Il telerilevamento satellitare si propone come una soluzione innovativa per il monitoraggio della salute delle foreste italiane, in particolare per affrontare la diffusione della ‘malattia dell’inchiostro’ che colpisce alberi come il castagno e la quercia da sughero. Un recente studio, condotto dall’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del CNR, in collaborazione con l’Università della Tuscia e l’Università di sviluppo sostenibile di Eberswalde in Germania, ha dimostrato l’efficacia di questa tecnologia. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Remote Sensing Applications: Society and Environment”, aprendo la strada a nuove metodologie di gestione per la salute forestale.
La malattia dell’inchiostro è causata da organismi patogeni appartenenti al genere Phytophthora, i quali attaccano le radici e il colletto degli alberi, causando un annerimento che ricorda delle macchie d’inchiostro. Questa condizione porta a un progressivo deperimento delle piante, manifestandosi inizialmente con l’ingiallimento delle foglie e il disseccamento dei rami. Nei casi più gravi, la malattia può condurre alla morte dell’albero, con un impatto significativo sull’ecosistema forestale.
Il deperimento delle foreste, conseguente a questa malattia, ha ripercussioni non solo sulla biodiversità, ma anche sull’economia locale e sulla qualità ambientale. La mortalità degli alberi mette in pericolo habitat naturali e compromette la capacità delle foreste di sequestrare carbonio, contribuendo così ai cambiamenti climatici in atto.
La malattia dell’inchiostro rappresenta una minaccia per la resilienza degli ecosistemi forestali, specialmente in un periodo caratterizzato da eventi climatici estremi come ondate di calore e siccità. La comprensione della progressione di questa malattia è quindi fondamentale per adottare strategie di gestione efficaci e tempestive.
L’indagine condotta ha utilizzato tecnologie avanzate di telerilevamento, in particolare i sensori multispettrali del satellite Sentinel 2 e PlanetScope, insieme al radar Sentinel 1. Questi strumenti consentono una visione dettagliata e in tempo reale dello stato di salute delle foreste. Le bande del rosso e dell’infrarosso risultano particolarmente utili per identificare differenze sottili nella riflessione della luce da parte della vegetazione.
Questo approccio innovativo permette ai ricercatori di distinguere tra alberi sani e malati e di mappare le aree colpite con alta precisione. I dati raccolti offrono indicazioni cruciali per una valutazione tempestiva delle zone infette, facilitando così il processo decisionale in ambito di gestione forestale.
Sebbene il telerilevamento sia un’arma potente, presenta alcune limitazioni. La tecnologia ha dimostrato difficoltà nella discriminazione tra i vari gradi di gravità dell’infezione. Questo aspetto evidenzia la necessità di integrare le osservazioni satellitari con metodi di analisi tradizionali per ottenere una visione più completa dello stato delle foreste.
Nel contesto della crescente pressione ambientale dovuta al cambiamento climatico, il monitoraggio della salute forestale diviene cruciale. Alessandro Sebastiani, primo autore dello studio e tecnologo presso il CNR-Iret, sottolinea l’importanza di affrontare la diffusione di patogeni come Phytophthora, soprattutto alla luce delle previsioni riguardanti l’aumento delle temperature e delle ondate di calore nei prossimi anni. La combinazione di osservazioni satellitari e strategia di intervento basata sui dati raccolti rappresenta un passo avanti decisivo per la preservazione degli ecosistemi forestali.
L’innovazione tecnologica offre nuove opportunità per la gestione forestale e la lotta contro le malattie degli alberi. Grazie a questa metodologia, è possibile sviluppare strategie mirate per la salubrità delle foreste, consentendo interventi rapidi e basati su informazioni precise. Le prospettive di un monitoraggio costante e dettagliato costituiscono un vantaggio strategico per la salvaguardia della biodiversità e per la lotta ai cambiamenti climatici nel lungo termine.
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