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Scoperta sorprendente: 11.000 tipi di batteri e funghi nel cibo alimentano il nostro microbioma

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Stefano Rossi

La recente ricerca condotta dal Dipartimento Cibio dell’Università di Trento ha rivelato l’esistenza di un vastissimo ecosistema microbico nel cibo che consumiamo, composto da almeno 11.000 tipi di batteri e funghi. Questa scoperta non solo amplifica la nostra comprensione della salute intestinale, ma apre anche la strada a importanti valorizzazioni nel campo della sicurezza alimentare e della provenienza dei prodotti. Esploriamo in dettaglio questa interessante tematica legata al microbioma alimentare.

Il microbioma e il suo ruolo nella salute

Cos’è il microbioma intestinale?

Il microbioma intestinale è un complesso ecosistema di microrganismi che risiede nel nostro intestino. Questo gruppo variegato di batteri e funghi gioca un ruolo cruciale nel mantenimento del benessere fisico e mentale. Una flora batterica equilibrata è essenziale per una corretta digestione, un efficace funzionamento del sistema immunitario e anche per la salute mentale, grazie al collegamento tra intestino e cervello.

L’importanza del cibo

Recenti studi hanno dimostrato che anche il cibo contiene un proprio microbioma, parallelo a quello umano. Questo ha reso evidente che gli alimenti che ingeriamo non solo apportano nutrimento, ma anche una ricchezza di microrganismi che possono influenzare positivamente o negativamente la nostra salute. Mantenere una dieta varia e bilanciata potrebbe quindi non essere importante solo per assorbire i nutrienti necessari, ma anche per arricchire il nostro microbioma intestinale.

La ricerca internazionale e i suoi risultati

Studio condotto su oltre 2500 alimenti

Un team di ricerca internazionale ha esaminato un campione di più di 2.500 alimenti provenienti da 50 Paesi, scoprendo quasi 11.000 geni di microbi associati a questi prodotti. Questa vasta analisi ha rivelato l’esistenza di oltre 1.036 specie batteriche e 108 specie fungine, molte delle quali erano precedentemente sconosciute. Il loro lavoro ha utilizzato la metagenomica, una tecnologia che permette di analizzare simultaneamente il materiale genetico di diversi microrganismi, superando i tradizionali metodi di coltivazione in laboratorio.

Scoperte sorprendenti

Tra le intuizioni più rilevanti emerse dallo studio, una riguarda la capacità di identificare le caratteristiche uniche degli alimenti in base alla loro provenienza. Nicola Segata, microbiologo e membro del team di ricerca, ha sottolineato che gli alimenti provenienti da specifiche aziende agricole possono presentare tratti distintivi microbici. Questa capacità potrebbe essere paragonata alle classificazioni geografiche dei vini, dove la provenienza gioca un ruolo fondamentale nella qualità del prodotto finale. Grazie a queste informazioni, potrebbe diventare possibile certificare la provenienza e la qualità degli alimenti in modo scientifico.

Differenze microbiologiche tra adulti e bambini

Composizione del microbioma intestinale

Le analisi hanno rivelato significative discrepanze nella composizione del microbioma intestinale tra adulti e bambini. Circa il 3% del microbioma intestinale negli adulti è rappresentato da specie microbiche associate agli alimenti, mentre nei bambini questa percentuale sale al 56%.

Meccanismi di acquisizione microbiotica

Questo fenomeno solleva interrogativi riguardo ai modi in cui i microbi vengono acquisiti. Segata ha suggerito che i microbi intestinali potrebbero essere trasmessi direttamente attraverso il cibo o che, storicamente, i popoli umani hanno assorbito questi microrganismi alimentari, i quali si sono successivamente adattati al nostro microbioma. L’importanza di tali scoperte risiede nel potenziale miglioramento della nostra salute, evidenziando il valore di una dieta ricca e diversificata nel sostenere un microbioma sano.

L’approfondita comprensione del microbioma alimentare e della sua interazione con il nostro organismo potrebbe diventare una chiave per migliorare la nostra salute e il nostro benessere, confermando che ciò che mangiamo è realmente legato a come ci sentiamo.

Stefano Rossi

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