Nel cuore di Rescaldina, comune alle porte di Milano, si erge un’osteria che ha saputo rinnovarsi e reinventarsi come un simbolo di legalità e inclusione sociale: La Tela. Nata da un bene confiscato alla criminalità organizzata, questa realtà gastronomica affonda le radici nella tradizione culinaria italiana, arricchita dalla volontà di promuovere il riscatto sociale e un futuro migliore. Scopriamo la storia e le peculiarità di questo straordinario progetto.
L’Osteria La Tela è situata nell’edificio che ospitava il ristorante Re Nove, un locale intrinsecamente legato alla criminalità organizzata e chiuso nel 2010. Dopo la confisca, il Comune di Rescaldina ha preso in mano la situazione, desideroso di trasformare lo spazio in un luogo di aggregazione e legalità. La prima gestione dell’osteria è iniziata nel 2015 sotto la direzione della Cooperativa Arcadia, ma a causa di difficoltà finanziarie la chiusura è avvenuta nel 2018.
Nel 2019, un nuovo bando ha dato vita a un’osteria che non si limitasse a offrire cibo, ma che perseguisse un obiettivo di inclusione sociale. La cooperativa attualmente al timone, composta anche da ex dipendenti e volontari, ha dato vita a un centro per persone con disabilità o in difficoltà, attuando una vera e propria missione di responsabilità sociale.
Il presidente Giovanni Arzuffi e il vicepresidente Davide, protagonisti di questa trasformazione, sottolineano quanto sia fondamentale il legame con il territorio. La Tela non è solo un ristorante, ma un fulcro di aggregazione dove il cibo diventa un mezzo per veicolare valori sociali forti: legalità, etica e sostenibilità. Attraverso la formazione e il lavoro, vengono create opportunità concrete per il reinserimento di individui svantaggiati.
L’osteria è un modello di come un’attività commerciale possa rivestire un ruolo attivo nella comunità, puntando a generare un impatto positivo. “Vogliamo offrire molto più di una semplice cena,” osserva Giovanni. “Qui si respira un’atmosfera di accoglienza e di rispetto reciproco, dove ogni piatto racchiude storie di persone e speranze di un futuro migliore.”
La cucina de La Tela non è solo un viaggio nei sapori tradizionali, ma un vero e proprio manifesto di sostenibilità. Gli ingredienti utilizzati provengono da filiere etiche e a km 0, garantendo freschezza e qualità. Il vicepresidente Davide si occupa personalmente della selezione dei fornitori, prioritizzando le cooperative sociali che condividono visioni di legalità e inclusione.
Tra le materie prime spiccano prodotti come il cioccolato di Modica della Casa Don Puglisi, dedicata al sostegno di donne vittime di violenza, o i biscotti provenienti dal carcere di Mantova. Questo approccio etico non solo arricchisce il menu, ma contribuisce a costruire una rete di solidarietà e sostegno per chi ne ha bisogno.
Il menù de La Tela è un omaggio alla cucina lombarda, con piatti che richiamano le tradizioni familiari. I commensali possono gustare risotti, cassoeule e altri piatti iconici, rivisitati con un tocco di modernità. Ogni settimana, l’osteria dedica delle serate speciali a piatti particolari, creando occasioni di socialità e di condivisione.
“Il nostro scopo è far riscoprire sapori dimenticati e contribuire a un’educazione gastronomica,” afferma Davide. Un aspetto importante è anche l’inclusione dei prodotti delle cooperative sociali, che offrono un perfetto equilibrio tra gusto e responsabilità.
Per ampliare la propria filosofia di inclusione e legalità, La Tela ha creato la Bottega del Gusto. Questo spazio permette di acquistare prodotti provenienti da cooperative sociali, offrendo la possibilità ai clienti di portare a casa un pezzetto della missione dell’osteria. La bottega si propone di non essere solo un punto di vendita, ma un luogo in cui ogni prodotto racconta storie di riscatto, con l’obiettivo di massimizzare il sostegno a progetti di reinserimento sociale.
Ogni acquisto effettuato nella Bottega del Gusto è un passo verso la solidarietà. “Ogni articolo in vendita porta con sé il messaggio che la legalità e l’inclusione possono passare anche da piccoli gesti quotidiani,” afferma Davide. Questo circuito virtuoso dimostra come un semplice acquisto possa avere un impatto significativo sul proprio territorio e sulle vite delle persone.
La Tela guarda al futuro con ambiziosi progetti di crescita, tra cui la sostenibilità ambientale. Tra le iniziative in programma ci sono l’installazione di pannelli fotovoltaici e un crowdfunding per ripartire dopo il lockdown imposto dal Covid-19. Questi progetti intendono garantire non solo un’osteria più indipendente dal punto di vista energetico, ma anche un ulteriore impegno verso la sostenibilità ambientale.
Oltre a fornire opportunità lavorative, La Tela punta a diventare un esempio per altre realtà in Italia e oltre confine. La storia di questo ristorante rappresenta un precedente significativo su come il cibo possa essere utilizzato come un importante strumento di inclusione sociale. Giovanni e Davide, con il loro team, sono impegnati a portare avanti i valori di legalità e solidarietà, creando un legame sempre più forte con la comunità.
In un panorama gastronomico in continua evoluzione, La Tela emerge come un faro di speranza, dimostrando che l’industria alimentare possa andare oltre il profitto, contribuendo attivamente al bene comune e al benessere collettivo.
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