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Roberto Di Pinto lascia il suo incarico all’Orangerie: Luca La Peccerella nuovo executive chef

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Marco Gerini

Il mondo della gastronomia italiana è in fermento dopo la recente decisione di Roberto Di Pinto di chiudere il suo capitolo con L’Orangerie, situato nel Relais Le Due Matote a Bossolasco, in provincia di Cuneo. A partire dal 1° settembre, il noto chef napoletano ha terminato il suo contratto di consulenza, lasciando spazio a un nuovo chef che si preannuncia promettente. La struttura cambia nome e volti, con nuove proposte gastronomiche che promettono di affascinare i palati degli ospiti.

L’eredità di Di Pinto e l’arrivo di Luca La Peccerella

Roberto Di Pinto è stato uno dei protagonisti del ristorante L’Orangerie, portando con sé una visione culinaria innovativa e un’attenzione ai dettagli che hanno reso il locale un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina. La sua partenza, avvenuta senza traumi, ha segnato il termine di una collaborazione che aveva arricchito non solo il ristorante, ma anche l’intera area di Alta Langa. Di Pinto ha deciso di non rinnovare il contratto dopo una serie di esperienze significative, inclusa la sua opera al ristorante Sine di Milano.

A prendere le redini della cucina è Luca La Peccerella, un ex collaboratore di Di Pinto, con un bagaglio di esperienze significative accumulato sia al Bulgari di Milano sia in altri rinomati ristoranti. Questo è il primo compito di La Peccerella come executive chef, una posizione di prestigio che gli offre l’opportunità di esprimere appieno la sua creatività. Il nuovo menù, denominato “Mi chiamo Luca”, riflette non solo la sua personalità, ma anche una profonda connessione con il territorio e un uso ponderato delle risorse locali.

La nuova proposta gastronomica di La Peccerella

Il menù “Mi chiamo Luca” è una celebrazione della stagione autunnale e si compone di un’offerta varia che punta a stupire e deliziare. Ogni piatto è il risultato di una filosofia culinaria che privilegia la freschezza e la sostenibilità. La Peccerella ha scelto di presentare i suoi piatti con frasi evocative, come quella che accomuna sapore e nutrimento: “chi me da ‘o ppane, j ‘o chiamm’ pate”, un richiamo alle origini e all’importanza del cibo.

Il menù è ricco di piatti pensati per essere condivisi, come la Pizzetta fritta con vitello tonnato e l’Ostrica Gillardeau. Gli antipasti si distinguono per la loro varietà e l’uso di ingredienti freschi, come il Crudo di ricciola e il Fiore di zucca con ricotta di Seirass. I primi piatti presentano un’interpretazione creativa e originale con ricette come il Tagliolini al nero di seppia accompagnati da ricci e caffè.

La sezione dei secondi riserva sorprese anche con preparazioni classiche rivisitate, come la Sogliola alla mugnaia e l’Astice ai carboni. Infine, i dessert offrono un incontro tra tradizione e creatività, con proposte come il Tiramisù alla cannella e ananas, rendendo ogni pasto un’esperienza unica dal punto di vista gustativo.

Un focus sulla sostenibilità e il patrimonio locale

Il Relais Le Due Matote non è solo un ristorante, ma un luogo ricco di storia, nato dalla valorizzazione di un casale seicentesco. Arianna Cefis, proprietaria del relais, ha contribuito a creare un ambiente di lusso che rispetta l’ambiente. La struttura è stata ristrutturata utilizzando materiali recuperati e oggetti artigianali locali, creando un’atmosfera unica che trae ispirazione dalla tradizione della zona.

Il ristorante si avvale di un orto simbiotico, il quale alimenta la cucina con prodotti freschi e di alta qualità, realizzati in modo eco-sostenibile. Questa filosofia è evidente anche nelle scelte dei fornitori, tutti locali e impegnati a mantenere elevate pratiche di benessere ambientale. Oltre a L’Orangerie, il relais offre anche la trattoria e pizzeria Il Giardino, e il Crystal Bar, dove cocktail artigianali sono creati dallo specialista Dom Carella. La sinergia tra ristorazione e sostenibilità rappresenta un importante passo avanti verso un turismo enogastronomico responsabile e consapevole.

L’Orangerie si prepara a una nuova era, con un team creativo pronto a proporre un’offerta gastronomica che scommette sul connubio tra tradizione e innovazione. Il futuro del ristorante promette di essere luminoso e ricco di scoperte culinarie per gli avventori.

Marco Gerini

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