Nel cuore della Riviera Adriatica, a pochi passi da Fano, si trova un ristorante che racconta storie di mare e tradizione. Guidato da Maria Tena e sua figlia Domenica, questo locale incarna l’essenza della gastronomia di mare con un tocco personale e caloroso. Scopriamo insieme l’esperienza culinaria che questo angolo nascosto ha da offrire, tra piatti freschi e tradizioni secolari.
L’esperienza inizia già dall’ingresso, situato nel retro di un giardino ben curato, che dona un senso di intimità e familiarità. Superato il piccolo cortile, ci si trova in una sala che ricorda un salotto di casa: decorato con cappelli vintage, libri d’epoca e candele consumate dal tempo. La prima impressione è quella di un luogo autentico, dove ogni oggetto racconta una storia. L’energia di Maria, novantenne padrona di casa, e della sua figlia Domenica, si percepisce immediatamente, creando un ambiente accogliente che mette a proprio agio gli ospiti.
La prenotazione in questo ristorante può riservare sorprese, con l’influenza del meteo che determina la disponibilità del pescato. L’accoglienza è, tuttavia, sempre calorosa, con domande che possono sembrare insolite durante l’ordinazione, ma che rivelano un interesse genuino verso gli ospiti. È un buon auspicio che fa presagire l’inizio di un viaggio culinario inimitabile.
Il menù è un inno alla freschezza, improntato sulla tradizione adriatica. La prima proposta è una delizia semplice e genuina: pane cotto avvolto nelle foglie di castagno, accompagnato da un filo d’olio extravergine, per poi passare a una polentina ripiena di vongole, canocchie e calamaretti. Ogni piatto è preparato con oli pregiati e ingredienti di primissima qualità, a dimostrazione della cura e della passione che si cela dietro la preparazione dei pasti.
Il momento clou del pranzo è rappresentato da un grande vassoio ricolmo di delizie marine: canocchie freschissime, naselli, merluzzetti, sogliole e ali di razza. Gli ingredienti, cucinati al vapore o bolliti e mai fritti, esaltano i sapori autentici del mare. La scelta di gustarli rigorosamente con le mani prepara a un’esperienza interattiva e conviviale, che invita a tornare alle origini. Accompagnati da un Bianchello neutro del Metauro, conservato in una storica cantina frigo degli anni Trenta, i piatti diventano un vero e proprio omaggio alle tradizioni culinarie locali.
Un vero must della cucina locale è il brodetto alla fanese, una zuppa ricca di pesce. L’atmosfera al tavolo si anima mentre i clienti assaporano questo piatto tradizionale, che fonde pesci piccoli con cipolla, pomodoro, prezzemolo e olio, servito in cocci d’argilla. La ricchezza del brodetto invita a assaporarlo lentamente, coccolando il palato in un rito culinario che celebra il mare e la sua abbondanza. Non mancano le “scarpette” per fare la scarpetta, un gesto che comunica il massimo apprezzamento per il piatto.
Per concludere il pasto, non può mancare la tipica “moretta dei marinai”, una bevanda calda e corroborante realizzata con una miscela di caffè, rum, cognac e anice stellato. Questo rituale di fine pasto non solo riscalda il corpo, ma rappresenta anche una tradizione che avvicina i commensali, condividendo un momento di convivialità unica. Con menù a prezzo fisso e solo pagamenti in contanti, l’esperienza garantisce un senso di esclusività e autenticità, rendendo la visita a questo ristorante un’avventura gastronomica indimenticabile.
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