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Roots of Excellence: Il Festival Enogastronomico che Riscrive le Regole della Cucina Alpina

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Lino Bartolo

L’estate rappresenta un periodo particolarmente vivace per gli appuntamenti enogastronomici, e Roots of Excellence si distingue come un evento unico nel suo genere. Tenutosi dal 27 al 29 luglio nell’incantevole scenario dell’Alta Badia, a San Cassiano, questo festival unisce chef, vignaioli e produttori di eccellenza, creando un’occasione di scambio e riflessione. Quest’anno, l’incontro ha assunto un significato ancora più profondo, enfatizzando la necessità di esplorare la qualità dei prodotti e l’autenticità delle esperienze culinarie.

Cos’è Roots of Excellence

Roots of Excellence rappresenta un’importante manifestazione che ha trovato la sua casa al Ciasa Salares, un hotel simbolo dell’accoglienza e della tradizione gastronomica dell’Alta Badia, fondato nel 1964 dalla famiglia Wieser. L’evento è giunto alla sua quarta edizione, riprendendo il proprio corso dopo la pausa imposta dalla pandemia. Nonostante i cambiamenti, il Ciasa Salares è rimasto al centro dell’evento, mentre la chiusura della Siriola nel 2019 ha segnato un nuovo capitolo nella storia del festival.

Il recente passaggio di testimone tra le generazioni Wieser ha portato con sé un’innovativa visione per il futuro del ristorante e del festival stesso. Jan Clemens e Sara Wieser, rappresentanti della terza generazione, hanno apportato un rinnovato approccio nella gestione dell’hotel e nell’offerta gastronomica, cercando di integrare il valore delle tradizioni con le nuove tendenze culinarie.

Le tre giornate di Roots of Excellence sono state dedicate a temi di grande rilevanza come autenticità, sostenibilità e ricerca della qualità, interpretando questi principi attraverso diverse esperienze culinarie. La scelta di location in alta quota, come il Piz Sorega, e momenti di cottura su brace al Sass Dlacia, hanno reso l’evento un’esperienza multisensoriale di grande impatto.

Il panorama enogastronomico dal 2019 ad oggi

L’evoluzione del panorama enogastronomico dall’ultima edizione di Roots of Excellence nel 2019 è stata notevole. Quest’anno, l’evento ha accolto 45 produttori di vino provenienti da tutta Europa, 20 tra ristoranti e wine bar, 8 produttori di salumi e formaggi e 7 distributori di vino. Queste statistiche indicano chiaramente l’importanza e la portata della manifestazione.

Le parole di Jan Clemens risuonano come un manifesto della nuova era gastronomica: “Il vero lusso è oggi quello attento e consapevole.” Il focus si sposta verso piccole realtà produttive che si dedicano alla massima qualità, promuovendo un’identità gastronomica contemporanea. La manifestazione ha incentivato un senso di comunità tra le diverse realtà del settore, dove giovani chef emergenti, anche se non ancora incluse nelle guide gastronomiche tradizionali, si confrontano e collaborano attivamente.

La transizione verso un formato più inclusivo e divertente è visibile nella progettazione dell’evento stesso. Rispetto al passato, dove il legame tra Siriola e i ristoranti partecipanti era più rigido, l’attuale edizione di Roots permette maggiore espressione creativa e scambio di idee. Questo nuovo approccio non solo ha abbracciato l’improvvisazione e il divertimento creativo, ma ha anche enfatizzato il valore di relazioni genuine tra operatori del settore.

Esperienze e collaborazioni uniche

Roots of Excellence è andato oltre un semplice festival gastronomico; ha rappresentato una vera lezione di collaborazione. L’evento ha unito chef, produttori e appassionati in un contesto di autentico scambio, privo di filtri, dove le interazioni sono state caratterizzate da modelli di collegialità e amicizia.

Il festival ha messo in risalto una varietà di eccellenze culinarie. I partecipanti hanno potuto gustare il pregiato Jamón Ibérico di Remedios Sánchez affiancato da formaggi bergamaschi di Bù Cheese. Le carni della Macelleria Oberto di Alba e quelle slovene dell’azienda BioSing raccontano storie di dedizione e qualità che si intrecciano nel panorama gastronomico europeo.

Non solo i prodotti, ma anche la selezione enologica offerta ha rappresentato una sorta di viaggio tra le diverse culture vitivinicole. I nomi di produttori rinomati come Radikon, Triple A e Vignoble de Pauline hanno reso l’offerta della tre giorni un’opportunità unica per esplorare vini naturali e biologici provenienti da piccole realtà, amplificando l’essenza stessa dell’evento.

Il successo di Roots of Excellence dimostra non solo l’interesse crescente per la qualità e la sostenibilità, ma anche la capacità di adattamento del mondo gastronomico alle nuove esigenze del pubblico moderno.

Lino Bartolo

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