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Strategia europea contro le malattie infettive degli animali: la voce del ministro Lollobrigida

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Stefania Romana

La questione delle malattie infettive degli animali, un tema di rilevanza crescente in tutta Europa, è al centro dell’attenzione delle istituzioni italiane. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha recentemente dichiarato la necessità di una strategia coordinata a livello europeo e mondiale per affrontare questo fenomeno, sottolineando l’importanza della collaborazione tra gli stati membri dell’Unione Europea.

L’importanza della cooperazione europea nella lotta alle malattie

Un’epidemia senza confini

Le malattie infettive degli animali non conoscono frontiere e rappresentano una minaccia non solo per la salute animale, ma anche per la sicurezza alimentare e la salute pubblica. La Peste suina africana e la lingua blu sono solo alcune delle patologie che hanno colpito il settore zootecnico in Italia e in altre regioni europee. Situazioni epidemiche del genere richiedono risposte rapide e coordinate, in grado di prevenire la diffusione di queste malattie e proteggere le filiere produttive. La necessità di un approccio unitario per affrontare questo problema ha portato il ministro Lollobrigida ad evidenziare la richiesta di una strategia europea, importante per garantire la protezione della biodiversità animale e la sicurezza degli alimenti.

Ruolo delle istituzioni europee

Strumenti come l’ECDC e l’EFSA sono essenziali per monitorare le epidemie e fornire linee guida sulle misure da adottare. La collaborazione con queste istituzioni permetterà di avere accesso a risorse, know-how e best practices, favorendo l’adozione di strategie più efficaci per il contenimento delle malattie. È fondamentale che le istituzioni nazionali si interfacciano direttamente con gli organismi europei per garantire politiche armonizzate e sostenere il successo delle iniziative di controllo.

La figura del commissario straordinario per la psa

Compiti e responsabilità

Il ministro Lollobrigida ha menzionato l’importante ruolo del Commissario straordinario per la Psa, Filippini. Questo incarico si inserisce in un contesto di crescente allerta per le malattie infettive in ambito zootecnico. Il commissario avrà il compito di coordinare gli sforzi delle autorità locali e regionali, di attuare campagne di informazione e prevenzione, e di lavorare a stretto contatto con le associazioni di categoria e i produttori. Un approccio organizzato e sistematico è cruciale per affrontare la complessità della malattia, che si diffonde attraverso vari canali, tra cui il commercio illegale e il movimento degli animali.

Attività future e strategie proposte

Filippini, nella sua posizione di commissario, è chiamato a proporre soluzioni concrete e misure che possano essere implementate efficacemente. Ciò include l’adozione di protocolli sanitari rigorosi, monitoraggio sul campo, e interventi di vaccinazione mirati. Inoltre, sarà fondamentale incentivare la formazione degli operatori sanitari e degli agricoltori per garantire una risposta tempestiva e competente alle crisi sanitarie.

L’urgenza di un approccio globale

La salute animale e le sue implicazioni economiche

La salute animale è intrinsecamente legata a quella umana, e le patologie infettive possono avere un impatto significativo sull’economia agricola. Il controllo delle malattie infettive è essenziale per garantire la continuità delle produzioni e la redditività delle filiere zootecniche. Pertanto, la creazione di una lobby a livello europeo per la definizione di politiche specifiche rappresenta una priorità, non solo per la salvaguardia della salute pubblica ma anche per il mantenimento della competitività agricola.

Necessità di investimenti in ricerca e tecnologia

Un altro aspetto cruciale per affrontare queste sfide è il potenziamento della ricerca scientifica nel campo della veterinaria e della salute animale. Investimenti in tecnologie innovative e sviluppo di soluzioni efficaci per il controllo delle malattie infettive sono necessari per garantire un futuro sostenibile al settore. La cooperazione internazionale e il trasferimento di conoscenze possono contribuire a creare un sistema di biovigilanza efficace, in grado di prevenire l’emergere di epidemie e gestire le crisi sanitarie in modo appropriato.

Stefania Romana

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