La recente conferma di Ursula von der Leyen per un secondo mandato alla guida della Commissione Europea segna l’inizio di importanti modifiche nel settore agricolo europeo. Con l’obiettivo di affrontare le crescenti tensioni che hanno portato a proteste in numerosi Paesi, von der Leyen preannuncia l’introduzione di una nuova roadmap per la PAC , che verrà presentata entro i primi cento giorni di mandato. Gli agricoltori europei, già provati da difficoltà economiche, possono così aspirare a un futuro più sostenibile e sicuro.
Il documento di 110 pagine elaborato dalla Commissione offre un insieme di quattordici raccomandazioni finalizzate a garantire agli agricoltori una maggiore stabilità economica, pur mantenendo l’impegno verso le riduzioni delle emissioni in linea con il Green Deal europeo. La sfida principale consiste nell’integrare le esigenze produttive con i vincoli di sostenibilità ambientale. Peter Strohschneider, presidente del gruppo di esperti che ha redatto il report, evidenzia la possibile sinergia tra agricoltura e protezione ambientale. La proposta di un fondo europeo che sostenga direttamente gli agricoltori in difficoltà è centrale per il progetto della nuova PAC, prevista per il 2027.
Il report sottolinea l’importanza di supportare le piccole e miste aziende agricole, i giovani agricoltori e le pratiche agricole sostenibili, compreso il benessere animale. La proposta prevede l’introduzione di un sistema di etichettatura dedicato, per garantire una maggiore trasparenza al consumatore e sostenere le aziende che adottano pratiche ecologiche. Un punto cruciale riguarda anche la recente “legge sul ripristino della natura”, che mira al recupero di almeno il 20% degli ecosistemi danneggiati entro il 2030, e delinea il ruolo positivo degli agricoltori come attori fondamentali per il raggiungimento di questi obiettivi.
Il progetto per la nuova PAC ha suscitato reazioni positive soprattutto tra i membri del gruppo dei Verdi. Cristina Guarda, esponente della Commissione Agricoltura, mette in evidenza l’urgenza di riformare le politiche agricole europee, contestando che le raccomandazioni del report debbano essere incorporate nella prossima PAC. Anche Dario Nardella, membro del Partito Democratico, sostiene l’esigenza di dare centralità all’agricoltura nelle scelte politiche europee, auspicando un rafforzamento del potere contrattuale degli agricoltori lungo tutta la filiera.
Non mancano le obiezioni, in particolare da parte di Coldiretti, che pur riconoscendo l’importanza degli aiuti previsti, critica il documento per la sua mancanza di concretezza. Gli imprenditori richiedono maggiori risorse dedicate e lamentano l’assenza di riferimenti al rapporto tra cibo e salute, tematica di fondamentale importanza nel dibattito attuale. Le dichiarazioni di Luigi Scordamaglia di Filiera Italia sono ancor più incisive; l’esperto ritiene che le proposte avanzate siano insufficienti per affrontare il problema della competitività europea, ritenendo necessario un approccio più incisivo e mirato.
Sebbene il disegno di legge per la PAC comporti sfide significative, il dibattito attorno alla sua attuazione rimane vivace e ricco di prospettive diverse. La Commissione dovrà navigare attraverso le complesse necessità di un settore agricolo in evoluzione, trovando un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale.
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