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La gastronomia italiana è un universo ricco e variegato, in continuo mutamento ed evoluzione. Tra i tesori lessicali e culinari, il borgo di Offida, nelle Marche, offre un formato di pasta fresca unico nel suo genere: li taccù. Questo piatto rappresenta un legame fra storia e tradizione, provando a mantenere viva la cultura gastronomica delle Marche.
Offida, un affascinante borgo medievale situato non lontano da Ascoli Piceno, è avvolto da una storia secolare e splendidi panorami collinari. Le sue mura, risalenti al XII secolo, raccontano di un passato ricco di cultura e tradizioni. Non solo architettura storica, Offida è anche un centro di produzione di vini pregiati, come quelli della denominazione Offida DOCG. La cultura enogastronomica è radicata nel territorio, dove la qualità degli ingredienti è fondamentale per il successo di una cucina che riflette l’anima delle Marche.
La gastronomia offidana è pompata da piatti tipici come il coniglio in potacchio e il chichì ripieno, entrambi preparati con ingredienti freschi e locali. Tra i piatti immancabili, si inserisce li taccù, simbolo della cucina povera marchigiana, caratterizzato da una semplicità che esalta il sapore del territorio.
Li taccù marchigiani sono una tipologia di pasta fresca preparata esclusivamente con farina di semola e acqua, senza l’aggiunta di uova. Questo aspetto economico si sposa con una tradizione familiare che affonda le radici nel passato, quando le uova non erano sempre disponibili nelle case contadine. L’impasto viene steso a mano con un mattarello fino a raggiungere uno spessore adeguato e poi tagliato in strisce irregolari, più spesse rispetto ai classici tagliolini. Questa irregolarità conferisce alla pasta una forte personalità e una consistenza tenace, perfetta per trattenere i condimenti.
Il nome “taccù” deriva dal termine dialettale marchigiano. Gli studiosi pegano due spiegazioni: la prima ipotizza che derivi dal suono prodotto durante il taglio della pasta, mentre la seconda collegandolo alla forma, simile a quella del tacco di antiche scarpe. Qualunque sia l’origine del termine, li taccù non solo racchiudono un pezzo di storia ma anche una versatilità in cucina, risultando ideali sia in brodo che in sugo di pomodoro.
La preparazione di li taccù è veloce e richiede una cottura in acqua salata: sono pronte quando salgono a galla, segnale che la pasta ha raggiunto la giusta consistenza. La tradizione suggerisce di gustarli in brodo, ma la creatività dei ristoratori locali ha dato vita a numerosi abbinamenti, trasformando un piatto tradizionale in un’opera d’arte gastronomica.
Se il Carnevale del Bove Finto e le opere di merletto a tombolo non bastassero a rendere Offida una meta imperdibile, la gastronomia locale sicuramente convince anche i visitatori più esigenti in cerca di sapori autentici. Vari ristoranti nel borgo offrono l’opportunità di assaporare li taccù, assicurandosi di controllare i menù stagionali per non perdere questa specialità.
Situato in pieno centro, il negozio Fior di farina è un’ottima scelta per chi desidera acquistare prodotti tipici e assaporare la pasta fresca. Le proprietarie, Sonia e Nora, accolgono i visitatori con professionalità e passione, facendo sentire ogni cliente parte della tradizione gastronomica offidana.
Posto centrale nella piazza di Offida, la Cantina Offida è il luogo ideale per apprezzare i rinomati vini piceni, accompagnati da un menù che esplora la cucina tipica del territorio. Un’ottima opportunità per degustare li taccù abbinati a un calice di vino locale.
Presso l’Osteria Ophis, la tradizione incontra l’innovazione. Qui il menù, sapientemente curato dallo chef Daniele Citeroni Maurizi, cambia in base alla stagione, permettendo di scoprire diverse varianti di li taccù, rimanendo fedeli alle radici marchigiane.
Nascosta tra i pittoreschi vicoli del centro storico, La Botte offre un’atmosfera affascinante, dove la tradizione gastronomica viene riletta in chiave moderna. Qui i visitatori possono trovare li taccù anche in versioni inusuali, come quella all’amatriciana, un perfetto equilibrio tra tradizione e creatività.
Offida non cessa mai di sorprendere, promettendo un’esperienza gastronomica che unisce il piacere del palato a una scoperta culturale profonda.
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