristiche sensoriali che hanno reso Nutella un’icona globale. È fondamentale considerare non solo il sapore ma anche la consistenza, l’aroma e l’esperienza complessiva che un consumatore si aspetta da un prodotto così celebre. La versione plant based è stata progettata per replicare queste componenti, al fine di non deludere neanche i palati più esigenti.

Profilo sensoriale della Nutella plant based

L’analisi sensoriale di Nutella plant based rivela alcune somiglianze notevoli rispetto alla versione tradizionale. Per quanto riguarda l’aspetto, il colore e la consistenza sono pressoché identici, presentando una crema invitante e vellutata. Al momento della degustazione, il primo impatto al palato conferma le aspettative: dolcezza avvolgente e una texture ricca e cremosa, risultano fedeli al prodotto originale.

In termini di aroma, l’olfatto percepisce una complessità simile, con note di nocciole tostate e cacao che caratterizzano la fragranza. Sebbene sia utilizzato un mix di ingredienti differenti, come i ceci e lo sciroppo di riso, la firma olfattiva del marchio rimane inalterata. Tuttavia, alcuni assaggiatori potrebbero cogliere sottili sfumature e variazioni, come un accenno di farinosità o una leggera nota retrogustativa che ricorda il liquido di governo.

Importante notare è la certificazione vegana del prodotto, confermata dalla Vegetarian Society. Questo sta a indicare che, nonostante la possibilità di contaminazioni crociate in stabilimento, il prodotto finito rispetta il protocollo vegano.

Ingredienti e fascia di prezzo

La lista degli ingredienti della Nutella plant based mette in evidenza un mix interessante: Zucchero, olio di semi di palma, nocciole , ceci, cacao magro , sciroppo di riso in polvere, emulsionanti , sale e aromi. Questo blend assicura che il prodotto sia senza glutine e privo di lattosio, risultando adatto per vegani. Tuttavia, l’indicazione “può contenere latte” è presente sull’etichetta, un’accortezza adottata in molte confezioni per ragioni di allergia.

Per quanto riguarda il costo, il prezzo consigliato di 4,49 euro per 350 grammi potrebbe suscitare qualche attenzione, soprattutto in un contesto di confronto con la tradizionale Nutella, che offerta in confezione da 450 grammi si colloca anch’essa a 4,49 euro. Ciò implica un costo di circa 12,83 euro al chilo per la versione plant based, che, sebbene possa apparire giustificato per la sua innovazione, solleva interrogativi sull’accessibilità per alcuni segmenti di mercato.

Comparazione tra Nutella e Nutella plant based

Il confronto tra Nutella e Nutella plant based si traduce in un’esperienza di assaggio complessivamente simile, tanto che per la maggior parte dei consumatori sarà difficile distinguere tra le due varianti. Le differenze sostanziali risiedono nell’introduzione di ingredienti alternativi come i ceci e lo sciroppo di riso, e nel parallelo aumento di prezzo per la versione vegana.

Ci si potrebbe aspettare che la Nutella plant based avesse una componente nutrizionale migliorata, o un profilo più sostenibile. Tuttavia, le aspettative sembrano mutevoli, dato che l’adesione al mercato della nutrizione consapevole è più legata alla crescente domanda di alternative alle proteine animali piuttosto che a specifici benefici per la salute.

Il lancio di questa nuova proposta di Ferrero potrebbe rappresentare una strategia pensata per attrarre non solo i nostalgici della Nutella, ma anche una nuova generazione di consumatori interessati a opzioni più consapevoli e responsabili. L’azienda si prepara quindi a rafforzare la propria posizione in un mercato in continua espansione.

Stefano Rossi

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