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Risultati positivi per l’export del vino italiano: dati incoraggianti nel primo semestre 2024

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Francesca La Rocca

L’export del vino italiano si conferma un pilastro dell’economia nazionale, con il primo semestre del 2024 che ha visto una crescita in entrambi i volumi e il valore. Secondo i dati Istat, elaborati dall’Osservatorio Uiv-Ismea, sono stati registrati oltre 3,9 miliardi di euro in esportazioni e 10,6 milioni di ettolitri di vino proveniente dall’Italia. Nonostante il rallentamento dei mercati internazionali, il settore continua a mostrare segnali di vitalità, sebbene le performance siano sotto la crescita delle precedenti stagioni. Questo articolo esplora in dettaglio i risultati e le tendenze del mercato vinicolo italiano, in vista di eventi significativi come il G7 Agricoltura a Ortigia.

Analisi delle esportazioni: volumi e valori in aumento

Risultati complessivi e confronto con il 2023

Il primo semestre del 2024 ha chiuso con un consuntivo positivo, evidenziando un incremento dello 2,4% nei volumi esportati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e un incremento del valore pari al 3,2%. Nonostante i risultati siano incoraggianti, gli esperti dell’Osservatorio Uiv-Ismea notano un rallentamento rispetto alle performance registrate nei primi quattro mesi del 2024, che avevano mostrato una crescita consistente del 6-7%. Questo segnale di raffreddamento è attribuibile a vari fattori, tra cui un mercato internazionale più sfidante, che potrebbe influenzare le previsioni di crescita nei prossimi mesi.

Segmenti di mercato: il peso degli spumanti

Gli spumanti italiani, in particolare il Prosecco, continuano a rappresentare un motore trainante per l’export. Le consegne all’estero sono registrate con un notevole aumento dell’11% in volume, e un incremento degli incassi pari al 7%. Tuttavia, al di fuori di questo segmento, le esportazioni di vini sfusi e bag in box hanno subito un decremento significativo, rispettivamente del 6% e del 5%.

I vini in bottiglia, invece, hanno mostrato una maggiore resilienza, sostenuti soprattutto dalle Indicazioni Geografiche Tipiche . I vini a Denominazione di Origine Protetta fermi hanno registrato una stabilità con un incremento modestissimo del 0,2% in volume e del 0,7% nel valore. Al contempo, i vini comuni hanno registrato una diminuzione del 2,9% nei volumi, ma con un incremento del 3,9% nel valore, suggerendo una valorizzazione del prodotto.

Tendenze nei mercati internazionali: opportunità e sfide

Performance dei principali mercati

Le esportazioni italiane di vino mostrano segni di affievolimento nei principali mercati internazionali. Inclusi nella top 10, Stati Uniti e Regno Unito hanno mantenuto nel complesso una leggera crescita degli ordini, rispettivamente del 2% e del 2,3%. Tuttavia, paesi come la Germania hanno registrato un calo del 1,2%. Andando oltre i numeri, la situazione si fa ancora più complessa con le performance di altri mercati: la Svizzera ha subito un calo del 3,8%, mentre il Canada e la Francia hanno visto diminuzioni pari all’1,4% e un significativo -10,8% rispettivamente.

Analisi per regioni: focus su Veneto e Toscana

All’interno del mercato nazionale, la competitività tra le varie regioni italiane si riflette chiaramente anche nelle esportazioni. Il Veneto si conferma come la regione principale per il settore vinicolo, con un valore di export che ha raggiunto 1,4 miliardi di euro, mostrando una crescita del 5,7%. Questo risultato è particolarmente significativo, considerando le sfide generali del mercato. Anche la Toscana ha registrato un incremento, con una crescita del 3,5%, mentre il Piemonte ha subito un decremento del 2,2%, evidenziando le diverse dinamiche che influenzano ciascuna regione.

Il mercato del vino italiano si trova dunque a un crocevia, dove le opportunità di crescita sono accompagnate da variabili esterne che potrebbero influenzare i risultati futuri. In questo contesto, la presentazione delle stime vendemmiali a Ortigia nei prossimi giorni sarà cruciale per disegnare il futuro del settore.

Francesca La Rocca

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