L’universo dei funghi è vasto e affascinante, e tra le diverse varietà disponibili, i funghi asiatici emergono per il loro sapore unico e le loro straordinarie proprietà nutrizionali. Originari di paesi come Giappone, Cina e Corea, questi funghi non solo arricchiscono i piatti con il loro umami, ma offrono anche diversi benefici per la salute. In questo articolo, esploreremo alcune delle varietà più conosciute e apprezzate di funghi asiatici, analizzando le loro caratteristiche, utilizzi in cucina e proprietà nutritive.
Il fungo shiitake è tra i più celebri e consumati al mondo, con una nascita che risale a secoli fa in Asia orientale. Questo fungo predilige crescere su tronchi d’albero in decomposizione, in particolare su quelli di Castanopsis, noto in giapponese come shii. Il suo nome, infatti, combina il termine shii e take, il giapponese per funghi. Documenti storici cinesi risalenti al 1209 testimoniano la sua presenza, mentre un altro giapponese, Sato Churyo, pubblicò nel 1796 il primo libro sulla sua coltivazione.
Gli shiitake possono essere consumati sia freschi che secchi, offrendo un contenuto calorico sorprendentemente basso e una buona fonte di fibre e vitamine del gruppo B. Le loro proprietà nutritive includono anche minerali essenziali come calcio, magnesio e potassio. Il loro sapore ricco di umami li rende ingredienti fondamentali nella cucina giapponese, dove vengono utilizzati per preparare il brodo dashi. Piatti tipici come la zuppa di miso, yakiudon e takoyaki sfruttano appieno le potenzialità di questo fungo. Anche in cucina cinese, gli shiitake sono un elemento chiave in delizie come il piatto di verdure al vapore noto come “delizia di Buddha”. In alternativa alla carne, si possono provare saltati con noodles o nel riso per un pasto sano e nutriente.
Il maitake , noto come “fungo danzante” giapponese, cresce alla base di alberi come quercia e acero e si distingue per la sua forma a fronde. In Giappone, è conosciuto anche con nomi quali “testa di montone”, mentre in inglese si riferisce talvolta ad esso come “gallina dei boschi”. Le sue origini si intrecciano con la cultura giapponese, dove viene celebrato non solo per la sua bontà ma anche per le sue proprietà transcendentali.
Il maitake è ampiamente riconosciuto per le sue proprietà adattogene, capaci di supportare il sistema immunitario e di contrastare malattie croniche. Eccellente alla griglia o saltato in padella, questo fungo rappresenta una valida alternativa alle carni. Viene spesso utilizzato in preparazioni come il barbecue coreano, il nabemono giapponese e nei noodles cinesi, contribuendo con il suo sapore unico a una varietà di piatti.
Identificabile tramite il suo nome scientifico Flammulina filiformis, l’enoki è un fungo lungo e sottile, noto per il suo colore bianco e la consistenza croccante. Cresce a gruppi da una base comune, adattandosi bene a diverse fonti organiche. È particolarmente apprezzato nei mukbang, quei video culinari asiatici dove viene grigliato e immerso in salse saporite.
Le varietà di enoki sono ricche di fibre, vitamine del gruppo B e antiossidanti. Il loro sapore delicato li rende adatti a numerose preparazioni, dalle insalate ai ramen. Vengono spesso abbinati a piatti coreani come ssam e dai, ma anche serviti grigliati con salse piccanti, proponendo combinazioni di sapori che ben si integrano nelle cucine asiatiche.
I funghi nameko sono piccoli e dal colore nocciola, caratterizzati da una pellicola viscosa che conferisce loro una consistenza e un aroma particolari. La loro versatilità in cucina li rende perfetti per zuppe e piatti a base di noodles.
Ricchi di vitamine e minerali, i nameko offrono un sapore umami che si sposa bene con la zuppa di miso, in particolare con la shio, una variante più salata. Possono arricchire piatti come gli aburasoba, dove l’olio e le spezie creano un condimento ricco e sapore. Si prestano anche a svariati metodi di cottura, consentendo agli chef di sperimentare con ricette innovative.
I buna-shimeji , noti anche come funghi del faggio, sono comuni in Asia orientale e presentano una piccola cappella biancastra. Crescono su tronchi d’albero in decomposizione, contribuendo in modo significativo alla sostanza microbiologica del suolo.
Questi funghi si distinguono per il loro gusto umami, dovuto alla presenza di composti aromatici come guanosina e acido glutammico, e ad alto contenuto di glicoproteine e minerali. I buna-shimeji possono essere utilizzati saltati con verdure, pesce o carne, inserendoli anche in piatti innovativi, come una versione del mac and cheese vegano.
I matsutake sono considerati tra i funghi più pregiati e costosi, sinonimo di raffinatezza nella cucina asiatica. Crescono in simbiosi con alberi di pino e sono noti per il loro sapore complesso e il profumo inconfondibile.
Il periodo di raccolta è limitato da fine settembre a metà novembre, contribuendo alla loro rarità. Il sapore fruttato e speziato, che ricorda la cannella, richiede metodi di cottura delicati, come la cottura al vapore o un leggero sauté. I piatti tipici comprendono matsutake gohan e dobin mushi, dove i funghi sono protagonisti indiscussi.
La versatilità e la ricchezza dei funghi asiatici rappresentano un mondo culinario da esplorare con attenzione, per abbracciare non solo i sapori affascinanti ma anche i benefici nutrizionali che queste varietà possono offrire.
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