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Salina: Signum, l’albergo gourmet che racconta una storia di passione e resilienza

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Kimberly Renna

Salina, che fa parte dell’arcipelago delle Eolie, è un’isola che cattura l’immaginario di quanti cercano una pausa dalla frenesia della vita moderna. Caratterizzata da una vegetazione lussureggiante e da acque cristalline, questa località è diventata nel tempo un rifugio sia per turisti che per residenti. All’interno di questo paradiso, il Signum è molto più di un semplice albergo; è il risultato di un sogno intrapreso da Clara Rametta e Michele Caruso, due figure iconiche del luogo, che hanno creato un angolo di tranquillità e gourmet a Malfa, contribuendo a rendere l’isola una meta ambita e raffinata.

La nascita di un sogno: la storia del Signum

L’avventura del Signum ha avuto inizio 36 anni fa, quando Clara Rametta, psicologa clinica, e suo marito Michele Caruso, impiegato comunale, decisero di recuperare un antico borgo a Malfa. L’obiettivo era chiaro: trasformare un insieme di ruderi eoliani in una struttura ricettiva che coniugasse tradizione e modernità. La scelta del nome Signum, con il suo richiamo al latino, non è casuale; intende rappresentare un simbolo di qualcosa che perdura e continua a dare significato a chi lo visita.

La trasformazione non è stata priva di sfide. Inizialmente, Clara e Michele si sono imbattuti in rifiuti burocratici, ma hanno trovato sostegno dalla Regione Siciliana. Con determinazione, hanno affrontato varie difficoltà, tra cui l’ottenimento dei finanziamenti necessari per procedere con il progetto. Questa perseveranza ha portato alla creazione di un albergo diffuso, composto non da un unico edificio, ma da una serie di casette cuboidali, creando così un’atmosfera particolare e autentica.

La gestione familiare e la cucina gourmet

Nei primi anni, Clara e Michele hanno gestito il Signum in modo autonomo, contribuendo attivamente a ogni aspetto dell’attività, dalle colazioni alle cene. Questo approccio ha permesso loro di mettere a punto un’identità culinaria che gioca su ingredienti freschi e locali. La passione per la cucina è stata tramandata ai figli Luca e Martina, con Luca che ha assunto la gestione dell’hotel e Martina che ha guidato la cucina dopo la lunga carriera di Michele tra i fornelli. Oggi, la cucina del Signum è riconosciuta per i piatti creativi che riflettono la tradizione e l’innovazione.

Il ristorante ha guadagnato riconoscimenti prestigiosi, tra cui le tre forchette Gambero Rosso e una stella Michelin, rendendo il Signum un’ambita meta per coloro che cercano un’esperienza gastronomica unica. Anche la filosofia dietro i piatti proposti è radicata nel rispetto della biodiversità locale; gran parte degli ingredienti proviene dall’orto di Michele, il quale si dedica alla coltivazione di ortaggi e vegetali.

Evoluzione e innovazione: il Signum oggi

Negli anni, il Signum ha continuato a evolversi e migliorarsi. Sono stati implementati interventi importanti nelle strutture, con particolare attenzione al comfort degli ospiti. Le camere, ristrutturate con un occhio attento ai dettagli, mantengono l’atmosfera mediterranea tipica delle antiche case eoliane, mescolata a tocchi di design moderno. Oggi, l’albergo offre un totale di trenta camere, tra cui suite e appartamenti in villa, ideali per accogliere visitatori che desiderano immergersi nel relax e nella bellezza del luogo.

Di recente, sono stati realizzati anche un salotto gourmet e una cucina ristrutturata, migliorando notevolmente la comodità e l’efficienza. Martina, con il supporto del marito Simone Di Mauro, sta implementando tecniche innovative, come la frollatura del pesce, che esaltano ulteriormente il profilo gustativo dei piatti serviti.

La fusione tra tradizione e modernità è uno dei tratti distintivi del Signum, un albergo che non solo offre un’accoglienza calorosa, ma si inserisce perfettamente nel contesto culturale e gastronomico dell’isola di Salina. Con il passare degli anni, la famiglia Caruso ha saputo mantenere vivo lo spirito del luogo, celebrando la bellezza dell’Eoliano attraverso ogni piatto e ogni dettaglio della loro ospitalità.

Kimberly Renna

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