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Sicurezza alimentare in Italia: il rapporto annuale del Ministero della Salute mette in luce le criticità dei Dop e IGP

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Nora Sentilli

Il recente rapporto annuale del Ministero della Salute sul Piano di Controllo Nazionale Pluriennale relativo al 2022 evidenzia un quadro allarmante riguardo alla sicurezza alimentare in Italia. Mentre i prodotti a denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta sono spesso considerati sinonimo di qualità e genuinità, i dati raccolti mostrano un alto tasso di non conformità tra gli operatori nel settore. Accanto ai numeri sugli stabilimenti, emergono anche le problematiche legate alle importazioni e alla produzione nazionale, dipingendo un panorama complesso dell’intero sistema alimentare italiano.

Controlli effettuati nel 2022: i numeri chiave

Un aumento significativo degli audit e delle ispezioni

Nel corso del 2022, sono stati intrapresi 142.662 controlli sugli operatori alimentari, un incremento sostanziale rispetto ai 107.473 controlli effettuati nel 2021. Di questi, 284.375 sono stati effettuati presso stabilimenti registrati. Le autorità competenti hanno identificato gravi non conformità in 6.685 stabilimenti riconosciuti e in 32.492 operatori registrati. Questo aumento delle ispezioni indica un impegno maggiore nella salvaguardia della sicurezza alimentare, ma solleva anche interrogativi sulla qualità dei prodotti immessi sul mercato.

Il Ministero ha avviato un’analisi approfondita delle non conformità, separando i dati relativi alle importazioni dai Paesi Terzi dalle produzioni nazionali. L’obiettivo di tale analisi è fornire un quadro più chiaro delle effettive problematiche presenti nel settore, così da permettere una gestione più efficace della sicurezza alimentare nel nostro Paese.

Le non conformità nei prodotti Dop e IGP

Cifre che destano preoccupazione

Il rapporto del Ministero sottolinea una realtà preoccupante per il comparto dei prodotti a denominazione protetta. Ben 189.587 operatori di prodotti Dop e Igp sono stati sottoposti a controlli, di cui 50.017 sono stati riscontrati non conformi. Ciò significa che oltre un quarto degli operatori non rispetta le normative vigenti, un dato che pone interrogativi sull’affidabilità di queste prestigiose certificazioni.

Particolare attenzione è stata rivolta ai controlli effettuati sull’etichettatura e la tracciabilità: in queste aree sono stati accertati 88 casi di non conformità. Inoltre, è stato rilevato che 45.817 controlli sul benessere animale sono stati effettuati in 992 luoghi di produzione, con un focus sempre maggiore sulla tutela dei diritti degli animali da allevamento. Questi risultati evidenziano la necessità di un monitoraggio costante e di interventi mirati per garantire la qualità dei prodotti italiani sul mercato.

Le importazioni e l’impatto sulla sicurezza alimentare

Un contesto di crescente vigilanza sulle merci straniere

Un aspetto importante del rapporto riguarda le importazioni da Paesi Terzi. Sono state respinte 150 partite di merci, rappresentando lo 0,4% del totale. Nello specifico, il 2022 ha visto l’ingresso di 40.932 partite di animali e prodotti di origine animale, in calo del 2,2%, e di 87.807 partite di origine vegetale, con un abbassamento del 24,3%. Questi dati mettono in luce come il controllore si stia concentrando non solo sulla produzione interna, ma anche sulla qualità delle importazioni.

Il monitoraggio delle importazioni riveste un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza alimentare, poiché le merci provenienti dall’estero possono portare con sé rischi legati a pratiche produttive meno rigorose. La continua vigilanza delle autorità dovrebbe risultare essenziale per proteggere i consumatori e tutelare le produzioni di qualità Made in Italy, che spesso si trovano a competere con prodotti di dubbia provenienza.

Riassumendo le implicazioni per il settore alimentare italiano

In un periodo in cui la qualità e la sicurezza alimentare sono al centro dell’attenzione pubblica, i dati del Ministero della Salute evocano un monito per il settore alimentare italiano. La situazione relativa ai prodotti Dop e Igp richiede un’assunzione di responsabilità da parte degli operatori e una maggiore attenzione da parte delle autorità competenti. La lotta contro le non conformità e l’impegno a garantire standard elevati nella produzione alimentare devono essere al centro delle strategie future, per preservare l’integrità e la reputazione delle eccellenze italiane nel panorama globale.

Nora Sentilli

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