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Previsioni FAO 2024: produzione cerealicola mondiale a 2.851 milioni di tonnellate, crescita e sfide in vista

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Nora Sentilli

L’analisi della produzione cerealicola mondiale per il 2024 rivela interessanti dati forniti dalla FAO, con una stima di 2.851 milioni di tonnellate, in linea con l’anno precedente. Tuttavia, emergono sfide significative legate alle condizioni climatiche che potrebbero influenzare le aspettative. Le fluttuazioni nei raccolti di cereali secondari, come il MAIS, insieme ai dati incoraggianti sul grano e sul RISO, delineano un quadro complesso per il settore cerealicolo. Questi fattori sono cruciali per comprendere le dinamiche di mercato e le potenzialità per il futuro.

Fluttuazioni nella produzione cerealicola mondiale

Impatto climatici sulle coltivazioni

Nel 2024, la produzione di cereali secondari, tra cui il mais, subisce una diminuzione a causa di ondate di caldo e siccità che hanno colpito diverse regioni come l’Unione Europea, il Messico e l’Ucraina. Queste condizioni meteorologiche avverse hanno ostacolato la raccolta, creando preoccupazioni per gli agricoltori e per il mercato globale. La FAO sottolinea come questi eventi climatici non solo abbiano colpito le rese, ma abbiano anche generato incertezze sulle forniture future.

In parallelo, la FAO ha recentemente aggiornato le previsioni di produzione di grano, evidenziando un aumento significativo. Si prevede che la produzione di grano nel 2024 crescerà, contribuendo in modo sostanziale al fabbisogno alimentare globale. Questa tendenza è sostenuta da miglioramenti nelle tecniche agricole e dalla maggiore applicazione delle pratiche di agricoltura sostenibile.

Parallelamente alla produzione di grano, il RISO raggiungerà un volume record di 537 milioni di tonnellate. Questo incremento è attribuibile all’aumento della domanda, in particolare in paesi asiatici dove il riso è un alimento base. Tali dinamiche dimostrano l’importanza di adattare le strategie di produzione e distribuzione per rispondere efficacemente alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.

Consumo e stoccaggio di cereali nel futuro

Previsioni sul consumo globale

La FAO prevede che il consumo di cereali per il periodo 2024/2025 arriverà a 2.852 milioni di tonnellate, segnando un incremento dell’0,2% rispetto alla stagione precedente. Questa leggera crescita è indicativa di un aumento generalizzato della domanda di cereali, soprattutto per i prodotti alimentari. La spinta verso un consumo sempre maggiore di riso e altri cereali è dovuta non solo agli aumenti demografici, ma anche a variazioni nei modelli alimentari e a un crescente interesse per la sicurezza alimentare.

In particolare, il mercato del riso sta vivendo una fase di accelerazione, con il settore alimentare che rappresenta il principale motore dell’aumento nel consumo. Le strategie di produzione dovranno quindi considerare le preferenze dei consumatori e le sfide associate a un incremento della domanda. La crescente urbanizzazione e la variazione nei regimi alimentari in molte aree del mondo contribuiscono a questo trend.

Scorte e riserve di cereali

A tendere, le scorte mondiali di cereali sono previste in aumento dell’1,2% entro la fine del periodo 2025. Questo incremento comporterà un rapporto globale tra riserve e utilizzo di cereali pari al 30,7% nel periodo 2024/2025. L’importanza di mantenere scorte adeguate non può essere sottovalutata, poiché esse fungono da cuscinetto contro le fluttuazioni dei raccolti e le crisi alimentari.

Il monitoraggio delle scorte diventa cruciale per garantire la stabilità del mercato globale e per affrontare le sfide future legate alla produzione e al consumo. I settori agricoli e governativi dovranno collaborare per stabilire politiche e strategie che favoriscano la sostenibilità e la sicurezza alimentare su scala mondiale.

Commercio internazionale di cereali

Dinamiche del commercio globale

Stando agli ultimi dati, le stime relative agli scambi internazionali di cereali indicano un volume di 485,6 milioni di tonnellate per il 2024, con una contrazione del 3,3% rispetto all’annata precedente. Tale calo è in parte attribuito alla diminuzione dei volumi di cereali secondari trasferiti tra le varie nazioni.

Il commercio di cereali è un aspetto vitale per l’equilibrio del mercato globale, poiché permette la redistribuzione dei surplus di produzione da paesi con elevate rese a quelli con difficoltà nel soddisfare la domanda interna. Tuttavia, le fluttuazioni nei raccolti e le disparità climatiche possono influenzare negativamente queste transazioni. La necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e di migliorare le filiere commerciali diventa quindi sempre più urgente per i paesi coinvolti nella produzione e nel consumo di cereali.

Le difficoltà incontrate nel commercio internazionale pongono interrogativi sulle strategie future, evidenziando l’importanza di politiche agrarie globali sostanziali per garantire la stabilità e la resilienza del settore cerealicolo. Con l’aumento della popolazione mondiale, affrontare questi problemi diventa cruciale per la sostenibilità del sistema alimentare globale.

Nora Sentilli

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