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Raccolta delle mele in Val di Non e Val di Sole: boom di assunzioni e buone pratiche di sicurezza

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Nora Sentilli

La raccolta delle mele in VAL DI NON e in VAL DI SOLE è ufficialmente iniziata, dando il via a un’importante fase economica per queste aree del Trentino. Con oltre 11mila lavoratori stranieri assunti, le statistiche rivelano un forte afflusso di manodopera, fondamentale per il settore agricolo. L’articolo analizza i dati sulle assunzioni, le varietà di mele raccolte e le iniziative messe in atto per garantire la sicurezza dei lavoratori.

La situazione del lavoro in Val di Non

Un deciso incremento delle assunzioni straniere

La Val di Non ha visto un’impennata significativa nel numero di lavoratori stranieri assunti, secondo le statistiche rese note dall’Agenzia del Lavoro della Provincia di Trento. Nel 2023, infatti, oltre 11.000 lavoratori stranieri sono stati reclutati, rappresentando circa l’85% della forza lavoro complessiva nel settore. Questa percentuale evidenzia la dipendenza del settore agricolo locale dalla manodopera esterna, che in gran parte proviene da paesi come Romania, Senegal, Polonia e Marocco.

La situazione è simile anche in Val di Sole, dove oltre 500 lavoratori stranieri hanno trovato impiego, pari al 60% del totale. Le statistiche rivelano inoltre che oltre un quinto di questi lavoratori è composto da donne. Questa varietà di origini e profili lavorativi contribuisce a creare un ecosistema agricolo diversificato, riecheggiando la storicità dell’agricoltura in queste valli.

L’importanza economica della raccolta

Ernesto Seppi, presidente del consorzio Melinda e Apot, sottolinea l’importanza delle settimane di raccolta: “Questo periodo è cruciale per decidere il futuro immediato dell’economia della valle.” La raccolta delle mele è quindi un’attività che coinvolge circa 4.000 famiglie di produttori, evidenziando quanto sia vitale il settore per l’intera comunità locale. La funzione economica della raccolta non si limita solo al reddito rimunerato ai lavoratori, ma si estende a un giro d’affari complessivo che tocca vari ambiti, dall’agriturismo alle attività commerciali locali.

Buone pratiche di sicurezza e regolarità lavorativa

Incontri promossi dal consorzio

In concomitanza con il periodo di raccolta, il Consorzio Melinda ha organizzato diversi incontri per tutelare la sicurezza dei lavoratori e garantire la regolarità dei rapporti di lavoro. Questi eventi sono stati realizzati in collaborazione con il Servizio lavoro della Provincia di Trento, l’Uopsal dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e l’Arma dei Carabinieri.

Le buone pratiche di sicurezza non solo puntano a minimizzare i rischi sul lavoro, ma anche a formare i lavoratori sulle normative vigenti e sui diritti che li tutelano. Questi corsi si prefiggono di garantire che tutti siano informati e protetti, essenziali in un settore che spesso affronta problematiche legate alla sicurezza in campo e alla gestione dei turni lavorativi.

Varietà di mele e previsioni sulla produzione

La raccolta ha preso avvio con le varietà più precoci, quali SweeTango e Gala, e procederà nel mese di settembre con varietà come Renetta, Dolcevita e Golden. Ad ottobre si concluderà con le mele Morgana e Fuji. Secondo le stime di Prognosfruit, l’Italia dovrebbe raggiungere una produzione totale di circa 2,16 milioni di tonnellate, mantenendo un andamento in linea rispetto allo scorso anno.

Tuttavia, le previsioni a livello europeo si presentano meno positive, con una riduzione del 11% rispetto al 2022, e un calo del 7% in Trentino e del 9% in Alto Adige, a causa di gelate primaverili che hanno danneggiato i raccolti. Nonostante ciò, le prime analisi indicano una qualità eccellente dei frutti, rappresentando un segnale positivo per il settore.

La raccolta delle mele in Val di Non e Val di Sole non è solo un momento di lavoro intenso, ma un crocevia cruciale per il futuro economico e sociale di queste valli, dove le tradizioni agricole si intrecciano con la modernità e le sfide globali.

Nora Sentilli

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