Nel cuore di San Gimignano, in Toscana, si trova il ristorante Linfa, che sta guidando una rivoluzione gastronomica attraverso un menu raffinato dedicato al quinto quarto. Con due forchette nella Guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso, il ristorante è famoso non solo per i suoi piatti innovativi, ma anche per la sua filosofia culinaria che valorizza gli ingredienti meno comuni, come le interiora. Il dessert “Migliaccio della Valdera“, creato dallo chef Vincenzo Martella, è una delle portate che rappresenta perfettamente questo approccio. Scopriamo le meraviglie culinarie che questo ristorante ha da offrire.
Il Migliaccio della Valdera è un dolce che chiude in modo straordinario il percorso gastronomico “Quinto quarto” della Linfa. Questo dessert, preparato dallo chef Vincenzo Martella, non è solo una dolce conclusione ma anche un portatore di storie e tradizioni. Martella, originario del Salento e residente in Toscana da 15 anni, racconta di come sia riuscito a recuperare questa ricetta da una donna di 96 anni di Volterra, custode di una tradizione culinaria in via di estinzione. La preparazione di questo dessert, che include ingredienti come il brodo di zampe e orecchie di maiale, dimostra la cura e l’impegno necessari per portare in tavola i veri sapori locali.
Martella ha rielaborato la ricetta per presentarla in chiave gourmet, servendola con gelato al panforte e mousse di latte. Questo dessert, pur mantenendo la sua essenza tradizionale, si propone come un’ode all’utilizzo consapevole degli scarti, un tema centrale nella cucina sostenibile contemporanea.
Il dolce è servito con un “rimedio”, una creazione analcolica del sommelier Cesario Delle Donne che accentua il profilo aromatico del dessert. Questo approccio non convenzionale dimostra come ogni portata venga pensata non solo in termini di pura gastronomia, ma anche come esperienza sensoriale completa. L’idea di accostare un dessert tradizionale con elementi innovativi contribuisce a trasformare ogni pasto in un viaggio dentro la cultura gastronomica toscana.
La passione di Martella per il quinto quarto affonda le radici nei suoi ricordi d’infanzia, in particolare nel legame con la nonna Pasqualina che gli insegnò il rispetto per le interiora e il loro utilizzo in cucina. Il valore di queste materie prime, che spesso vengono sottovalutate, viene rivalutato attraverso portate che cercano di nobilitare l’essenza popolare dei piatti. Martella si ricorda con affetto delle pratiche culinarie della sua infanzia, dove fegati, cervelli e altri tagli meno comuni erano una parte fondamentale della dieta quotidiana.
Oggi, il menu “Quinto quarto” rappresenta un’espressione di creatività e innovazione. Martella ha dimostrato come le interiora possano essere al centro di una proposta culinaria alta, in grado di attrarre anche una clientela internazionale. Il suo obiettivo è stato quello di rendere le frattaglie appetibili e intriganti, non fosse altro per il forte impatto culturale che queste portate rivestono nella nostra tradizione culinaria.
Il menu del Linfa, disponibile solo su prenotazione a un prezzo di 120 euro a commensale, rappresenta un impegno significativo verso la sostenibilità e il rispetto per le materie prime. Martella sottolinea che per il menu del personale viene utilizzata carne di coniglio e pollo, mentre le interiora vengono servite esclusivamente ai clienti. Questo non solo valorizza le frattaglie, ma fa anche risaltare l’abilità e la creatività dello chef nel trattarle con rispetto e maestria.
La cantina del Linfa, risalente al XII secolo, offre oltre 1100 referenze e gioca un ruolo cruciale nell’aumentare il valore del menu. Il sommelier Cesario Delle Donne ha creato una serie di abbinamenti unici che accompagnano ogni piatto, pensati per bilanciare e armonizzare i sapori forti delle frattaglie. Grazie a una preparazione analcolica, Cesario mira a rimediare la potenza dei piatti, rendendoli più leggeri e accessibili.
Ogni portata del menu è una scoperta di sapori e consistenze che sfidano le aspettative. Dalla preparazione delle rigaglie avvolte in crepinette di maiale, passando per le pappardelle con fegati e rognoni di coniglio, ogni piatto porta in sé non solo il gusto ma anche una narrazione profonda e culturale. La creatività di Martella si manifesta anche nei tortelli di patate, e nel cervello di vitello rosolato, piatti che parlano di un continuato lavoro di ricerca e riscoperta della tradizione.
Visitare il ristorante Linfa significa intraprendere un’esperienza unica nel panorama della ristorazione contemporanea, dove la tradizione incontra l’innovazione e si celebra l’autenticità delle materie prime. In un ambiente che contrasta passato e presente, il Linfa offre non solo un pasto, ma un’opportunità per esplorare e riscoprire una culinaria ricca di storia, cultura e sapori inaspettati.
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